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Ingegneria antisismica e geotecnica, le specializzazioni di Soles Tech

Nata 8 anni fa come workers buyout, la cooperativa di Forlì oggi conta 45 dipendenti e opera su scala nazionale.

lunedì 27 febbraio 2023

Brevetti innovativi e specializzazione sono stati alla base della scommessa di Soles Tech, la cooperativa che ha raccolto l’eredità di un’azienda storica di Forlì, salvaguardando un know how specializzato soprattutto in materia di interventi di adeguamento sismico, sollevamento e isolamento degli edifici. Una scommessa che, all’inizio del 2023, può dirsi vinta sia dal lato occupazionale, sia da quello delle commesse. Nata nel 2015 come cooperativa, Soles Tech, uno dei primi casi di workers buyout sul territorio, è infatti leader in Italia nell’ambito dell’ingegneria antisismica e geotecnica.

“Siamo un’impresa specializzata, con attività nell’edilizia tradizionale, ma anche in settori di nicchia come l’antisismico, l’esecuzione di fondazioni profonde, il consolidamento di edifici con problemi di cedimento strutturale - precisa l’ingegnere Luigi Patanè, direttore e uno dei soci fondatori della cooperativa -. Lavoriamo molto nelle zone colpite da terremoti alla ricostruzione degli edifici danneggiati; attualmente siamo presenti nei cantieri di diverse regioni, soprattutto nel Centro Italia”.

I numeri d’altra parte sono eloquenti: alla ripartenza la Soles Tech aveva 4 dipendenti che lavoravano a turno. Oggi i dipendenti sono 45 e altre 50 persone sono ascrivibili all’indotto. Il fatturato conferma questa crescita continua, passato dai 2 milioni iniziali ai circa 17 milioni attuali. Naturalmente anche i Sisma-bonus e gli Eco-bonus per l’efficientamento degli edifici sono state opportunità raccolte, ma l’azienda forlivese ha preferito non legarsi in modo prevalente a queste agevolazioni che rappresentano solo il 20% del fatturato. La specializzazione di nicchia di Soles Tech ha continuato ad essere la carta vincente per crescere.

“Siamo nati con l’obiettivo di mantenere la nostra attività lavorativa, volevamo continuare a lavorare insieme in un ambito molto specializzato in cui possedevamo competenze e brevetti, ma siamo dovuti partire quasi da zero - continua Patanè -. La scelta di diventare cooperativa è stata determinante soprattutto nei primi tempi, perché ci ha consentito di avere maggiore flessibilità e soprattutto di costruire quello spirito di squadra indispensabile per affrontare i problemi e le difficoltà della ripartenza. Oggi tra i 45 dipendenti ci sono numerosi ingegneri impegnati come direttori di cantiere, e tra questi 4 ingegnere donne, cosa ancora non così usuale nel nostro settore. Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a costruire fin qui”.