La cooperativa Nuova Edilspada di Cesena ha festeggiato i 10 anni di attività insieme a soci, collaboratori e amici. All’incontro, definito dal presidente Andrea Galli «Un momento conviviale, senza troppo impegno, ma dal profondo del cuore», hanno partecipato anche il Sindaco di Cesena Enzo Lattuca, l’assessore ai Lavori Pubblici e Sport Christian Castorri e diversi rappresentanti di Confcooperative Romagna. I festeggiamenti sono stati organizzati in questi giorni anche se l’anniversario ufficiale è stato il 14 febbraio 2022. I soci hanno scelto di posticipare le celebrazioni in attesa, ovviamente, che l’emergenza sanitaria si attenuasse.
«Abbiamo costituito la nostra cooperativa nel giorno di San Valentino perché eravamo innamorati, e tutt’ora lo siamo, del nostro mestiere. E non senza difficoltà - racconta Andrea Galli -. Abbiamo trovato un importante affiancamento da parte di Confcooperative, che ci ha accompagnato nel percorso. Certamente lo spirito cooperativo ci ha aiutato a vivere i momenti più duri con la consapevolezza che, come soci cooperatori, saremmo riusciti a superarli insieme».
Nuova Edilspada è di fatto un workers buyout, nato dalle ceneri di una grossa realtà cooperativa edile di Cesena. Furono quattro i soci che, allora, decisero di rimettersi in gioco per costituire in forma cooperativa una nuova opportunità lavorativa. Il mercato scelto fu quello delle ristrutturazioni «pur essendo in grado di rispondere a richieste per case chiavi in mano. L’edilizia purtroppo non tirava, ci sono stati momenti duri - spiega il presidente -. Oggi con gli incentivi stiamo lavorando molto. Ma anche prima della pandemia potevamo contare su una buona programmazione del lavoro, ci siamo consolidati finanziariamente, abbiamo aumentato il fatturato e la conseguente credibilità in banca».
Le preoccupazioni, però, non mancano oggi nel settore edilizio colpito dai rincari di materie prime ed energia: «Gli incentivi hanno assicurato una grande accelerazione ma oggi l’edilizia è in una gigantesca bolla. A questo si aggiungono i pericolosi aumenti delle materie prime e dell’energia e la carenza di personale qualificato» conclude Galli.