ORGANI

Con l’arrivo della bella stagione, dopo aver adeguatamente predisposto tutti gli spazi e il personale addetto, la cooperativa sociale Cils di Cesena ha di recente inaugurato il Pollaio Sociale.


Nato da una idea sviluppata dalla cooperativa sociale Seacoop di Imola per favorire l’inclusione socio-occupazionale di persone a rischio di esclusione sociale, il progetto è realizzato all’interno della vasta area verde e rurale nelle immediate adiacenze dei servizi socio-educativi residenziali e diurni Cils (Csrr “Abbondanza” e “Navacchia”, Gruppo Appartamento “Sole” e “Luna”, CSO “Calicantus”), inserito in un più ampio parco (giardino sensoriale, orto, campo da calcio) a servizio degli utenti dei nostri servizi e più in generale aperto alla cittadinanza.


Lo scopo è promuovere l’operosità con percorsi di interazione e integrazione per persone che vivono situazioni di svantaggio, traducendosi in opportunità di cambiamento e miglioramento delle loro condizioni psico-sociali, collaborando con gli altri nello scambio positivo con cittadini e cittadine che decidono di “adottare” una gallina (ricevendone in cambio una fornitura annuale di uova) e di sostenere così il progetto del Pollaio Sociale.


Lo strumento della “adozione” è fondamentale in quanto mira a favorire non tanto la quantità, ma piuttosto la qualità e la continuità delle relazioni con altri individui: “Abbiamo imparato che quando si sogna da soli è solo un sogno, quando si inizia a condividere il sogno allora questo diventa realtà e grazie alla collaborazione fra ragazzi, volontari e operatori siamo riusciti a creare un ambiente confortevole e accogliente per le nostre galline” dichiara Giuliano Galassi, presidente della Cils. “Con questo progetto – continua - il nostro intento è quello di ridurre le distanze ed accogliere più persone possibili all'interno della nostra realtà. Con l'adozione delle galline si adotterà il progetto e saranno i nostri ragazzi a prendersi cura delle vostre galline, ad accudirle, a dar loro da mangiare”.

Il Gruppo Cofra dal 1° luglio subentrerà nella gestione dello storico supermercato Conad La Rotonda di via Ricci Curbastro a Lugo (RA). L’operazione, concordata con Cia-Conad nei mesi scorsi, si inserisce in un progetto più ampio che vedrà il Gruppo faentino - che già gestisce 10 supermercati a marchio Conad, un bar ConSapore Conad, un PetStore Conad e due Bricofer - aprire il Conad Superstore all’interno del nuovo complesso in via di costruzione nella zona dell’ex acetificio di Madonna delle Stuoie. 


Il supermercato di via Ricci Curbastro è un punto di riferimento per il centro storico lughese con una clientela consolidata e un fatturato di circa 6 milioni di euro all’anno: “Tutti e 23 i dipendenti attualmente in forza a La Rotonda verranno riassorbiti nel nostro organico, sottolinea Celso Reali, presidente del Gruppo Cofra. I lavoratori saranno ovviamente inquadrati con il contratto di Cofra che è migliorativo perché comprende anche un accordo di secondo livello”. 


Entro novembre, inoltre, è in programma l’inaugurazione del nuovo Conad Superstore di Madonna delle Stuoie: “Abbiamo condiviso con Cia-Conad la volontà di creare un progetto di integrazione tra i due punti vendita - continua Reali -. Bisogna considerare che il nuovo Superstore sarà molto grande e che è quindi opportuno trovare una strada perché i due supermercati non si facciano concorrenza ma, piuttosto, si specializzino e si rivolgano a due target di consumatori diversi”.


Il Conad Superstore di Madonna della Stuoie avrà una superficie di vendita di 2.300 mq e una superficie complessiva di 4.000 mq tra magazzini, spogliatoi e servizi. Per la gestione del punto vendita sono previste 60 nuove assunzioni e il Gruppo Cofra sta raccogliendo in queste settimane i curriculum per selezionare e formare i candidati. 

Si chiama Pixel ed è la nuova cooperativa di comunità urbana nata a Rimini, grazie al sostegno di Confcooperative Romagna, per rilanciare da un punto di vista turistico, sociale e culturale le vie del quartiere Viserbella. Proprio in questa settimana la cooperativa sta progettando di contribuire alla creazione di una squadra di calcio del quartiere, di organizzare alcuni campi estivi per sportivi e giovani, e di creare una proposta turistica e attrattiva in grado di rivitalizzare anche questa zona della città. Accanto a questa progettazione c’è la riapertura di ben tre esercizi commerciali avvenuta negli ultimi giorni: la gelateria, il negozio di prodotti tipici, entrambi in viale Porto Palos, e il parcheggio in via Petropoli.


“Pixel è la prima cooperativa di comunità di quartiere che nasce in Romagna, un bell’esempio di come unendo le forze si possa far fronte alle difficoltà che molte zone decentrate stanno vivendo in tante città - dichiara Roberto Brolli, referente Cooperative di comunità per Confcooperative Romagna -. L’impegno della nostra Unione nell’aiutare le periferie a trovare vie sostenibili contro lo spopolamento e l’abbandono è iniziato circa 2 anni fa, con una capillare attività promozionale di questo modello di impresa in tutta la Romagna. Dopo quegli incontri, molti cittadini hanno deciso di prendere in mano le sorti dei luoghi in cui sono nati e cresciuti, creando opportunità di lavoro e iniziative culturali e turistiche. Sono così nate diverse imprese che oggi collaborano tra di loro instaurando sinergie e scambi commerciali, come avviene tra Pixel e le cooperative della Valmarecchia impegnate nella produzione di farine e grani antiche o di prodotti da forno”.


Tra gli obiettivi della cooperativa c’è anche quello di creare opportunità di lavoro per la gente del quartiere, soprattutto giovani. In questa prima fase già 8 persone sono state impiegate nei tre esercizi commerciali, mentre i soci di Pixel sono arrivati a quota 29, tutti del quartiere ad eccezione di un paio di persone che credono nel progetto e vogliono appoggiarlo. 


“Abbiamo deciso di chiamarci Pixel perché, proprio come i puntini colorati che danno vita alle immagini sui nostri schermi digitali da soli siamo invisibili, mentre insieme possiamo ottenere grandi risultati - commenta il presidente della cooperativa Stefano Benaglia -. L’idea di questa cooperativa è germogliata 2 anni fa quando con diverse persone sentivamo forte l’esigenza di combattere lo spopolamento turistico. Dopo vari incontri con la comunità e grazie alla guida e all’appoggio di Confcooperative Romagna, abbiamo deciso di costituirci in forma cooperativa per provare e prendere in mano le sorti del quartiere in cui eravamo cresciuti e in cui viviamo tuttora. Tra i nostri soci ci sono la Pro Loco, cittadini, persone del mondo del volontariato, albergatori, negozianti e il Museo della Marineria”. 


Questa prima fase di attività ha visto la cooperativa impegnata nella riapertura e nella presa in gestione di alcuni punti vendita chiusi negli ultimi anni. “La gelateria che ha rialzato le saracinesche giovedì 17 giugno era chiusa da due anni. Adesso lavorerà a pieno regime, tutti i giorni dalle 12 alle 24 per tutta la stagione estiva. Il negozio di prodotti tipici, aperto tutto l’anno e tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 23, lo abbiamo voluto aprire per promuovere le eccellenze del nostro territorio, dal mare alla montagna - continua 

Benaglia -. Infine il parcheggio da 70 posti auto ci permetterà di rendere accessibile Viserbella a chi viene da fuori, permettendo di scoprire anche questa parte della città con tutto ciò che ha da offrire. Queste attività sono però solo un primo passo verso la costruzione di un’offerta turistica, cultura e sociale più ampia”.

Gemos ha chiuso il 2020 con un utile di bilancio pari a 233.329 euro e ha salvaguardato il lavoro dei 1271 dipendenti (di cui 730 soci), nonostante il fatturato sia sceso sotto i 50 milioni di euro con un calo del 28% rispetto al 2019. 

 

“Sono numeri di cui andiamo fieri -commenta la presidente Mirella Paglierani, appena rieletta per un altro mandato -. Alla luce dell'emergenza che abbiamo vissuto siamo davanti a un risultato eccezionale, frutto di uno straordinario lavoro di squadra: siamo riusciti a prendere decisioni difficili in tempi strettissimi e abbiamo risposto con flessibilità a una situazione mai vista prima”. A pesare sul calo di fatturato è stata principalmente la refezione scolastica che ha mostrato una riduzione dei ricavi pari al 60%. “Molte altre aziende del nostro settore non ce l'hanno fatta, non hanno avuto la solidità necessaria per resistere o la prontezza per riorganizzarsi -continua la presidente -. La nostra forma cooperativa ci ha aiutato ad agire con lucidità, prontezza e controllo, anche facendo sacrifici, tutti noi, per il bene comune.

