Confcooperative Romagna interviene nel dibattito innescato dalla proposta del sindaco di Cesena Enzo Lattuca di estendere lo status di capoluogo di provincia a Cesena al pari di Forlì, recepita nell’emendamento al disegno di legge del ministro Roberto Calderoli sulla riorganizzazione delle Province.
In una nota Confcooperative Romagna sostiene la necessità di ampliare l’orizzonte della discussione sull’ordinamento istituzionale locale, e chiede agli amministratori locali - presidenti di Provincia in testa - di alzare lo sguardo tracciando un percorso che, in prospettiva, porti alla costituzione di una unità amministrativa unica della Romagna, livello questo davvero in grado di intercettare risorse importanti per il territorio.
“Da tempo, insieme ad altre associazioni datoriali sottolineiamo la necessità di un Ente dotato delle stesse funzioni e degli stessi poteri attribuiti alle Città Metropolitane – dichiara il presidente di Confcooperative Romagna Mauro Neri (nella foto) - istituito con funzioni di programmazione e di gestione di tematiche di ambito sovracomunale e di area vasta. Una Città Metropolitana Romagna che consenta di lavorare per uno sviluppo unitario del territorio e di affrontare le prossime sfide con un approccio totalmente diverso. D’altra parte – prosegue Neri - se si alza lo sguardo sulle due direttrici principali, la via Emilia e l’Adriatica, da Castel Bolognese a Cattolica e da Ravenna a Rimini non si trova soluzione di continuità negli insediamenti urbani e artigianali.”
E non sono pochi gli argomenti sul campo, che necessitano di una visione di area vasta: la sostenibilità ambientale, la programmazione energetica, la competitività del tessuto economico su orizzonte nazionale e internazionale, le infrastrutture, il sistema aeroportuale romagnolo che deve trovare un equilibrio, la pianificazione del territorio, il welfare e il rapporto pubblico privato e imprese, l’università sono solo alcune questioni - precisa Confcooperative -, peraltro temi già ricompresi nel programma di sviluppo predisposto da Romagna Next, il Piano strategico di area vasta.
“Ma soprattutto poiché uno degli obiettivi è quello di intercettare maggiori risorse per il territorio e, mai come in questo momento, la Romagna necessita di questo, crediamo - conclude Neri - che lavorare per giungere a un ente in cui i territori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini siano rappresentati unitariamente, debba essere l’impegno di tutti i protagonisti, istituzionali e di rappresentanza della Romagna. Occorre dunque, proprio ora che si entra nel vivo della discussione politica sul futuro delle Province non dividersi e accelerare il lavoro per assicurare alla Romagna una visione futura unitaria attraverso scelte condivise che porterebbero a maggiori risorse”.