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La Fraternità, concluso il percorso su affettività e sessualità

Il percorso, condotto dalla Dottoressa Elisabetta Cimatti, ha offerto un'opportunità di approfondimento su tematiche cruciali e spesso trascurate in relazione alla disabilità

venerdì 25 luglio 2025

Venerdì 18 luglio si è concluso un intenso percorso su affettività e sessualità che ha coinvolto un gruppo di 30 persone, tra loro ragazzi e ragazze che frequentano i centri della cooperativa sociale La Fraternità, insieme ai loro familiari e ad alcuni educatori.

Il ciclo di 8 incontri, iniziati nel mese di aprile, è stato condotto dalla dottoressa Elisabetta Cimatti, psicoterapeuta e sessuologa. La finalità degli appuntamenti è stata un’esplorazione dell’universo delle emozioni, dei desideri, dei gesti e delle carezze che hanno a che fare con temi poco dibattuti nella nostra società, in particolare in relazione alla disabilità.

“Abbiamo immaginato di lavorare su affettività e sessualità – sottolinea Francesca Palmieri, vice-presidentessa della Fraternità – perché riteniamo che la persona sia da guardare nella sua totalità di mente, corpo e spirito, in una logica evolutiva che sappia cogliere la dimensione dell’affettività e della sessualità come elementi importanti del suo divenire persona adulta. Pertanto – continua – nel nostro lavoro educativo con le persone con disabilità, abbiamo ritenuto importante affrontare questa tematica trattando i temi della sessualità e dell’affettività dal punto di vista biologico, fisiologico, psicologico, emotivo e sociale.
È necessario, come scrive il professor Fabio Veglia, che “al desiderio sessuale si accompagnino consapevolezza, intenzionalità, buon modo di stare nella relazione, capacità di modulare emozioni e un accenno di significato condiviso. L’assenza totale di queste caratteristiche delle carezze le rende assai discutibili…la presenza di loro piccole tracce, indica il percorso educativo da seguire”.

“Per questo – spiega Francesca Palmieri – il corso con la dottoressa Cimatti ci ha condotti dentro la possibilità di ‘costruire buone possibili carezze'”.

L’ultimo incontro è stata anche l’occasione per invitare tutti i partecipanti a continuare nella riflessione e nell’approfondimento di questo tema che riguarda ognuno e ognuna di noi”.

“È stato un percorso curato e cucito insieme, partito con dubbi e domande, ma ognuno ha fatto la sua parte in questa esperienza unica” racconta Elisabetta Cantelli, una delle educatrici della Fraternità che ha partecipato all’iniziativa.