 

Abbiamo ridotto al massimo i costi centrali, chiedendo collaborazione a fornitori, clienti e a tutto il personale, e ci siamo serviti della cassa integrazione, l'unico vero aiuto che ci è arrivato dallo Stato. In questo modo abbiamo salvaguardato il posto di lavoro di tutti e siamo riusciti a liquidare anche un piccolo ristorno ai nostri soci. È un importo inferiore rispetto a quello degli anni precedenti, ma volevamo dare un segno tangibile di gratitudine e ottimismo. Ci tengo inoltre a sottolineare che la presenza femminile nell'organico di Gemos è stabile all'85%, un dato di cui siamo orgogliosi, specie in un momento storico in cui le donne purtroppo hanno pagato costi altissimi”.
 
Per quanto riguarda l'anno in corso, lo stato di allerta resta sempre alto: “Non sappiamo ancora che scenario avremo a settembre con la riapertura delle scuole - prosegue Paglierani -. Noi, comunque, sappiamo cosa fare in ogni scenario possibile, anche se speriamo che i protocolli applicati nel 2020 non servano più. Ora però cerchiamo di guardare al futuro con ottimismo e, infatti, a fine estate inaugureremo un nuovo centro cottura a Cadriano, in provincia di Bologna, che ci permetterà di razionalizzare e implementare il servizio in quelle zone. Avevamo messo in cantiere l'investimento prima del Covid, ora può finalmente ripartire”.

 

I numeri di bilancio sono stati presentati ai soci nell'assemblea del 21 giugno scorso, che si è svolta con la formula del rappresentante designato. L'assemblea ha, inoltre, eletto i membri del nuovo consiglio di amministrazione, che vede 10 conferme e 2 nuove entrate ed è così composto: Fabio Baldazzi, Stefania Baravelli, Elena Bassi, Carlo Dalmonte, Roberta Di Sarno (neoeletta), Milena Facchini, Alberto Ingrosso, Roberta Mazzanti, Aniello Merola, Mirella Paglierani (presidente), Barbara Zanetti (vicepresidente), Andrea Zangari (neoeletto). 
 

Si è svolta il 28 giugno a Faenza, l'Assemblea annuale degli enti aderenti alla Fondazione. Il 2020 è stato un anno particolare perché vissuto quasi completamente con le limitazioni dovute alla emergenza per la pandemia Covid 19. Tuttavia in quest'anno, la Fondazione ha impiegato circa 150.000 euro in attività di formazione verso i giovani, di solidarietà e di promozione del modello cooperativo sul territorio. 
 
Ciò è stato realizzato attraverso Borse di studio e di ricerca, con progetti post laurea, tirocini in Italia, oltre ad attività di orientamento al post diploma. L'impiego di risorse è stato reso possibile dai fondi e contributi stanziati da LA BCC, Credito cooperativo ravennate forlivese e imolese, di cui la Fondazione è uno dei partner principali per le azioni di responsabilità sociale nel campo della formazione giovanile e del sostegno mutualistico alle famiglie in stato di disagio.
 
Inoltre nel 2020 si è chiuso il progetto M.Y. Europe, destinato agli studenti delle scuole superiori di secondo grado, con i fondi messi a disposizione dall'agenzia nazionale Erasmus, che ha visto nel biennio 170 ragazzi svolgere tirocini in imprese dell'Unione Europea.
 
Il Presidente Edo Miserocchi ha fatto il punto sui lavori svolti da diversi giovani, in relazione alle Borse di ricerca loro assegnate. Tali progetti pubblicati sul sito della Fondazione Dalle Fabbriche, hanno visto un grande interesse da parte di operatori economici, imprese del settore, studenti interessati all'argomento, venendo scaricati sotto forma di e-book mediamente in numero di 200- 300 per ogni testo, con punte anche di 600 per uno studio sul riutilizzo delle piattaforme inutilizzate in Adriatico.

 

Al termine si è svolta la parte straordinaria dell'Assemblea, che ha deliberato all'unanimità la fusione per incorporazione della Fondazione Multifor di Forlì che, al termine del percorso autorizzativo, darà vita alla “Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche - Multifor”.

Si è svolto mercoledì 30 giugno il consiglio d'amministrazione della Centrale del Latte di Cesena, a seguito della nomina dei consiglieri in occasione dell’assemblea dei soci del 20 giugno: per il 5° mandato, 4° consecutivo dal 2012, all’ unanimità i consiglieri hanno confermato la presidenza con l’elezione del presidente Renzo Bagnolini proseguendo così la linea degli ultimi anni.

Durante l’ultimo triennio di presidenza di Bagnolini appena concluso, la cooperativa cesenate ha effettuato notevoli investimenti che hanno visto la realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di gelato e l’ ampliamento del caseificio e di celle di maturazione dei formaggi, in quanto questi ultimi hanno visto un graduale incremento dei fatturati.

 

Inoltre, nell’anno 2020 segnato dalla pandemia, si è potuto registrare nonostante tutto un lieve incremento fatturato di circa 300.000 euro, raggiungendo un fatturato complessivo di poco superiore ai 15 milioni di euro, sviluppato grazie al traino della Grande distribuzione nei periodi di chiusura causa Covid.

Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti in termine di produzione la Cooperativa cesenate, nell’esercizio 2020, ha ritirato dai Soci produttori ubicati nel territorio romagnolo quasi 8 milioni di litri di latte, ovvero 150.000 litri in più rispetto al 2019.

 

Durante il quarto mandato affidato a Bagnolini, ci sono state importanti aggiunte alla gamma prodotti, rendendo l’offerta della Centrale del Latte di Cesena sempre più varia e capillare. “Nell’autunno 2020 infatti le novità sono state diverse – affermano il Presidente Renzo Bagnolini e il Direttore della Centrale del Latte Daniele Bazzocchi - dal Latte Microfiltrato che mantiene le proprietà nutrizionali del latte fresco, ma con una conservazione maggiore, alle Uova di Romagna ed al Formaggione di Romagna con stagionatura superiore a 9 mesi di circa 8 Kg di solo latte vaccino e il Cuor di tartufo, prodotto con il tartufo del territorio di Sant’Agata Feltria. La primavera 2021 ha visto inoltre l’ampliamento dell’offerta di gelato: dai formati confezionati di Cono, Biscotto e Stecco sempre prodotti con latte fresco di alta qualità romagnolo e panna fresca, ai nuovi Barattoli da 250 gr. realizzati in collaborazione con le eccellenze del territorio. Il Pistacchio con il Sale Dolce della Salina di Cervia, il Caffè della torrefazione Moka Rica, il Cioccolato Fondente extra dell'azienda Gardini e il Mascarpone ovviamente della Centrale del Latte di Cesena”.

 

Infine, continua la grande attenzione verso la questione ambientale. Un impegno che comincia dalla scelta di operare a livello locale, favorendo lo sviluppo del territorio e dei soci produttori e limitando l’inquinamento nella logica del km zero. Ecco perché, in un’ottica di ecosostenibilità, si prediligono per le confezioni materiali riciclabili come il PET ed aumentano gli investimenti nelle fonti rinnovabili, come ad esempio l’installazione nello stabilimento di Martorano di un nuovo impianto fotovoltaico alla fine dello scorso anno di 181.570 Kwh , che va ad aggiungersi a quello installato nel 2011 di 136.800 Kwh,  per produrre in modo pulito parte dell’energia elettrica necessaria all’attività.
 

I valori dell’esercizio 2020 si prestano a una doppia interpretazione, con una diminuzione di 257.962 euro, cui però si contrappone la tenuta dei risultati sociali ed occupazionali cosicché l’esercizio 2020 può essere considerato soddisfacente ed in linea con quelli degli ultimi anni.

 

Nel dettaglio, il bilancio d’esercizio registra un valore della produzione di 12.144.622 euro, circa 691.900 euro in meno rispetto al 2019, determinato soprattutto dalla perdita dell’appalto delle pulizie e sorveglianza nelle scuole per la scelta del governo di internalizzare il servizio da marzo 2020, per un importo di circa 570mila euro, con conseguente azzeramento del relativo utile operativo.

 

Il patrimonio netto ammonta a 6.769.405 euro, con un aumento in confronto al 2019 di 1.516.199 euro.

 

La crisi pandemica ha determinato una riduzione dei ricavi pari a circa 488mila euro in diversi servizi, solo in parte compensata dagli accresciuti ricavi per il nuovo servizio di sanificazione prontamente attivato.

 

Inoltre, per tutelare la salute dei lavoratori la cooperativa ha subito messo a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale e intensificate sanificazioni e pulizie, che hanno comportato maggiori costi se confrontati con l’anno precedente.

 

In aggiunta, il Consiglio di Amministrazione ha tempestivamente deliberato di farsi carico dell’anticipo degli ammortizzatori sociali previsti dal Governo (Cassa integrazione Straordinaria e Fis), per far fronte ai ritardi della loro liquidazione da parte dell’INPS, per un importo complessivo di circa 120mila euro e ha stipulato un’assicurazione per un sostegno economico dei lavoratori in caso di contagio.

