Emergenza: la situazione immobiliare a Faenza

Emergenza: la situazione immobiliare a Faenza

Sul post alluvione il direttore di Coabi Riccardo Casamassima dice: “Le soluzioni andrebbero trovate mettendo in sicurezza il fiume e in parallelo, con un grande piano di rigenerazione urbana, con nuove norme, per aumentare la sicurezza degli edifici e ridurre i danni”.

venerdì 11 agosto 2023

L’alluvione che ha colpito Faenza ha causato danni diretti e indiretti. Sono tante le aziende che hanno dovuto mettere in stand-by alcuni progetti in corso di realizzazione. È questo il caso di Coabi, cooperativa faentina di abitazione da oltre 40 anni sul territorio.

“I nostri cantieri sono stati colpiti marginalmente - spiega il direttore Riccardo Casamassima -. Ad esempio in via Costa, dove stiamo lavorando alla realizzazione di due villette, abbiamo avuto 20 centimetri di fango che non ha colpito le finiture. Invece nella zona della Ghilana avevamo in corso i lavori di demolizione per un importante progetto di recupero di un fabbricato storico, sul retro della villa. L’acqua è arrivata a 1 metro. I danni sono stati pochi ma stiamo valutando come procedere, vorremmo capire cosa verrà previsto per salvaguardare la zona, per dare ai soci case sicure”.

Coabi ha sempre adottato il criterio della prudenza per tutelare al massimo i soci che le danno fiducia e così ha sempre superato le crisi e le difficoltà che nel tempo hanno colpito le imprese del settore. Casamassima spiega: “Il settore immobiliare faentino, in seguito all’alluvione, sta vivendo un momento delicato. La fase emozionale è ancora forte e ci sono zone che rischiano una svalutazione. Sono convinto che nei prossimi mesi la situazione tenderà a normalizzarsi ma molto dipenderà da cosa verrà fatto per aumentare il livello di sicurezza del territorio, a protezione dei tessuti urbani consolidati, storici e non, che non possono essere svuotati o spostati: Orto Bertoni, Ranaccio, Calamelli, Lapi, Cimatti, i rioni Giallo, Nero e Bianco, Borgotto. Realisticamente sono lì e rimarranno li”.

Le soluzioni andrebbero trovate mettendo in sicurezza il fiume, per evitare gli allagamenti da rottura degli argini nei pressi della città e in parallelo, con un grande piano di rigenerazione urbana, con nuove norme, per aumentare la sicurezza degli edifici e ridurre al minimo i danni. Pensando a demolizioni con ricostruzioni o a sopraelevazioni di edifici esistenti con un piano in più, per lasciare al piano terra solo i servizi” aggiunge il direttore.

In tema di “consumo suolo zero” Casamassima annuncia un progetto di ristrutturazione dell’esistente a cui la cooperativa sta lavorando da anni e che partirà a breve: “Si tratta dell’ex sede dell’Ausl in via Masoni. Il progetto prevede 16 appartamenti, tutti in classe A, con logge, terrazze, garage, cantine e parcheggi, a prezzi competitivi rispetto al libero mercato, grazie al limitato ricarico di gestione cooperativa. Tra l’altro beneficiato da detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione. Si tratta di una proposta interessante, destinata a chi cerca un buon rapporto qualità prezzo, per la quale ci sono già manifestazioni di interesse. Il costo a metro quadro si aggirerà attorno ai 2200 euro, meno le detrazioni fiscali del 12,5% in 10 anni”.  L’intervento partirà a settembre 2023 e si concluderà entro il 2024.

 

 

Nella foto come sarà l’edificio di via Masoni a Faenza dopo la ristrutturazione di Coabi