Produzione e autoconsumo di energia, in particolare da fonti rinnovabili e attraverso le comunità energetiche. Sviluppo della distribuzione commerciale cooperativa e dei servizi di prossimità. E ancora: investimenti su welfare e previdenza integrativa, sostegno alle imprese per favorirne un rafforzamento patrimoniale, promozione delle mutue sanitarie. Sono queste le priorità indicate da Roberto Savini, riconfermato presidente di Confcooperative Consumo e Utenza Emilia Romagna nel corso dell’assemblea della federazione regionale tenutasi questa mattina al Palazzo della Cooperazione di Bologna.
Cinquantaquattro anni, vicepresidente di Cofra (cooperativa di consumatori con sede a Faenza) e già presidente nazionale di Confcooperative Consumo e Utenza, Savini guiderà per un altro mandato quadriennale la federazione regionale che riunisce 38 cooperative di consumo, distribuzione, utenza, assicurazione e mutue sanitarie, con 1.005 occupati, 61.442 soci e un volume d’affari sviluppato dalle imprese aderenti di 813 milioni di euro.
“I soci delle nostre cooperative sono cresciuti dell’11,5% negli ultimi quattro anni, con oltre 6.000 nuovi ingressi, mentre gli addetti sono rimasti stabili sopra quota 1.000 nonostante il periodo di grande difficoltà” ha precisato Savini sottolineando come, soprattutto negli ultimi due anni, “le nostre cooperative hanno garantito i servizi essenziali alimentari ed energetici, aiutando famiglie e piccole e medie imprese ad attraversare l’emergenza sanitaria e la crisi economica. Spesso queste imprese hanno rinunciato ai margini per salvaguardare la qualità del consumo di beni e servizi, l’acquisto di energia a prezzi calmierati, il potere d’acquisto delle famiglie e l’occupazione”.
In un’epoca di grandi incertezze, ha aggiunto Savini, “la cooperazione di consumo e utenza non rinuncia ai propri capisaldi e alle proprie certezze quali la centralità della persona, l’attenzione alla comunità, la vicinanza al territorio, la mutualità e la democrazia economica”.
“Nei prossimi anni – ha aggiunto Savini – come Federazione dovremo stare sempre più vicini alle nostre cooperative, accompagnarle nei processi di riorganizzazione e patrimonializzazione, cogliendo i segnali fertili che arrivano soprattutto dalle comunità locali e puntando sui nuovi servizi digitali. Ci aspettano grandi sfide, a partire dal confronto sulla legge regionale per le comunità energetiche che ci vede in prima linea per promuovere il modello di impresa cooperativa e per favorire la transizione ecologica ed energetica per le famiglie e le imprese”.