 

Il Presidente Giuliano Galassi ha segnalato la ripresa in esame del piano denominato “da zero a 100: Il rifugio di via Boscone”, progetto innovativo di residenza protetta o di Housing Sociale che offre opportunità di vita autonoma e indipendente a persone con disabilità congenita o acquisita, a nuclei famigliari, a persone anziane o con disagio sociale. Inoltre, ha comunicato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con il direttore generale e la ricerca di un nuovo direttore generale che dovrà assumersi la responsabilità di far fronte alle difficoltà e alla riorganizzazione di alcuni settori della cooperativa confrontandosi con le esigenze di sviluppo.

 

In controtendenza, si sono ulteriormente rafforzati i rapporti commerciali già in essere con le aziende tra cui Mareco Luce, Gollinucci Srl, Gruppo Trevi, Gruppo Orogel, Netpack e Technogym.

 

In più, durante l’anno Cils ha avviato nuove interessanti collaborazioni, anche al di fuori del territorio come nel caso dell’azienda leader nelle conserve alimentari Mutti.

 

Il 2020 ha visto un’applicazione non sempre puntuale delle norme che riguardano l’affidamento di servizi pubblici, danneggiando la cooperazione sociale e disattendendo quanto previsto dall’Art. 1 della Legge 381/91 sul codice degli appalti pubblici.

 

L’ultima vicenda riguarda diversi servizi che la Cils svolge da molti anni – per un fatturato complessivo di circa 795mila euro e 50 persone coinvolte, delle quali 26 svantaggiate - che alla scadenza non saranno più affidati alla Cils poiché aggiudicati per i prossimi tre anni ad una cooperativa di Reggio Emilia che ha proposto un ribasso d’asta pari al 38 per cento.

 

Grazie alla scelta dell’organo direttivo di salvaguardare le attività professionali, individuando nuovi settori lavorativi e nuovi mercati,al 31 dicembre 2020 il numero degli assunti era di 444 unità, solo 19 in meno rispetto all’anno precedente, di cui 70 con disabilità, 58 invalidi civili e tre lavoratori svantaggiati. I dipendenti stranieri sono 68, provenienti da 17 nazioni diverse.

 

Numerosi gli interventi in chiusura, dall’assessora alle Persone e alle famiglie del Comune di Cesena, Carmelina Labruzzo, che ha evidenziato come il 2020 abbia lasciato profonde cicatrici a livello relazionale ed emotivo e ha sollecitato un incontro con i nuovi consiglieri, a Alberto Armuzzi, Paolo Lucchi e Mirco Coriaci del mondo cooperativo, i quali hanno elogiato il valore e il ruolo della Cils, al di là dei numeri di bilancio.

 

Alla fine dell’assemblea si è proceduto al rinnovo degli organi collegiali, con l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione per il prossimo triennio.

Nel ringraziare i predecessori per il prezioso contributo dato con impegno e generosità, il presidente Giuliano Galassi ha presentato i nuovi amministratori: Cesare Trevisani (vice presidente Gruppo Trevi), Aldo Ferretti (socio fondatore Ferretti Consulting), Angela Giunchi (consigliere comunale di Cesena) e, in rappresentanza dei lavoratori Cils, Luca Santi, Simone Caldano e Marco Bardho. Confermato presidente Giuliano Galassi, il quale però, dopo due precedenti mandati consecutivi, ha espresso il desiderio di lasciare l’incarico nei prossimi mesi.

Il 30 giugno si è svolta l’assemblea di approvazione del bilancio del Gruppo Cofra di Faenza con la modalità del Rappresentante designato. Un appuntamento che ha segnato la chiusura di un anno importante per il Gruppo cooperativo che, nel 2020, ha registrato un incremento di fatturato del 45% toccando quota 87 milioni di euro. «Il programma di sviluppo che abbiamo avviato nel 2019 si proponeva il raddoppio del fatturato in tre anni e i risultati raggiunti nel 2020 vanno decisamente in questa direzione - sottolinea il presidente di Cofra, Celso Reali -. Entro il 2022, come da previsioni, contiamo di superare i 100 milioni di euro».


La crescita costante di Cofra è stata trainata, oltre che dal buon andamento dei propri punti vendita, anche da una serie di operazioni di ampliamento e consolidamento portate avanti con il sostegno di Cia-Conad: «Nel 2019 abbiamo rilevato il supermercato Conad City di Conselice poi nel 2020 si è concretizzata la fusione con Cpda titolare di due supermercati a Bagnacavallo - spiega Reali -. Il 2021 è l’anno di Lugo, con la presa in gestione del Conad La Rotonda (da oggi, 1° luglio) e l’apertura del nuovo Conad Superstore nel quartiere Madonna delle Stuoie in programma a novembre».


Quanto ai numeri il Gruppo Cofra, che rappresenta oggi 370 dipendenti di cui 189 sono soci e oltre 41.000 soci consumatori, ha chiuso il 2020 con un utile netto di 1,2 milioni di euro e vanta un patrimonio di Gruppo di oltre 10 milioni di euro. «Il 2020 è stato un anno particolarmente positivo e siamo riusciti a consolidare ulteriormente la nostra struttura facendo accantonamenti piuttosto alti. Inoltre - prosegue Reali -, per riconoscere il ruolo centrale dei nostri lavoratori all’interno di Cofra, nel 2020 è stato sottoscritto un contratto integrativo aziendale nel quale, fra le altre cose, si prevede l’inserimento di un premio di risultato per i dipendenti. Per il 2020, in base ai risultati ottenuti, verrà complessivamente riconosciuta un’integrazione salariale del valore complessivo di 220.000 euro».


L’andamento del mercato della distribuzione nel 2021 è in calo rispetto al 2020 per i motivi legati alla prima fase dell’emergenza sanitaria in cui si registrò un boom delle vendite. In questo contesto anche Cofra sta registrando un lieve calo di fatturato: «Dopo il picco dello scorso anno la flessione era attesa - aggiunge il presidente di Cofra -. Nonostante questo siamo ampiamente sopra i budget che ci eravamo proposti. La nostra forza dipende in primo luogo dal servizio offerto ai consumatori e dalla localizzazione dei nostri supermercati, spesso ubicati in posti strategici dove svolgiamo anche un ruolo essenziale di servizio alla comunità. Il tutto unito alla qualità, convenienza e sostenibilità del marchio Conad riconosciuta in tutta Italia».

La cooperativa Ciclat Trasporti Ambiente di Ravenna, che si occupa di igiene urbana e di movimentazione merci grazie a 244 soci presenti sull'intero territorio nazionale, ha approvato il Bilancio d'esercizio 2020 registrando un fatturato di 165 milioni di euro (+3% sul 2019) e un utile di 98.000 euro. Questi risultati, in linea con il piano di sviluppo pluriennale, evidenziano la tenuta della cooperativa nonostante le oscillazioni di lavoro dovute all'emergenza sanitaria: “Siamo riusciti a reggere l'urto della pandemia e abbiamo chiuso un buon bilancio - evidenzia Cesare Bagnari, Amministratore Delegato di Ciclat Trasporti Ambiente -. La flessione registrata a marzo e aprile 2020 è stata compensata da un secondo semestre brillante che ci ha consentito di recuperare bene”.

 

Il Bilancio 2020, oltre al fatturato in crescita, mostra indici di solidità patrimoniale soddisfacenti e una propensione agli investimenti in innovazione. Tra i dati da evidenziare ci sono il buon valore dell'Ebitda, che si attesta a poco più di 2,6 milioni di euro, e la Posizione finanziaria netta che passa dai -8,8 milioni di euro del 2019 ai -4,5 milioni di euro del 2020 e che dimostra l'ulteriore consolidamento dell'equilibrio economico-finanziario della cooperativa.

 

Nel corso del 2020, inoltre, Ciclat Trasporti Ambiente ha investito circa 6 milioni di euro complessivi in mezzi e attrezzature, di cui oltre 1 milione solo per l'implementazione tecnologica della struttura: “Abbiamo destinato molte risorse alla crescita e stiamo continuando a farlo anche nell'anno in corso - prosegue Bagnari -. Il Piano Impresa 4.0 è molto favorevole agli investimenti in innovazione digitale e abbiamo colto l'occasione per rinnovare mezzi e attrezzature informatizzando tutto il possibile”.
 
Il Bilancio di Sostenibilità 2020 di Ciclat Trasporti Ambiente è pubblico ed è consultabile e a disposizione degli stakeholder presso gli uffici della cooperativa e sul sito ciclatambiente.it.

