È una tradizione che va avanti dal 2006, con un solo stop causato dalla pandemia: la Festa del Latte torna anche quest’anno, domenica 1 ottobre dalle 14.30 alle 19.00 alla sede di Martorano (Fc) della Centrale del Latte di Cesena. “Ogni anno raccogliamo una grande partecipazione - ammette Daniele Bazzocchi, direttore della cooperativa lattiero casearia -, e non solo dal cesenate: vengono persone da tutta la Romagna”.
Direttore, come mai questo appuntamento è tanto sentito?
“I consumatori che ci scelgono sono molto affezionati ai nostri prodotti, c’è un rapporto vero, che dura nel tempo. La Festa del Latte è il momento in cui questo rapporto si consolida, in cui possiamo incontrare e ringraziare tutti di persona. È il nostro abbraccio al territorio, per noi è importantissimo”.
Qual è il programma della giornata?
“Come ogni anno ci saranno spettacoli e divertimento per tutta la famiglia, l’orchestra con la pista da ballo, sorprese e giochi per i bambini. E ovviamente le degustazioni dei nostri prodotti, a partire dal gelato, con la presentazione in anteprima di nuove specialità. Parte del ricavato andrà in beneficenza ad associazioni locali: un modo per ribadire la nostra vicinanza al territorio, dopo la recente donazione di 4000 euro fatta all’associazione l’Aquilone di Iqbal, Cesena che offre aiuto a bambini e anziani”.
In che altri modi si esplicita il vostro legame con il territorio?
“In primo luogo attraverso i prodotti stessi. Il nostro latte è interamente prodotto in Romagna dai nostri soci, una ventina in tutto. Dal 2006 è possibile rintracciare la stalla esatta da cui proviene il latte utilizzato nei nostri prodotti: è un patto di trasparenza e di qualità che stringiamo ogni giorno con i consumatori. E che ci ha permesso di crescere nonostante le difficoltà”.
Si riferisce a questi ultimi anni?
“Sì, tante aziende anche più grandi hanno sofferto. Il Covid, la guerra, la crisi economica, le emergenze climatiche: abbiamo dovuto far fronte alla carenza di materie prime, alla crescita incontrollata dei costi, specie nel comparto dell’energia, ai disagi causati dall’alluvione. Ma siamo una cooperativa salda, l’unica in Romagna a essere ancora autonoma in questo settore: abbiamo retto e ora guardiamo avanti. Oggi il nostro obiettivo di fatturato annuale è intorno ai 20 milioni di euro, registriamo la crescita del reparto caseario e del latte fresco, anche in controtendenza rispetto ad altre aziende. I prodotti della Centrale del Latte piacciono, i consumatori stanno dando fiducia al nostro lavoro”.
In termini di sostenibilità come vi muovete?
“Siamo una cooperativa ecosostenibile. Da 10 anni utilizziamo solo energia proveniente da fonti rinnovabili, in parte prodotta dai nostri impianti fotovoltaici: l’obiettivo è raggiungere l’autosufficienza nei prossimi anni. Inoltre collaboriamo con impianti di biogas del territorio per ottenere gas metano a partire da un sottoprodotto della nostra filiera, il siero del latte. Siamo molto attenti anche al benessere animale nelle stalle e alla sicurezza alimentare: a marzo di quest’anno abbiamo ottenuto la certificazione IFS, International Food Standard, che ci allinea ai più importanti player internazionali”.