Le stime effettuate nei mesi di maggio e giugno hanno fornito ad Agrintesa un quadro più preciso della situazione produttiva della campagna in corso. Il territorio romagnolo, com’è noto, è infatti stato colpito da una serie di avversità - prima le gelate tardive poi l’alluvione e infine le piogge frequenti fino alla metà di giugno - che hanno inciso in modo determinante sulla produzione frutticola. Il direttore della cooperativa faentina Cristian Moretti fa il punto della situazione a pochi giorni dai momenti più caldi della campagna estiva.
Direttore, qual è la stima produttiva per questa stagione?
“I dati ci dicono che siamo di fronte ad un’annata molto ridotta a livello quantitativo. Parliamo di un 35-40% in meno rispetto alla media storica. Più o meno siamo sui livelli del 2020 e 2021 che, come si sa, furono particolarmente bassi”.
Quali sono le specie più colpite dal calo?
“Pesche, nettarine, susine, ciliegie e pere”.
La situazione è analoga anche in vigna?
“Stiamo ultimando le verifiche ma si sa già che la vendemmia molto probabilmente avrà una produzione al di sotto del livello quantitativo ordinario. Auspichiamo che il calo sia ridotto e non troppo pesante”.
Per rispondere a questa situazione quali azioni avete messo in campo?
“Abbiamo attivato un piano di gestione straordinario sia della cooperativa che dell’organizzazione del lavoro. I centri di ritiro sono stati impostati nel modo più razionale possibile e alcuni sono stati chiusi. Anche i magazzini di lavorazione non saranno in piena attività, con qualche sito chiuso nel periodo estivo e altri che lavoreranno in modo ridotto nel periodo autunno-invernale. Oltre a queste azioni, che puntano a contenere i costi, nei prossimi mesi saremo concentrati sulla valorizzazione del lavoro dei nostri soci e della rete”.
In che modo pensate di muovervi?
“Faremo il possibile per valorizzare al meglio le quantità conferite, l’obbiettivo primario è la difesa dei nostri soci e della filiera che rappresentiamo. Ci concentreremo inoltre sul mantenimento della nostra posizione sul mercato, presidiando i vari canali commerciali al fine di garantire continuità alla nostra presenza e all’attività commerciale del nostro sistema. È una cosa che, purtroppo, sappiamo fare per esperienza: tre degli ultimi quattro anni hanno avuto una produzione straordinariamente bassa e già nelle annate 2020 e 2021 abbiamo dato le migliori risposte possibili per preservare la redditività delle aziende agricole e salvaguardare il lavoro dei collaboratori, garantendo una buona continuità aziendale”.
Come stanno i vostri soci?
“Stanno attraversando l’ennesimo anno critico e in tanti sono stati anche duramente colpiti dall’alluvione nelle case e nelle aziende, in vari casi la continuità produttiva è stata seriamente compromessa. Stiamo cercando di fornire loro tutto il supporto possibile. Abbiamo già attivato diverse azioni e nei prossimi mesi il consiglio di amministrazione ne metterà in campo altre. Nel frattempo, da settimane, stiamo chiedendo senza sosta al Governo e alle istituzioni sostegni adeguati: è doveroso per rispetto a ciò che rappresentiamo e quello che vogliamo continuare a rappresentare per il territorio e per l’intero Paese”.
Nel frattempo i progetti avviati nell’ultimo anno stanno andando avanti?
“Sì, stanno proseguendo gli investimenti sul fronte dell’innovazione varietale in campagna, anche se con un ritmo più lento e riflessivo in virtù della situazione generatesi in questi ultimi due mesi. L’innovazione varietale, le esclusive e i progetti a club avviati sono strategici e da perseguire perché mirati ad ottenere risultati importanti e più sicuri delle cultivar tradizionali nel medio-lungo periodo. Al tempo stesso stiamo proseguendo le attività di innovazione organizzativa con il progetto Innovare Insieme, l’investimento informativo e di innovazione tecnologica con nuovi impianti di lavorazione, e stiamo introducendo sistemi energetici fotovoltaici in tutte le nostre strutture di produzione e cantine”.