Le assemblee di una cooperativa sociale - i soci lo sanno bene - non sono mai banali o scontate. Si tratta di uno dei momenti più importanti della vita dell'impresa, in cui prende forma tangibile il valore della democrazia partecipativa. Ma quella che si è svolta in Formica a Rimini lo scorso giugno in realtà aveva anche qualcosa in più. Si sono tenute infatti un'assemblea straordinaria e un'assemblea ordinaria. La prima, tenutasi alla presenza di un notaio, ha visto la modifica di alcuni importanti articoli della carta statutaria. Una in particolare, che l'ha resa davvero un’assemblea speciale: la ridefinizione della data di termine che per legge le cooperative devono darsi in ogni statuto. Oltre alle altre modifiche legate all’integrazione nell'oggetto sociale di altre potenziali attività svolgibili dalla cooperativa infatti è stata aggiornata questa formale scadenza originariamente fissata al dicembre 2050. E così, dopo un quarto di secolo di vita La Formica ha ritracciato il suo traguardo fissato adesso nell'anno 2096, una data non casuale, visto che è l'anno in cui la cooperativa compirà esattamente un secolo di vita.  


Apparentemente solo una formale sfumatura, simbolica o indicativa,  ma la data di scioglimento di una cooperativa in realtà non è affatto un appuntamento banale. Parliamo di un tipo d'impresa infatti la cui proprietà non si tramanda da padre in figlio, ma da socio in socio e avere uno sguardo fissato così lontano, con la salda ambizione di continuare ancora per tanto tempo ad impegnarsi nel sociale del proprio territorio, è senz'altro un valore da preservare. Una prospettiva che è realizzabile solo se sono forti i valori di democrazia partecipativa e di intergenerazionalità che, insieme anche ad altri presupposti, ne garantiscono la sopravvivenza e la rigenerazione motivazionale.
 

L'ampliamento di un nuovo testo sociale, con la proposta di proroga della durata della società, non è stata l’unica decisione deliberata dai soci de la Formica. Per l'occasione ‘straordinaria’ si sono accolte anche alcune modifiche relative all'ampliamento e la riformulazione dell’oggetto sociale che si è aperto a nuove e importanti attività, che nei prossimi anni potranno essere sviluppate.


Chiusa la parte straordinaria l'assemblea si è poi concentrata sui temi previsti all'ordine del giorno della seduta ordinaria. Primo fra tutti l’approvazione del bilancio che anche per il 2020 è stato positivo a conferma di una genuina e robusta gestione organizzativa che ha saputo far fronte anche alla pandemia e superare uno degli anni peggiori della storia della cooperativa.  Approvati, con soddisfazione diffusa - anche in questo anno particolare - i ristorni concessi a soci e i premi per i lavoratori. Riconoscimenti dovuti in un anno difficile come tutti sanno e come ha ricordato anche il presidente durante la sua relazione, per l’impegno profuso dalla cooperativa che non si è mai fermata neanche durante i momenti più difficili della pandemia, garantendo sempre e con grande professionalità i servizi indispensabili per la città.

 

“Un ringraziamento particolare - ha dichiarato il presidente Pietro Borghini - a tutti quei lavoratori che nel 2020 e anche successivamente, hanno dimostrato l'attaccamento alla cooperativa e la loro lealtà, venendo a lavorare ogni giorno, usando ogni precauzione e rispettando le regole della sicurezza che ci siamo dati per garantire sempre ciò che i cittadini si aspettano da noi e rimane sempre al sicuro, evitando la formazione di focolai e il propagarsi della pandemia. Un impegno che si sta protraendo anche in questo 2021 e per il quale possiamo dire di aver dimostrato un grande senso di responsabilità e di attaccamento al territorio in cui svolgiamo i nostri servizi da 25 anni.”

 

Si sono poi susseguite le argomentazioni che hanno riguardato i restanti temi all'ordine del giorno, su cui i soci si sono confrontati. Dai nuovi investimenti finanziari della cooperativa, riguardanti i mezzi e attrezzature, fino alla presentazione del Bilancio Sociale che è stato presentato in sintesi per aggiornare i presenti sul grande impegno annuale che la cooperativa mette in campo sul fronte sociale. Altra importante approvazione è stata la nomina di un lavoratore nel consiglio d’Amministrazione, in sostituzione al posto vacante che si era creato per le dimissioni del consigliere Francesco Gatta. Un incarico che è stato dato all'unanimità ad un lavoratore veterano della cooperativa che aveva già occupato questo ruolo: il socio Marco Rege Volp.


La nomina del collegio sindacale e altre formali deliberazioni hanno poi chiuso l’assemblea che si è svolta in una cornice inedita, ovvero nel grande piazzale della nuovo capannone recentemente acquistato dalla cooperativa, che dopo i lavori previsti di  ristrutturazione - potrà diventare fra circa un anno la nuova sede de la Formica.


Tutti i presenti infatti, prima di fermarsi per una conviviale cena - organizzata nel pieno rispetto delle norme anti covid - sono stati invitati a visitare gli spazi della nuova struttura, sita sempre in Via Portogallo ma al civico numero 11. 

È un buon bilancio quello che il consorzio Solco Ravenna porterà all'attenzione delle proprie associate durante l'assemblea annuale del 29 luglio. Un bilancio in crescita, nonostante il 2020 sia stato un anno di emergenza sanitaria e sociale, che ha colpito il settore dei servizi alla persona in cui Solco è impegnato. 
 
Numeri alla mano, il fatturato del consorzio è aumentato di 1 milione rispetto al 2019 raggiungendo la cifra di 38 milioni e 400mila euro. Il numero delle cooperative associate è rimasto stabile a 16 così come quello dei dipendenti degli uffici di via Oriani, pari a 25 unità. “Fino alla fine non sapevamo in che modo avremmo chiuso il 2020 - sottolinea il direttore generale Giacomo Vici -. La pandemia aveva messo tutto in discussione, si lavorava per far fronte ai nuovi bisogni, per mettere in sicurezza ospiti e personale delle nostre strutture, per riprogettare. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, segno che la rete che abbiamo creato con questo consorzio è solida e ci permette di dare risposte alla comunità anche durante un'emergenza”. 
 
Sicurezza, riprogettazione e sguardo in avanti sono le parole chiave che hanno contraddistinto lo scorso anno e i primi 6 mesi del 2021. “Sono tante le azioni e i progetti che il nostro consorzio ha portato avanti - aggiunge il presidente Antonio Buzzi -. Tra questi, ricordiamo senz'altro l'apertura del Nucleo Covid al Galla Placidia lo scorso novembre, per aiutare il servizio sanitario pubblico nella gestione della pandemia e che ha permesso all'Asl di liberare posti letto preziosi nei reparti ospedalieri. Il Nucleo è stato chiuso a maggio di quest'anno dopo mesi di piena operatività ed efficienza. Prima del Nucleo Covid ci sono stati i Nuclei osservazionali, che servivano per limitare i contagi all'interno delle Case Residenza e sono stati un primo esempio di forte collaborazione con il sistema sanitario”. “Il Covid ha reso necessaria, inoltre, la riprogettazione di molti servizi - continua Buzzi -: da quelli dedicati alle persone anziane o con disabilità a quelli legati al mondo della scuola o dell'inserimento lavorativo. Con le nostre cooperative abbiamo lavorato a pieno regime per non lasciare indietro nessuno”.

Il Consorzio di cooperative sociali ha però saputo guardare anche oltre il Covid, provando a investire su progetti futuri: “Abbiamo preso in gestione il complesso ex Kirecò - aggiunge -, che nell'autunno di quest'anno tornerà a proporre servizi e iniziative per la comunità; ci siamo aggiudicati il bando carceri che ci vedrà impegnati in diversi progetti di inserimento lavorativo e sociale dedicati a persone in difficoltà; siamo andati avanti con il progetto Rosa dei Venti, che nel gennaio del 2022 aprirà le porte per rispondere al forte bisogno di strutture residenziali per la popolazione anziana di Ravenna”. 
 
Al di là dei numeri e dei progetti c'è però un aspetto che marchierà per sempre il ricordo del 2020: “Non possiamo dimenticare chi, purtroppo, non ce l'ha fatta - conclude Buzzi -, in primis i nostri anziani ospiti, né il dolore e la solitudine che questa pandemia ha portato nelle nostre strutture, nelle nostre case e nelle nostre vite. Ma ricorderemo anche qualcos'altro: il senso di gratitudine verso tutte quelle persone che hanno dato il massimo, che non si sono risparmiate per portare servizi e sorrisi a chi ne aveva bisogno”. 

 

Sabato 17 luglio dalle 10.30 è in programma l’inaugurazione ufficiale della stagione estiva dell’Eco Park di Casteldelci, l’area pic-nic e barbecue con piazzole attrezzate dove passare una giornata a contatto con la natura o partire per una passeggiata in e-bike o a piedi sull’Appennino.

 

Oggi lo spazio è gestito dalla cooperativa di comunità Incanti Delcesi, costituita grazie al supporto di Confcooperative Romagna, dell’associazione Figli del Mondo e Appennino l’Hub e con il sostegno di RivieraBanca. Una realtà che lavora di concerto con l’amministrazione comunale per sostenere l’occupazione e i servizi di Casteldelci e che, oggi, riunisce una ventina di cittadini in qualità di soci della cooperativa.

