Il progetto, su base volontaria, ha coinvolto finora una trentina di allieve e ha un triplo vantaggio: rende felici e “più belli” gli anziani ospiti della struttura, dà la possibilità alle giovani studentesse della scuola di esercitarsi e fare pratica, crea relazioni e solidarietà tra persone di generazioni molto diverse.
“Quando ci è stato proposto questo progetto abbiamo detto subito di sì, senza esitare - raccontano i coordinatori della Rosa dei Venti Claudio Proni e Eugenio Migliavacca -. Sapevamo che avrebbe avuto un impatto positivo sui nostri ospiti e così è stato. Mentre all’inizio erano un po’ restii a provare, adesso sono loro a chiedere ‘oggi arrivano le ragazze?’ e il numero di volontari è cresciuto. Abbiamo donne ma anche uomini, pronti a rilassarsi per qualche ora e a lasciare che qualcuno si prenda cura di loro. Inoltre è anche un bel momento di socializzazione e di scambio che arricchisce da entrambi i lati”.
Il progetto, iniziato a gennaio, andrà avanti fino alla fine di maggio.
“L’idea ci è venuta dopo aver sperimentato il successo di analoghe iniziative sporadiche in altre strutture residenziali del territorio - racconta il direttore dello Ial di Ravenna Filippo Pilandri -. Da lì abbiamo pensato a un progetto più strutturato e continuativo, e con diversi obiettivi: il miglioramento della didattica con la pratica, che prevede anche la comunicazione e l’organizzazione di ‘clienti’ reali; la sensibilizzazione a sviluppare relazioni positive con persone fragili; il ‘donare’ un momento piacevole e diverso agli e alle ospiti delle strutture residenziali. La collaborazione con la Rosa dei Venti è stata molto efficace e ci ha permesso di organizzare il tutto senza problemi. Un ringraziamento speciale va poi ai nostri docenti e ai coordinatori delle attività formative che supportano il progetto e accompagnano le studentesse nei loro pomeriggi alla Rosa dei Venti”.