“Il mix esplosivo di aumento dei tassi di interesse da parte della BCE e inflazione ancora alta nonostante il parziale riequilibrio dei costi energetici, brucia risorse fondamentali per la nostra economia. Il focus Censis-Confcooperative parla di 693 miliardi euro di ricchezza finanziaria delle famiglie italiane persi in un anno a causa di questa situazione, insieme ad una riduzione di 100 miliardi di euro del potere d'acquisto delle famiglie, che nel 2022 hanno dovuto fare i conti con un calo di disponibilità economica di almeno 3.800 euro a nucleo. È evidente che servono nuovi interventi strutturali per porre un freno a questa situazione e ridare ossigeno alla nostra economia; il mercato interno continua a giocare un ruolo fondamentale per le imprese dell'Emilia-Romagna, non siamo nelle condizioni di affrontare una sistematica riduzione”.
Così il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza commenta il focus Censis-Confcooperative dal titolo “L'Italia fa i conti con i tassi di interesse” diffuso oggi e commentato dal presidente nazionale Maurizio Gardini. All'interno del documento si sottolinea come l'impatto di questa situazione sarebbe stato molto più pesante senza gli interventi governativi: nelle analisi operate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, l'ammontare delle misure a favore di famiglie e imprese e di contrasto all'inflazione (riduzione accise sui carburanti, bonus sociali, esoneri contributivi, crediti d'imposta, ecc.) ha raggiunto i 119 miliardi di euro: 5,6 miliardi nel 2021, 70 miliardi nel 2022, 35,1 nel 2023. (Altri 8,2 miliardi avranno corso nel prossimo biennio 2024-2025).
“Comprendiamo le necessità della Banca Centrale Europea di difendere l'euro dalla svalutazione rispetto al dollaro attraverso l'aumento dei tassi di interesse (proprio oggi si autorizza il nono rialzo consecutivo nell'area euro in un anno, ndr), così come siamo consapevoli che le filiere produttive devono fare i conti con aumenti dei costi a tutti i livelli, ma ricordiamoci – continua Milza - che gli effetti negativi di tutto ciò continuano a pagarli le famiglie che si ritrovano con sempre meno risorse in portafoglio e di conseguenza le stesse imprese che fronteggiano la riduzione dei consumi. Da un intervento ancora più deciso sul cuneo fiscale per lasciare più soldi in tasca alle persone a misure di sostegno nell'accesso al credito a partire dalla rinegoziazione dei mutui, fino al taglio dell'IVA su un paniere di beni alimentari, riteniamo – conclude il presidente di Confcooperative Emilia Romagna - che ci possano essere altre azioni da mettere in atto, oltre a quanto già fatto dai vari Governi che si sono succeduti negli ultimi anni. È fondamentale porre un ulteriore freno a questa china pericolosa e ridare ossigeno a famiglie e imprese”.