 

«Per la gestione di questa stagione dell’Eco Park - racconta il presidente di Incanti Delcesi, Michele Catorcini - abbiamo assunto 5 ragazzi, tutti di Casteldelci o paesi limitrofi e tutti con meno di 20 anni. In questa fase la cooperativa è interamente concentrata sul potenziamento dei servizi del parco che è già diventato un punto di riferimento per il turismo sostenibile del territorio».

 

L’Eco Park si trova in località Giardiniera, ai bordi del laghetto artificiale riqualificato, insieme a tutta l’area, nel 2019. Si tratta di un’area pic-nic custodita, con piazzole attrezzate e aree sosta per tende e camper da dove partono numerosi sentieri e percorsi sull’Appennino. Dalla riapertura di questo luglio ne sono stati potenziati i servizi: è stato aperto il chiosco con cibo e bevande, è cresciuta l’attività di noleggio e-bike con 8 bici attrezzate, sono state ampliate le piazzole per il barbecue, sono state predisposte le aree per tende e camper, è stato potenziato il servizio di noleggio lettini per l’ingresso al fiume.

 

Per info e prenotazioni: Per info e prenotazioni facebook.com/Casteldelciecopark, 350 140 9320, casteldelciecopark@gmail.com

 

Pesche nettarine: tante varietà, diverse caratteristiche organolettiche ma accomunate da un aspetto spesso simile, risultato di attività di breeding che prediligono frutti monocolore e polpa soda e croccante. Frutti, in realtà, molto differenti al palato, con varietà che spaziano dall’elevata dolcezza a un sapore più equilibrato ma che spesso, negli scaffali della grande distribuzione finiscono per essere mescolate offrendo al consumatore un’esperienza gustativa imprevedibile, spesso non conforme alle aspettative e che sta conducendo, nel tempo a una disaffezione nei confronti di questo frutto. Per superare questa criticità nel 2020 è nato il progetto CICLONE, guidato dal CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena (FC).

“L’obiettivo del progetto – spiega Daniele Missere, referente CRPV per il progetto – è quello di creare due distinte categorie tipologiche di nettarine basate sulle caratteristiche organolettiche, “Gusto classico” e “Gusto dolce”, superando le attuali distinzioni relative al tipo di polpa, gialla o bianca, e al solo nome della varietà, in genere sconosciuto a chi acquista. In questo modo si potrebbe dare vita a una nuova segmentazione del mercato, volta a fidelizzare l’acquisto verso specifiche tipologie gustative di prodotto”.

Un obiettivo ambizioso che presuppone, tuttavia, un consumatore consapevole e in grado di percepire e apprezzare le differenze esistenti tra differenti linee gustative: “Per questo – procede Missere – a partire da venerdì 16 luglio, per tre fine settimana consecutivi, eseguiremo insieme a Ortofrutta Italia e Naturitalia, partner del progetto, delle prove di vendita in quattro diversi punti fra la Romagna e Bologna. In ciascuno di essi sarà allestito uno spazio informativo per presentare ai consumatori separatamente le due linee di nettarine “Gusto Classico” e “Gusto Dolce”, raccogliendo impressioni e valutazioni”.

I punti vendita identificati, identificati per posizione strategica, categoria di negozio, tipologie e numero di consumatori e rilevanza sul territorio saranno: Ipercoop “Lungo Savio” e Famila a Cesena (FC), Conad Superstore “La Filanda” a Faenza (RA) e Alimentari “Alberto” a Bologna. “I dati raccolti con le prove di vendita e con appositi consumer test – conclude Missere - saranno elaborati per definire il livello di gradimento al consumo per le due tipologie di nettarine e per verificare sul campo se l’ipotesi di una distinzione per gusto e non attraverso la classificazione tradizionale possa essere effettivamente una strategia vincente per il rilancio di questo frutto”.

Conferimenti in crescita rispetto al 2019 (+8,9%) ma grande carenza di prodotto destinato al mercato del fresco (-23%) con una contrazione del volume di affari del 6%, ottime performance delle orticole e del pomodoro da industria (+23,7% a volume) ma serie difficoltà per i frutticultori a causa degli enormi danni provocati da gelate, maculatura bruna e cimice asiatica con perdite fra il 90% e il 60% della frutta estiva: è un quadro complesso, quello dipinto dal bilancio 2020 di Apo Conerpo, la principale organizzazione europea di produttori di ortofrutta fresca con sede a Villanova di Castenaso (Bo) e che riunisce 50 cooperative e 6000 soci in tutto il Paese, la maggior parte in Emilia-Romagna.
“Il sistema Apo Conerpo, sia pur nelle evidenti difficoltà imposte dalla situazione, ha retto l’urto delle difficoltà – commenta il presidente Davide Vernocchi-. Il 2020 è stato segnato da grandi criticità produttive, soprattutto per i frutticultori, ma ha visto Apo Conerpo scendere in campo in prima linea per cercare di tutelare la redditività dei produttori anche con strumenti coraggiosi e innovativi. Un anno di sfide affrontate con coraggio e determinazione ma anche con la forza della pianificazione, di un’organizzazione efficiente e compatta, ma soprattutto vicina alle aziende agricole anche portando sui tavoli istituzionali la voce di un mondo che non si è fermato neppure nei giorni più bui. E che di fronte a un 2021 complesso, a seguito delle gelate in primis, è pronto, come sempre, a rimboccarsi le maniche e a cercare di ripartire”.
 
I NUMERI DELLA PRODUZIONE 2020
Nel 2020 Apo Conerpo ha raggiunto un conferimento complessivo di 972.794 tonnellate (+8,9% rispetto al 2019 ma –2,6% sul 2018): “Questo parziale recupero rispetto al 2019 – commenta Vernocchi - è frutto di buone rese produttive per gli ortaggi, in particolare per il pomodoro da industria a cui si aggiungono il +40% delle cipolle, +39% dei fagiolini, +26% dei piselli e +11% delle patate”. Scenario molto diverso quello della frutta: “Siamo in forte sofferenza – sottolinea Vernocchi -. Tra cimice asiatica, maculatura bruna e gelate, non riusciamo più a produrre quantità sufficiente a garantire un reddito in campagna. Nel 2020 la produzione di frutta è scesa a 266.944 tonnellate, -14% sul 2019 ma addirittura -30% sul 2018. E purtroppo il 2021 sarà ancora peggio”. I dati rilevanti sono quelli delle drupacee, duramente colpite nel 2020: -92% per le albicocche, -83% per le nettarine, -79% per le susine, -55% per le pesche. Ma scarse sono state anche le produzioni di kaki e kiwi, -15/16% entrambi. “In parallelo – spiega Vernocchi - abbiamo avuto un recupero nella produzione di pere, +59%, ma questo incremento è dovuto solo alla scarsissima produzione del 2019”.
 
L’IMPATTO ECONOMICO
In conseguenza degli elementi sopra citati, il volume di affari di Apo Conerpo è sceso a 653 milioni di euro (-6% sul 2019): “Il forte calo della produzione di frutta ha avuto un impatto notevole nel fatturato del gruppo – commenta Vernocchi – tuttavia registriamo alcuni elementi importanti: per tutte le destinazioni dei prodotti dei nostri soci registriamo un recupero dei prezzi medi unitari in vendita, dato che evidenzia l’efficacia dell’azione commerciale messa in campo dalle nostre business unit Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco che hanno ottenuto buoni posizionamenti di prezzo contenendo il calo del volume d’affari a solo il -6%. Il loro lavoro sarà ancora più determinante quest’anno a fronte delle ridottissime disponibilità di prodotto per effetto delle gelate. Infine, nonostante le difficoltà del 2020, Apo Conerpo è riuscito comunque a erogare un ristorno di 240.000 € ai soci”.
 
STRATEGIE PER IL FUTURO
In questo scenario complesso, Apo Conerpo, ha attivato alcuni importanti filoni di intervento a sostegno delle aziende agricole socie: uno strumento finanziario straordinario a favore delle aziende agricole socie, lo “SCAC 2019”, per fornire ai produttori le risorse necessarie all’approvvigionamento dei mezzi tecnici e il fondo “CMC 2020”, uno dei primi fondi mutualistici in Europa per sostenere i frutticultori colpiti dalla cimice asiatica. Parallelamente è stato varato il nuovo piano strategico pluriennale con obiettivi precisi e strategie definite per incrementare la redditività delle aziende agricole associate.
“Pensavamo che il 2019 fosse un anno quasi irripetibile – conclude Vernocchi -, poi abbiamo avuto il 2020 dove abbiamo perso fra il 60% e il 90% della produzione di drupacee. Ora se ne aggiunge un altro, il terzo consecutivo, con una produzione di frutta falcidiata dal gelo: lo scenario e le prospettive che ci hanno lasciato le gelate di aprile sono estremamente difficili, ma abbiamo il dovere di reagire, con la massima determinazione e il massimo impegno. In primis investendo nella ricerca di soluzioni per difenderci dalla cimice, dalla maculatura, dai cambiamenti climatici. Diversi progetti sono già operativi ma non ci daranno risposte immediate: la scienza ha tempi spesso non compatibili con l’urgenza che il clima ci pone di fronte. Ed è per questo che occorrono investimenti che ci facciano guadagnare tempo come le risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per l’installazione di strumenti di difesa attiva contro le gelate. L’obiettivo è chiaro: sostenere i produttori in attesa che la scienza ci consegni soluzioni efficaci o che vengano sviluppate nuove varietà più resistenti al clima, agli insetti, alle fitopatie. E lavorare per ottenere, in tempi brevi, una revisione degli strumenti legislativi che potrebbero rivelarsi cruciali, come la Legge 102, o di quelli assicurativi, da tempo inadatti. E ancora lavorare, come dimostrano importanti progetti in partenza per la Pera IGP dell’Emilia-Romagna, sul fronte dell’aggregazione per affrontare insieme i tanti problemi che, giorno dopo giorno ci si parano davanti. La sfida è imponente ma Apo Conerpo è pronto ad affrontarla”.
 
