C’è qualcosa di fortemente innovativo, quasi rivoluzionario e artisticamente sorprendente nella proposta dello Stabat Mater di Pergolesi lanciata da Vittoria Magnarello, giovane soprano ravennate già diretta in passato da Riccardo Muti e Pierluigi Pizzi, ma che qui si fa carico anche della regia e della sceneggiatura. E di un’idea geniale. Abbinare alla musica anche la prosa, e non solo. Attraverso fragranze diffuse in sala, coinvolgere lo spettatore in un’esperienza sensoriale completa che includa il quinto senso. Dalla musica di Giovanni Battista Pergolesi è scaturita l’ispirazione che ha mosso la produzione di questo spettacolo d’avanguardia, sabato 21 settembre alle 21 al Teatro Alighieri, in Sala Corelli.
Lo Stabat Mater di questo famoso esponente della scuola napoletana è forse uno dei componimenti di musica sacra più conosciuti al mondo, eseguito in lungo e in largo per il globo per oltre trecento anni; ma quanto del messaggio perviene realmente all’ascoltatore? Quanto siamo in grado di scandagliare la profondità, non solo del testo sacro, ma dell’affettività, che resta nascosta dietro la scelta ardita di una tonalità maggiore per descrivere l’angoscia del lutto della madre di Cristo?
La regista e sceneggiatrice nonché interprete della parte del soprano, Vittoria Magnarello s’è ben guardata dall’essere didascalica nell’obiettivo di portare tali scelte stilistiche alla coscienza del pubblico. Attraverso l’inserimento di una cornice narrativa l’autrice intende eliminare la distanza emotiva dell’audience creando terreno fertile per l’ascolto partecipato dello “Stabat”, restituendo uno spettacolo nuovo: cupo, ma salvifico, umano, eppure divino e trasceso. Il significato più profondo della passione, la domanda e il desiderio che bruciano l’esistenza dell’essere umano, l’accettazione e il riconoscimento del dolore salvifico fino al paradiso, sono oggetto di questa nuova opera che unisce teatro e musica sacra in un delicato equilibrio di stimoli uditivi, visivi e anche olfattivi, tramite la diffusione di fragranze evocative quali strumento catalizzatore della meditazione e dell’esperienza divina.
Il componimento del Pergolesi viene perfettamente rispettato ma declinato in prosa: la parte del soprano e del contralto saranno eseguiti dalla stessa Magnarello e dal controtenore Riccardo Angelo Strano, la parte in prosa è di Enrico Toschi e Victoria Guidi, due giovani attori della Scuola d’Arte Florestano Vancini di Ferrara. Direttore dell'Ensemble Sezione Aurea è Filippo Pantieri, scenotecnica di Paolo Baldini e costumi di Enea Barattoni per la produzione dell’Agenzia Maestro.