Agroalimentare, cooperative al lavoro per promuovere il ricambio generazionale

Agroalimentare, cooperative al lavoro per promuovere il ricambio generazionale

Presentato a Bologna un corso di alta formazione per soci agricoltori under 45.  Il presidente di Confcooperative Fedagripesca ER Drei: “Cooperazione determinante nelle filiere regionali, c’è l’esigenza di preparare la nuova classe dirigente”.

giovedì 2 marzo 2023

Si intitola “Conoscere per competere: la cooperazione agroalimentare oggi e le sfide di domani il corso di alta formazione strategica per amministratori e soci under 45 di cooperative agricole, agroalimentari e della pesca promosso da Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna. Sette moduli con lezioni frontali, in programma al Palazzo della Cooperazione di Bologna (via Calzoni 1/3) tutti i venerdì dal 3 marzo al 14 aprile (unica eccezione giovedì 6 aprile); sette lezioni pensate per approfondire gli scenari economici internazionali, le principali filiere agroalimentari, il funzionamento delle imprese cooperative.

Il corso è stato presentato ieri pomeriggio nell’ambito di un evento tenutosi al Savoia Hotel Regency di Bologna che ha visto la partecipazione di oltre 100 soci agricoltori e una tavola rotonda con i rappresentanti di alcune tra le principali cooperative agroalimentari. A portare il suo saluto anche Ramon Armengòl, presidente Cogeca (Confederazione generale cooperative agricole europee). Ospite d’eccezione l’attore e comico Paolo Cevoli.

“La cooperazione agroalimentare in Emilia-Romagna è composta da circa 530 imprese che sviluppano un fatturato aggregato di 14,4 miliardi di euro, con 30.000 addetti e 95.000 adesioni da parte di aziende agricole” ha esordito nel suo intervento Raffaele Drei, presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, la Federazione che riunisce la maggior parte delle cooperative agroalimentari presenti in regione. “Oltre il 90% della pesca e dell’acquacoltura in regione è gestita da imprese cooperative – ha proseguito Drei -, così come oltre l’80% dell’uva coltivata per la trasformazione in vino viene conferita alle cantine sociali e cooperative. La stessa produzione di Parmigiano Reggiano per il 70% è realizzata da caseifici cooperativi e anche in ortofrutta la cooperazione rappresenta più della metà del comparto regionale. Infine, l’industria alimentare dell’Emilia-Romagna è per il 37% di matrice cooperativa. Questi dati fotografano la forza di un sistema che nel corso dei decenni ha creato un importante valore economico e sociale per migliaia di agricoltori, distribuendo ricchezza nei territori con importanti ricadute sociali e occupazionali”.

Le cooperative – ha continuato Drei - non appartengono a qualcuno in particolare, sono un bene e un patrimonio collettivo dei soci agricoltori, chiamati a impegnarsi per gestirle al meglio e per garantire futuro a queste strutture così fondamentali per il sistema agricolo emiliano-romagnolo”. Da qui l’esigenza di “formare la nuova classe dirigente, favorendo e accompagnando un ricambio generazionale con percorsi che consentano di coinvolgere i giovani agricoltori e metterli nelle condizioni di guidare aziende chiamate ad essere sempre più competitive sui mercati, valorizzando al meglio le produzioni conferite dai soci”. “Vogliamo – ha sottolineato il presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna – che la grande tradizione cooperativa agricola regionale abbia un futuro di crescita e prosperità, a vantaggio delle nostre comunità. Senza la cooperazione, oggi l’agricoltura dell’Emilia-Romagna non avrebbe raggiunto i successi che la proiettano ai primi posti in Italia e in Europa, senza le cooperative migliaia di produttori non avrebbero trovato adeguati sbocchi commerciali sui mercati”.

Da questo punto di vista, ha concluso Drei, il corso di formazione proposto da Fedagripesca Emilia Romagna “è un tassello all’interno di un più ampio mosaico che dobbiamo comporre tutti insieme, quello del ricambio generazionale all’interno delle strutture cooperative”.

 

FOCUS SUL CORSO

La prima lezione è in programma venerdì 3 marzo con il prof. Flavio Delbono (direttore MUEC – Master Universitario Economia della Cooperazione dell’Università di Bologna) che parlerà dello scenario economico internazionale. La settimana successiva – venerdì 10 marzo – con Denis Pantini (responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma) si approfondiscono le tendenze di mercato, mentre venerdì 17 marzo sarà il prof. Francesco Capozzi (direttore Centro interdipartimentale di ricerca sull’agroalimentare dell’Università di Bologna) ad affrontare il tema della “Foodomica” come nuova frontiera della produzione. Venerdì 24 focus sulla Pac (Politica agricola comune) con il direttore generale dell’Assessorato ad Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna Valtiero Mazzotti e Teresa Schipani, responsabile del settore Programmazione; a seguire venerdì 31 marzo focus sulla cooperativa agricola (inquadramento normativo e rapporti con i soci) con Daniele Vandelli (commercialista e consulente fiscale ICN) ed Enrico Pinamonti (responsabile Ufficio legislativo e legale di Confcooperative Terre d’Emilia), e giovedì 6 aprile gli interventi di Paolo Bono (responsabile regionale Fedagripesca) e Francesco Pietrogrande (servizio Revisione Confcooperative Emilia Romagna) sull’importanza di saper leggere e interpretare i bilanci.

L’evento conclusivo del corso è in programma venerdì 14 aprile quando si parlerà dei rapporti con le istituzioni e interverranno – insieme al presidente di Fedagripesca regionale Drei - il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, l’assessore regionale Alessio Mammi e il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.