IL NUOVO CDA DI APO CONERPO
L’approvazione del bilancio 2020 ha visto il CdA di Apo Conerpo esprimersi per il rinnovo delle cariche: il nuovo CdA sarà composto da 18 membri, uno in più del precedente consiglio: “A titolo personale e di tutta la “squadra di governo” del gruppo – ha commentato Davide Vernocchi, riconfermato presidente insieme al vice presidente Roberto Cera -, sento di dover ringraziare i nostri soci per la piena riconferma per il prossimo mandato di tutte le cariche: i soci ci hanno onorato della loro rinnovata fiducia e faremo, come sempre, del nostro meglio per meritarla appieno. L’assemblea ha accolto la nostra proposta di aumentare di uno il numero dei consiglieri, in uno spirito di sempre maggiore inclusività: il triennio che ci aspetta sarà molto complicato e saranno numerose le sfide che Apo Conerpo e tutte le sue componenti si troveranno ad affrontare. La scelta di creare un CdA più ampio e inclusivo va nella direzione di costituire una squadra più forte, in grado di tutelare le componenti più deboli ma anche più completa e pronta a fare le scelte che si renderanno necessarie per migliorare le sinergie esistenti all’interno del sistema ortofrutticolo o per immaginarne di nuove. Al centro rimane sempre una sfida cruciale: dare risposte economiche efficaci alle aziende agricole associate, cercare di tutelare la loro redditività, proiettarle ogni giorno sempre più nel futuro”. 
 
Il nuovo Cda sarà così composto:
·         Adriano Aldrovandi
·         Davide Abbottoni
·         Vittorio Beccari
·         Aristide Castellari
·         Roberto Cera
·         Gabriele Cristofori
·         Raffaele Drei
·         Maurizio Gardini
·         Roberto Garuti
·         Vanni Girotti
·         Alberto Guerra
·         Giovanni Guglielmini
·         Pier Giorgio Lenzarini
·         Michele Mangolini
·         Massimo Passanti
·         Mario Ricci Maccarini
·         Aldo Rizzoglio
·         Davide Vernocchi

A seguito dell’esperienza della scorsa estate con Il servizio di sorveglianza condivisa proposta dai locali del progetto “Sicuri in mezzo alla strada” di via Corridoni a presidio della sicurezza dei clienti, la cooperativa Cuore21 da anni impegnata in ambito educativo e nella formazione di bambini e giovani adulti con Sindrome di Down e disabilità intellettiva realizzando laboratori educativi finalizzati all’autonomia e all’inserimento nel mondo del lavoro, amplia la sua presenza. 

Su richiesta degli operatori aderenti al Consorzio di Viale Ceccarini che operano sul tratto iniziale di viale Gramsci, oltre ai locali che hanno dato l’avvio lo scorso anno al progetto, la Cooperativa ha ideato una proposta di collaborazione in grado di evidenziare l’alleanza tra il sociale e le realtà economiche.

L’iniziativa ha come titolo “W la différence!” 

Nasce così la proposta di creare un corner-selfie in via Gramsci all’altezza della panchina dell’ospitalità prospicente l’ingresso alla montagnola, in cui chiunque può liberamente farsi un selfie. Il pannello di misura 2 metri di altezza e 1,50 di larghezza con telaio double face munito di piedistallo vede rappresentati tanti volti. Sono i volti dei nostri ragazzi e di altri amici, facce diverse e colorate, con alcuni fori dove poter inserire il proprio volto per scattare la foto. Una sorta di assembramento di volti ma in sicurezza! Per esaltare il valore e la forza della diversità, del fatto che siamo tutti diversi e unici. 

Oltre al corner-selfie vi saranno momenti di performance urbana a cura del Gruppo Integrato di Cuore21 dalle 21,30 alle 23 nelle serate di venerdì 9, 16, 30 luglio e 13, 27 agosto.

La novità assoluta è la presenza di una “cabina” allestita per la vendita di prodotti realizzati dai ragazzi e da alcune aziende che ci sostengono e come punto informazione sull’iniziativa.

Il progetto dopo un anno trascorso con forti limitazioni alla mobilità a causa del Covid vuole da un lato sensibilizzare i clienti al rispetto delle norme di sicurezza dall’altro affermare i valori dell’accoglienza e del rispetto delle diversità. W la différence consente ai ragazzi di poter assumere un ruolo adulto. Per entrare nel mondo degli adulti la porta dell’integrazione o meglio dell’inclusione è il riconoscimento di un ruolo sociale attivo, un mediatore tra la persona e il contesto. I ragazzi sono considerati e riconosciuti dalla comunità per quello che sono, giovani alle prese con un percorso di crescita verso l’adultità. Hanno l’opportunità di recuperare la dimensione del vivere all’interno della collettività, contrastando situazioni di isolamento e promuovendo la partecipazione sociale all’interno della loro realtà territoriale. 

Dopo il successo di pubblico decretato nel 2020, tornano i concerti dell’Associazione Musicale Angelo Mariani inseriti all’interno della rassegna Classe al Chiaro di Luna, in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura – 700 Viva Dante Ravenna 1321-2021, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

 

VENDITA BIGLIETTI:
on line dal sito:    www.classealchiarodiluna.it
Museo Classis Ravenna, via Classense 29 – dal lun. al ven. dalle 16.00 alle 19.00
La sera del concerto presso la biglietteria del parco archeologico dalle ore 19.30 alle ore 21.00

Apertura cancelli ore 20
Inizio spettacolo ore 21

 

Per informazioni:
www.classealchiarodiluna.it oppure 351 8208036 dal lunedì al sabato 10 – 13/16 – 19

Pur in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo da oltre un anno, la cooperativa forlivese Domus Coop continua a guardare avanti: mercoledì 21 luglio don Enzo Scaioli, parroco di Coriano, ha impartito una particolare benedizione sul neonato cantiere di Casa Santa Margherita, affidandolo alla protezione di Santa Margherita da Cortona e di San Giuseppe. Presenti all’evento il direttore di Confcooperative Romagna Andrea Pazzi, il Segretario Mirco Coriaci, i referenti territoriali de LA BCC ravennate forlivese e imolese, i tecnici e le maestranze.


La nuova struttura, che sarà completata entro settembre 2022, sorgerà a fianco degli altri edifici Domus Coop di via Tovini e si svilupperà su tre livelli: il piano terra ospiterà nuclei mamma-bambino, il terzo piano gli uffici amministrativi della cooperativa – che lasceranno quindi la storica sede di via Allegretti – mentre il secondo piano verrà riservato a nuove progettualità in corso di definizione.

 

L’evento è stato aperto dalle parole di Angelica Sansavini, presidente Domus Coop: “Come consuetudine affidiamo ai nostri santi la protezione del cantiere e delle maestranze che ci lavorano. Abbiamo necessità di offrire una bella casa e dei luoghi accoglienti ai nostri ragazzi e alle nostre mamme, inoltre ci spostiamo dalla sede storica dopo 40 anni: siamo convinti che la vicinanza con gli operatori sarà di grande aiuto.” La presidente ha concluso il suo intervento ringraziando i partecipanti: “è il segno che stiamo lavorando insieme”.
 

Accademia Bizantina, l'orchestra che fa riferimento all'omonima cooperativa, è stata nominata Orchestra dell'Anno ai prestigiosi Gramophone Awards 2021.

 

I Gramophone Classical Music Awards sono uno dei principali riconoscimenti tributati da parte dell'industria musicale classica, spesso definiti come gli Oscar per la musica classica. I vincitori sono selezionati ogni anno dai critici della rivista Gramophone e da vari componenti dell'industria tra cui rivenditori, radiofonici, direttori artistici e musicisti. I premi sono di solito attribuiti ogni anno in settembre e consegnati solennemente a Londra.  (fonte wikipedia).

