I quaranta sono strani: si inizia a fare i conti, ma con lo sguardo ben rivolto al domani. Come ha fatto Comes, con una serie di iniziative per raccontare i quarant’anni della cooperativa e analizzarne le prospettive future. Il primo passo è stata la realizzazione del documentario “Da cammino s’apre cammino”, diretto da Nicola Gamberi con lo scrittore Àlen Loreti: a partire dalle interviste al fondatore don Nilo Nannini e ai quattro ragazzi che con lui diedero vita alla Comunità Sasso-Montegianni; Loreti ha ricostruito la storia della Comunità e delle cooperative sorelle Comes, Comil e AgriComes. Il trailer è stato presentato in dicembre, durante il convegno “Chiamati a camminare insieme” al Teatro degli Animosi di Marradi, davanti a un pubblico di oltre 180 persone, fra cui i rappresentanti di Confcooperative delle due regioni tra cui Marradi è situata.
“Abbiamo organizzato l’evento con spirito di riflessione e ascolto per interpretare al meglio il futuro della cooperazione sociale” commenta Angelo Filipponi, presidente di Comil. All’appuntamento, moderato da Alberto Grilli, presidente di Federsolidarietà Toscana, erano presenti alcuni tra i maggiori esperti del settore, che hanno affrontato il tema dal generale al particolare. Un punto ha trovato tutti i relatori concordi: la cooperazione sociale funziona quando crea rete con le altre realtà locali e si concentra sulla valorizzazione della comunità.
Gianfranco Marocchi, direttore della rivista Impresa sociale, è intervenuto sottolineando che “se Comes smettesse di essere quello che è per Marradi, non riceverebbe il supporto che l’ha resa quella che è oggi”. In un video registrato per l’occasione, Felice Scalvini, tra le voci più autorevoli nella cooperazione sociale degli ultimi trent’anni, ha affermato l’esigenza di un approccio analitico ai cambiamenti del settore e dei bisogni locali per mantenere la risposta delle cooperative moderne e efficaci: “Non bisogna perdere occasione di studiare e approfondire il funzionamento, la storia e le teorie dell’esperienza cooperativa. È decisivo studiare a fondo le problematiche dell’area di bisogno nella quale si intende intervenire e studiare le dinamiche sociali, demografiche, economiche del proprio territorio”. E proprio questo è stato il fulcro dell’incontro: Federico Melchionna ha esposto lo studio sul “modello Comes-Comil e Agri.Comes”, svolto grazie a una borsa di studio stanziata dalla cooperativa in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna: “Abbiamo chiesto di esaminare il nostro lavoro in relazione alle ricadute sul territorio, e di confrontare l’evoluzione dei nostri bilanci con quella delle altre cooperative sociali in Toscana e in Italia - spiega Filipponi -, per capire se la rotta fosse giusta e come proseguirla”.