La cooperativa Agricomes ha inaugurato in agosto La macelleria di Sasso, che si figura come il completamento delle attività agricole e zootecniche svolte dalla Comunità Sasso-Montegianni: da dieci anni, infatti, l’allevamento di bovini da carne e la coltivazione di castagneti da frutto fanno parte del percorso di reinserimento sociale e lavorativo portato avanti dalla comunità di recupero per persone tossicodipendenti.
Come dichiarato dalla scritta verde ben in vista in vetrina, il negozio vende prodotti da agricoltura biologica dalle terre di Marradi: “Qui ci sono tutti i valori che cerchiamo di trasmettere: il rispetto della natura e degli animali, ma anche il chilometro zero, con carne proveniente dai nostri allevamenti e da quelli di aziende agricole limitrofe - ha detto il presidente della cooperativa Amedeo Orioli -”. Durante il suo discorso, Orioli ha ringraziato la Cooperativa Agricola di Fiorenzuola (Caf), che da anni opera per una filiera integrata e basata sul benessere degli animali e con cui Agricomes collabora da tempo. Con il suo appoggio, la cooperativa di Marradi ha potuto accedere a un finanziamento previsto nel Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana e concretizzare il progetto. “C’è sempre più bisogno di cibo sano e garantito” - ha affermato Roberto Nocentini, presidente della Caf, alla cerimonia di inaugurazione - e qui abbiamo una storia e una cultura che permettono una grande selezione di animali e materie prime vicino al consumatore”. Anche il sindaco Tommaso Triberti ha sottolineato come l’apertura della macelleria sia frutto di un sistema di cooperazione. “La presenza dell’amministrazione era doverosa - ha aggiunto il sindaco - perché il cammino della Comunità di Sasso è quello della comunità di Marradi, che può continuare attorno ai nostri prodotti e alle persone che animano questo paese”. Infine, è intervenuto don Nilo Nannini, fondatore della Sasso-Montegianni, che ne ha ricordato la nascita e i valori su cui ancora oggi si basa: “Tutto quello che ci divide non è futuro, il futuro è nella condivisione. Oggi siamo qui perché c’è stato un cammino distinto da ideali di carattere comunitario, con la volontà di creare speranza laddove la solitudine è micidiale”.
Dopo il taglio del nastro, ai numerosi cittadini che hanno partecipato è stato regalato un sacchettino contenente prodotti tipici lavorati dai ragazzi della cooperativa, che ha appena aperto un laboratorio di trasformazione a Sant’Adriano.