Il Commissario alla ricostruzione post alluvione, generale Francesco Paolo Figliuolo, è intervenuto con un video messaggio all’Assemblea annuale di Confcooperative Romagna che si è svolta ieri pomeriggio a Cesena Fiera. Il contributo del Commissario straordinario è stato mostrato subito dopo la relazione del presidente di Confcooperative Romagna Mauro Neri ai circa 300 cooperatrici e cooperatori intervenuti all’assise annuale.
«Siamo ben consapevoli che i soldi pubblici che serviranno alla ricostruzione devono essere destinati in modo coerente, con attenzione, e possibilmente per creare un tessuto, strutturale ma anche socio-economico, più solido e più efficiente di prima - ha detto il presidente Mauro Neri durante la relazione introduttiva -. Mantenere un dialogo costruttivo e la fiducia nella struttura Commissariale e nelle Istituzioni sono quindi passi fondamentali, perché riteniamo che solo unendo le forze e collaborando tutti insieme possiamo risolvere i bisogni del territorio».
Lo stesso Figliuolo ha infatti ribadito nel proprio contributo: «La strategia della struttura commissariale si è mossa immediatamente per mettere in sicurezza il territorio ed erogare i ristori per le attività urgenti. Si tratta per il 2023 di 289 milioni di euro cui si aggiungeranno nel 2024 altri 113 milioni di euro. Parliamo di opere fatte subito dopo l'alluvione o ancora in corso di attuazione o che sono in progettazione e vedranno la luce e l'esecuzione nel 2024. Ci sono poi gli interventi che ci faranno uscire dall’emergenza e avviare la ricostruzione: un perimetro finanziario di oltre 1 miliardo e 132 milioni di euro che sono nella disponibilità del Commissario».
Figliuolo ha poi aggiunto che nei prossimi giorni sarà emanata quella che viene definita «ordinanza pilota» per la difesa dell’assetto idraulico e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e ha confermato che l’attenzione Commissariale è indirizzata anche alla ricostruzione privata: «È in dirittura di arrivo l'ordinanza per le imprese agricole e non agricole - ha aggiunto Figliuolo -. Questa ordinanza è stata già presentata al Ministero dell'Agricoltura per un parere. Da questa ordinanza si desumerà chiaramente che il Commissario, con successive decretazioni, arriverà fino al completo ristoro dei danni subiti dalle attività produttive».
L’incontro assembleare ha toccato tutti i temi che interessano oggi il tessuto economico-produttivo cooperativo: il problema dell’inflazione, gli elevati tassi di interesse su mutui e finanziamenti, la necessità di una revisione delle tariffe per chi lavora con l’ente pubblico, il progetto dell’Alleanza delle cooperative, il dibattitto sulla cosiddetta «Provincia Romagna». Ampio spazio è stato dato all’alluvione, con un dibattito che ha coinvolto i cooperatori e le cooperatrici, e un focus dedicato all’interno del Bilancio di Sostenibilità dell’Associazione presentato all’assemblea.
Il presidente Neri ha ribadito più volte la necessità del territorio di avviare una ricostruzione che pensi alle abitazioni private e alle imprese ma anche alle infrastrutture e ai progetti necessari per rilanciare il tessuto socio-economico di collina e montagna che, a causa delle frane, rischia di essere definitivamente abbandonato dalla popolazione.
«È necessario che le istituzioni intervengano incentivando chi vuole abitare e lavorare in quelle zone, azzerando il divario infrastrutturale e digitale rispetto alle altre zone - ha spiegato il Presidente Neri -. Da parte nostra garantiamo un particolare impegno nella promozione di cooperative di comunità, avviate da chi vive nei territori che rischiano lo spopolamento, con l’obiettivo di creare opportunità di sviluppo per contrastare il declino economico, sociale e demografico, oltre che rivitalizzare la speranza nel futuro».
Presente all’Assemblea annuale anche il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini, citato anche dal Commissario Figliuolo quale punto di riferimento: «Ribadisco la massima fiducia nei confronti del Commissario nella consapevolezza che le cose da fare sono tante e i tempi burocratici significativi - ha evidenziato il presidente nazionale di Confcooperative -. Occorre mettere in fila i problemi, costruire i regolamenti, costruire i decreti, avere il via libera dall’Anac e dalla Corte dei Conti. Gli interventi urgenti sono già stati fatti e crediamo che, compatibilmente con i tempi della burocrazia, ci possano essere tempi adeguati per mettere in sicurezza i fiumi prima dell’inverno. Subito dopo bisognerà pensare alle strade anche se purtroppo sappiamo che su una frana si può intervenire solo quando è ferma e al momento non possiamo fare altro che ripristinare una viabilità d’emergenza sicura, in attesa che si possano fare gli interventi strutturali. E poi occorrerà pensare alle imprese e alle famiglie. Io sono convinto che a due mesi e mezzo dall’ingresso del Commissario e a poco più di quattro mesi dall’alluvione siamo a una svolta e che i tempi siano maturi per avviare i ristori alle imprese e poi alle famiglie. Ora auspichiamo soprattutto interventi ‘tampone’, anticipazioni finanziarie necessarie per ripartire. Lo abbiamo chiesto al Commissario, lo abbiamo chiesto agli Enti locali: vedremo come si potrà concretizzare questa nostra richiesta».