Fino al 13 settembre è possibile votare Accademia Bizantina a questo link https://bit.ly/AccademiaBizantina_vota

 

Queste le parole che l'Orchestra di musica classica romagnola ha pubblicato sul sito dopo la nomination: «Gramophone ha sposato la nostra scommessa di riportare al pubblico le emozioni più autentiche e intense custodite nel repertorio musicale che, anche nel 2020/21, abbiamo studiato e riletto con approccio filologico e onestà intellettuale: siamo felici e onorati che Accademia Bizantina sia stata scelta da Gramophone tra i candidati all’Orchestra of the Year Award».

La contrazione del mercato della movimentazione delle merci ortofrutticole, registrata a Rimini lo scorso anno a causa della diminuzione dei flussi turistici, sembra ormai superata. La cooperativa Cofmo, che opera proprio all’interno del Centro Agroalimentare Riminese dove svolge attività di carico, scarico e trasporto, sta infatti lavorando a pieno ritmo: “Da maggio siamo tornati ai livelli 2019 come volumi movimentati e i segnali sono incoraggianti - racconta Emanuele Bollini, presidente di Cofmo -. Ci stiamo preparando a fare alcuni investimenti e l’auspicio è che anche in autunno l’andamento si mantenga più o meno a livelli pre-Covid”.

Nonostante i contraccolpi dell’emergenza sanitaria sul mercato, la cooperativa di facchinaggio ha resistito bene e l’esercizio 2020 si è chiuso in sostanziale pareggio e con un fatturato di 1,5 milioni di euro. Il calo in valore, rispetto al 2020, è stato contenuto intorno al 5%. “Siamo contenti perché non abbiamo dovuto fare alcun ricorso agli ammortizzatori sociali e i nostri soci e lavoratori hanno saputo rispondere con flessibilità e attenzione, rinunciando anche a ferie e permessi, quando necessario. Questa ‘solidarietà’ sociale ci ha permesso di reggere bene e ripartire rapidamente - aggiunge il presidente -, abbiamo anche ricavato un piccolo ristorno per i soci”.

Nel prossimo futuro di Cofmo ci sono nuove assunzioni e investimenti importanti: “La stagione è ripartita forte e stiamo assumendo, anche perché tre soci storici sono andati in pensione e abbiamo tante richieste di lavoro - spiega Bollini -. Inoltre, grazie al sostegno del Piano Impresa 4.0, abbiamo in programma di acquistare una decina di transpallet elettrici: strumenti altamente tecnologici che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, ci consentiranno di abbattere gli sprechi e i consumi, oltre ad avere un maggior controllo sui guasti e sulla manutenzione”.

La cooperativa di facchinaggio, che conta una trentina di lavoratori di cui circa la metà sono anche soci, è anche al lavoro per ottenere le certificazioni Ohsas 18000 e Iso9001 a garanzia della sicurezza e della qualità certificata del proprio lavoro.

Durante l’assemblea annuale, svoltasi in aprile, si è tenuto anche il rinnovo del consiglio di amministrazione che oggi è formato da Emanuele Bollini (presidente), Roberto Semprini (vicepresidente), Giovanni De Pascalis, Talla Gaye e Luca Melucci.

La Cooperativa Capannisti Tempo Libero di Casal Borsetti, che conta 156 soci, ha effettuato una donazione di 4mila euro da destinare alle persone in difficoltà di cui il Comune di Ravenna si occupa e che la crisi dovuta al Covid-19 ha reso ancora più fragili.

 Il presidente Giovanni Fucci e i soci Daniele Mazzotti e Lionella Babini hanno incontrato l’assessora ai Servizi sociali, Valentina Morigi, e la dirigente Daniela Poggiali, per consegnare il denaro raccolto fra i propri associati, che anche in altre occasioni hanno sostenuto realtà di Ravenna.

“La comunità ravennate ha sempre risposto con generosità alle situazioni di disagio o di emergenza – afferma l’assessora Morigi – aderendo agli inviti che l’Amministrazione rivolge per i tanti progetti di solidarietà che realizza. Ma quando a muoversi sono i cittadini con iniziative autonome, come questa dei capannisti di Casal Borsetti che ringrazio di cuore, si comprende che il nostro tessuto sociale è fatto di persone che vivono attivamente la solidarietà, diventando esempi concreti, in particolare per i giovani”.

I soci della Cooperativa Capannisti Tempo Libero di Casal Borsetti si prodigano, attraverso diverse attività, nella raccolta fondi da destinare a diverse realtà, come è avvenuto recentemente a favore di Linea Rosa e Istituto oncologico romagnolo. Sono attenti anche ai temi sociali, come quello della violenza sulle donne, installando una panchina rossa nella sala comune del villaggio e affiggendo la targa in mosaico “I fiori di Ravenna città amica delle donne”.

Dopo la presentazione ufficiale dello scorso 26 maggio, IN&OUT, il progetto di Apo Conerpo per la valorizzazione dell’ortofrutta comunitaria cofinanziato dalla Comunità Europea, entra nel vivo delle attività di promozione. Fra luglio e agosto, infatti, si concretizzeranno oltre 3.400 giornate promozionali nella grande distribuzione nazionale ed estera.

“Sono ben 340 i punti vendita coinvolti da questa prima fase delle attività di IN&OUT – spiega il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi – per un totale di oltre 3.400 giornate di promozione. La pandemia ha inevitabilmente rallentato le attività del progetto ma a luglio e ad agosto abbiamo presidiato e presidieremo alcune delle principali catene distributive in Italia e nei Paesi target del progetto: Austria e Danimarca. L’obiettivo sarà quello di fare scoprire ai consumatori che c’è tutto un mondo dentro l’ortofrutta europea: in ogni frutto e in ogni ortaggio si raccoglie un impegno quotidiano fatto di rispetto per l’ambiente, agricoltura consapevole, risparmio delle risorse naturali, buone pratiche agronomiche, economia circolare, sicurezza e tracciabilità”.

Ben otto le catene della grande distribuzione interessate in Italia: i consumatori che accederanno ai 240 punti vendita di Bennet, delle cooperative del gruppo Conad e del gruppo COOP, del Gruppo Arena e di IN’S potranno trovare corner con materiale informativo sul progetto, sulle caratteristiche nutrizionali e sulla sostenibilità dell’ortofrutta Europea: “Le restrizioni imposte dalla pandemia – prosegue Vernocchi – ci impediscono ancora di svolgere le attività di sampling ma già molte migliaia di consumatori dal Trentino Alto Adige alla Sicilia hanno scoperto IN&OUT e i valori dei nostri prodotti ortofrutticoli”. Merito anche della capillare distribuzione dell’iconico gadget della campagna: “Abbiamo scelto una simpatica ed ecologica shopper in cotone, perfetta sintesi di quella sostenibilità e di quell’attenzione all’ambiente di cui ci facciamo testimoni”.

Le attività della prima annualità procederanno fino alla fine di agosto, con una particolare attenzione al mercato danese a cui saranno rivolte iniziative specifiche.

Il Teatro Rasi - ex chiesa di Santa Chiara, poi cavallerizza e poi teatro dalla fine dell’800 - dal 1991 è gestito, attraverso convenzione quinquennale con il Comune di Ravenna, da Ravenna Teatro, centro di ricerca scenica fondato dal Teatro delle Albe e dalla Compagnia Drammatico Vegetale.

Negli anni è stato anche “casa” per tanti importanti appuntamenti di Ravenna Festival e per i diversi enti convenzionati e patrocinati dal Comune di Ravenna. Un luogo da sempre in dialogo con la città, con le sue energie e i suoi cittadini e cittadine con circa 300 aperture l’anno.

In questa tensione si inscrive anche il progetto di ristrutturazione del Rasi, che lo trasformerà in uno spazio ulteriormente in linea con la dimensione europea, in cui sarà ridefinito il rapporto con la fruizione e le esigenze della scena contemporanea.

Il progetto prevede la sostituzione delle poltrone con una gradinata telescopica mobile che permetterà usi inediti e l’allargamento e la possibilità di sconfinamento dello spazio scenico a tutta la platea. La gradinata creerà inoltre una nuova piccola sala prove o spettacolo nell’area che oggi è sotto la galleria, e quest’ultima potrebbe diventare a sua volta una piccola sala separata della nuova ‘multisala teatrale’. Tali lavori porranno inoltre estrema attenzione all’aspetto acustico, ottimizzandolo ulteriormente.

Il valore dell’intervento è di 400mila euro, metà erogati dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito di un fondo a sostegno della realizzazione di progetti volti al miglioramento e alla qualificazione delle sedi di spettacolo in Emilia Romagna e l’altra metà messa a disposizione dal Comune di Ravenna, proprietario del teatro.

