Confcooperative Romagna ha aperto una raccolta fondi per aiutare i cooperatori e le cooperatrici delle imprese associate che hanno subito danni dall’alluvione che ha colpito la Romagna e in particolare i comuni della Romagna faentina e della Bassa Romagna.
«Abbiamo già ricevuto tante segnalazioni da parte delle nostre imprese. È ancora presto per stimare i danni ma vogliamo essere pronti e fare tutto il possibile per aiutare le cooperative, le persone che vi lavorano e le loro famiglie - sottolinea il presidente di Confcooperative Romagna, Mauro Neri -. È il momento di restare uniti e cooperare».
Tutte le persone che vogliono contribuire alla raccolta fondi possono donare tramite bonifico al conto corrente bancario “Confcooperative Romagna per le cooperatrici e i cooperatori alluvionati” IBAN IT25 G 08542 23700 000000731028. Il conto è aperto presso la Bcc ravennate, forlivese e imolese che ha azzerato ogni costo di commissione per tutti i correntisti. Per chi non ha il conto presso l’istituto di credito cooperativo valgono le commissioni previste dalla propria banca.
«Questo è solo un piccolo aiuto in più che vogliamo dare alle famiglie e alle persone colpite da questa calamità. Stiamo lavorando a ogni livello, locale, regionale e nazionale per fare in modo che la ripresa sia più veloce ed efficace possibile - continua Neri - e che arrivino presto tutte le risorse possibili da parte dello Stato. Bene ha fatto la Regione a richiedere lo stato di calamità per il nostro territorio e, stante le informazioni in possesso nelle ore antecedenti gli eventi, positivo è stato il lavoro di comunicazione e informazione fatto dagli amministratori locali, dalle forze dell’ordine e dalla Protezione civile. Sono state colpite molte abitazioni ma anche molte imprese, per non parlare di ettari ed ettari di campi coltivati che già avevano subito i danni da gelate e grandinate – prosegue -. Siamo, inoltre, molto preoccupati per il territorio collinare e montano che ha subito smottamenti e frane in diversi punti, ostacolando la viabilità e rendendo ancora più difficile la tenuta del territorio. Auspichiamo che la ripresa sia celere ma anche lungimirante e che si lavori per mettere sempre più in sicurezza i territori in vista di eventi calamitosi come questo, partendo dalle montagne e arrivando alle pianure».