Per il settore delle costruzioni dell’Emilia-Romagna il 2022 è stato un anno segnato da una dinamica positiva, grazie alla spinta dei “bonus” e nonostante i limiti di offerta dovuti a disponibilità di imprese, lavoratori e materiali. Ma questo secondo anno “record” nasconde anche delle ombre.
“Il 2022 è stato un anno fortemente caratterizzato dall’enorme richiesta di lavori di ristrutturazione dovuta agli sgravi statali previsti per la riqualificazione energetica e sismica di condomini e case private - spiega Andrea Vignoli, presidente della Cooperativa muratori e cementisti Faenza -. Tutto ciò ha dato luogo a un aumento speculativo e indiscriminato dei prezzi di tutti i materiali edili, in particolare di quelli necessari a realizzare gli interventi soggetti a bonus edilizi, nonché alla difficoltà di reperire i materiali per poter far fronte alle commesse in essere e riuscire a realizzarle nei tempi programmati”.
Nel 2022 la cooperativa faentina ha ricevuto una richiesta di lavori molto al di sopra della reale disponibilità, nonostante avesse provveduto ad assumere diverse risorse e professionalità.
Anche per il nuovo anno le previsioni lavorative per il settore edile sembrano positive e in tendenza con quelle degli ultimi mesi: “Il 2023 vede una richiesta di lavoro ancora elevata - continua il presidente Vignoli -, anche se il Super Bonus 110% rimane solo per i condomini: al momento i prezzi sembrano essersi assestati e si nota anche qualche leggero calo anche se, a causa dei rincari di energia e carburanti, sarà molto difficile che si possa tornare ai prezzi ante 2021. Considerando tutto ciò, vogliamo essere ottimisti - prosegue -. Al momento non stiamo iniziando nuove operazioni immobiliari proprio perché già troppo impegnati per lavori presi in conto terzi”.
La cooperativa è impegnata su più fronti con diversi progetti: “A Faenza e dintorni siamo impegnati in interventi sia civili che industriali. All’interno del mondo cooperativo stiamo realizzando la ristrutturazione e l’ampliamento dello stabilimento Clai. Siamo anche a Ravenna - continua Vignoli - con la realizzazione di diverse opere tra cui la ristrutturazione del Liceo Nervi e del nuovo ‘Albergo del cuore’, un progetto innovativo, uno dei primi in Italia, che prevede la realizzazione di una struttura alberghiera ricettiva per persone con disabilità motorie e sensoriali”.
Rispetto al settore edile nel 2023, Vignoli spiega che “dovrebbe aprirsi anche la possibilità di accedere ad una miriade di nuovi appalti pubblici legati ai fondi del Pnrr che l’Italia deve utilizzare entro il 2026. Un triennio è tutto sommato un tempo molto ristretto rispetto all’enorme quantità di opere da realizzare, forse ben oltre alla ‘capacità Italia’, vista anche la mancanza di addetti specializzati da impiegare nelle nuove opere”.
Ed è proprio riferendosi agli appalti legati al Pnrr che il presidente sottolinea un’importante criticità: “La possibilità e l’opportunità di acquisire questi appalti saranno comunque vincolate alla marginalità economica degli stessi, visto che i lavori saranno legati a tariffari regionali datati giugno 2022, che già col 110% si sono rivelati non in linea coi prezzi reali di mercato di materiali e lavorazioni”.