Il progetto si completerà con un intervento di rinforzo e consolidamento del solaio di copertura, che sarà realizzato interamente a cura e spese del Comune con un separato finanziamento di 200mila euro. In questo caso i lavori sono stati affidati dal Comune alla ditta Steel Pool Cantieri, mentre per quanto riguarda l’intervento da 400mila euro è la stessa Ravenna Teatro a essere stazione appaltante e committente, in applicazione anche di quanto previsto dalla convenzione con il Comune relativa alla gestione del teatro e nel rispetto della vigente disciplina in materia di appalti. Oltre alla Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza Soc. Coop., le altre imprese che parteciperanno a questa parte dei lavori sono Adriatica Ponteggi srl, Iged srl, Innova srl, Tesco srl.

Inoltre, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità degli interventi e di una positiva economia del riuso, affinché le poltrone dismesse non rimanessero inutilizzate o, ancor peggio, venissero buttate, l’Amministrazione comunale ha aperto una manifestazione di interesse per metterle a disposizione di associazioni di volontariato che ne avessero bisogno, alla quale ha aderito la sezione di Ravenna della Croce Rossa Italiana.

“Si tratta di un investimento importantissimo – commenta il sindaco Michele de Pascale - sostenuto da Regione e Comune, che coinvolge il teatro Rasi dopo gli importanti lavori fatti negli anni scorsi all’Alighieri, sempre nell’ambito del medesimo fondo regionale e sempre con un contributo significativo da parte del Comune. L’impegno per la funzionalizzazione dei luoghi di cultura si rivela quindi costante, con l’obiettivo di avere strutture moderne per la realizzazione, anche innovativa, degli spettacoli da parte delle compagnie, e che consentano una più intensa e partecipata fruizione da parte del pubblico. Il lavoro dell’Amministrazione comunale non si ferma, né nell’adeguare spazi esistenti - cosa che si dovrà continuare a fare nei prossimi anni sia per quanto riguarda i due teatri sia per quanto concerne altri luoghi, come ad esempio l’Almagià – né nell’adoperarsi per mettere a disposizione nuove sedi. Dopo un anno e mezzo di privazioni, spesso ingiustificabili, per quanto riguarda la fruizione degli spazi per lo spettacolo dal vivo, vivere in una comunità che avverte l’esigenza di maggiori spazi culturali è sicuramente un onore, ma al contempo bisogna essere all’altezza di questa sfida”.

“Esprimiamo grande soddisfazione – aggiungono gli assessori alla Cultura Elsa Signorino e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani – per questo progetto, nell’ambito di una strategia complessiva di valorizzazione e realizzazione di nuovi spazi culturali, che negli ultimi anni ha visto interventi all’Alighieri, l’apertura del museo Classis e del museo Dante, l’allestimento del nuovo ingresso del Mar lato Giardini e che ancora vedrà l’apertura di Casa Dante, solo per fare alcuni esempi. Ravenna si conferma inoltre città del teatro per eccellenza, grazie a una molteplicità di protagonisti che si confrontano ogni giorno con il teatro di innovazione, realizzando produzioni che spesso si caratterizzano per un respiro nazionale e internazionale. Un ringraziamento particolare a Ravenna Teatro, che generosamente ha messo a disposizione le proprie competenze per la rifunzionalizzazione di uno spazio teatrale che moltiplicherà le possibilità anche per tante altre realtà teatrali e culturali della città”.

Gianluca Ceroni, Direttore Generale de LA BCC, mostra soddisfazione in occasione dell’approvazione del Bilancio semestrale 2021: “Nel primo semestre del 2021 la raccolta totale ha superato i 6 miliardi di Euro, mentre gli impieghi lordi verso clientela si attestano a oltre 3 miliardi di Euro con un totale dei mezzi amministrati che, per la prima volta, ha superato i 9 miliardi di Euro, in crescita di quasi 370 milioni rispetto a fine 2020, nel corso del quale le masse gestite dalla BCC erano già cresciute del 15-20%. La nostra Banca ha anche realizzato un risultato economico molto positivo (utile 17 milioni di Euro), che consente un ulteriore rafforzamento patrimoniale.”

LA BCC rappresenta un sostegno dell’economia reale del territorio: nel primo semestre del 2021 la Banca ha concesso 1.462 mutui per l’acquisto o ristrutturazione della casa, per quasi 180 milioni di Euro. In generale, la Banca ha concesso oltre 3.100 mutui per oltre 330 milioni di Euro. In questo contesto si segnalano anche le opportunità di finanziamento legate al Superbonus 110% ed allo sviluppo del mercato della cessione del credito, che vede la Banca accompagnare le imprese e i clienti interessati a questo comparto, che si sta rivelando di notevole importanza anche per la ripresa economica del territorio.

La presenza capillare della rete di filiali (73 distribuite nelle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e nel circondario imolese) ha consentito un incremento della raccolta indiretta, rispetto a fine 2020 di 109 milioni (+5%) con il rafforzamento in particolare del comparto di wealth management.

A inizio luglio 2021 è stato tagliato il traguardo dei 33 mila Soci (con un incremento di circa 1.300 associati rispetto a fine 2020) e sono oltre 150 mila i clienti: numeri che consolidano LA BCC come una delle più importanti realtà del credito cooperativo nazionale all’interno del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.

Il Presidente de LA BCC, Secondo Ricci, afferma che “il buon andamento della gestione e la solidità della Banca consentono anche quest’anno di dare piena realizzazione alla mission statutaria attraverso la destinazione di 1,8 milioni di Euro a favore di attività sociali, assistenziali e culturali per il territorio. Abbiamo avviato iniziative innovative come il progetto “Il turismo: un obiettivo di comunità”, che promuove attraverso lo strumento del crowdfunding la progettazione partecipata di nuovi modelli di turismo sostenibile per la valorizzazione del territorio. Rivolgiamo la nostra attenzione ai giovani, attraverso il bando annuale per le borse di studio e tirocinio per i laureati e la premiazione degli studenti diplomati con 100/100, che si sta svolgendo proprio in questi giorni presso le nostre filiali. Alla base sociale, che cresce in modo particolarmente incisivo nelle aree di recente insediamento, è inoltre dedicato un programma ampio di manifestazioni e progetti. Teniamo salde le radici nel nostro territorio per farlo crescere in modo responsabile, tutelando le risorse e favorendo l’inclusione sociale.”

Nonostante la grande sfida a cui è stata sottoposta e che la vede ancora impegnata in maniera notevole, la cooperativa sociale Asscor, specializzata nell’assistenza sociosanitaria alle persone anziane e con disabilità, ha chiuso un bilancio 2020 in maniera positiva, superando la soglia dei 22 milioni di euro di fatturato. Nel 2021, la cooperativa si prepara a crescere ancora, con la fusione per incorporazione della cooperativa Il Germoglio.

Durante l’assemblea, che si è svolta online nei giorni scorsi, il presidente Antonio Buzzi insieme alla direttrice Cristina Frega e a tutto il consiglio di amministrazione hanno presentato ai soci il bilancio d’esercizio e ripercorso insieme i momenti più significativi dello scorso anno.

“Nel 2020 i nostri servizi sono stati d’aiuto a quasi 2000 persone fragili, raggiunte grazie all’assistenza domiciliare, alle case residenza e ai centri diurni - ha sottolineato il presidente Buzzi -. Anche se i risultati economici sono stati positivi, non siamo usciti indenni dallo scorso anno: abbiamo vissuto momenti di estrema difficoltà a contatto con il dolore e con il virus; siamo stati chiamati dal sistema sanitario a svolgere ruoli delicati che hanno richiesto tanto in termini di impegno e di stress, come i Nuclei Osservazionali, il Nucleo Covid, l’Assistenza Domiciliare a persone Covid positive e la gestione di alcuni cluster; siamo stati costretti a rimodulare le relazioni con i nostri utenti e con i loro familiari, prendendo scelte impopolari, ma necessarie; abbiamo dovuto fare i conti, nelle prime settimane della pandemia, con le grandi difficoltà nel reperire i dispositivi di protezione individuale. Grazie all’impegno di tutti siamo riusciti ad affrontare ogni situazione e oggi, grazie al vaccino e alla grandissima adesione del nostro personale, che ha raggiunto il 96% ancor prima dell’obbligo per legge, possiamo lavorare con maggiore sicurezza e serenità, seppure in una situazione ancora difficile”.

 

Asscor ha all’attivo 583 lavoratori, di cui 436 soci e 522 donne. “Abbiamo cercato di stare accanto anche ai nostri lavoratori, che da marzo dello scorso anno hanno dato e continuano a dare il massimo, lavorando in situazioni di estrema difficoltà sial logistica che emotiva e psicologica - aggiunge la direttrice Frega -. Siamo riusciti ad erogare loro un piccolo ristorno, grazie ai buoni risultati economici raggiunti. Risultati resi possibili anche grazie ai ristori e ai contributi pubblici, previsti per far fronte alle difficoltà delle imprese che per noi si sono registrate soprattutto con la chiusura dei centri diurni. Senza questi ristori il nostro bilancio sarebbe stato ben diverso”.

Un altro aspetto da sottolineare è la continuità della cooperativa Asscor nel garantire servizi di qualità: “Anche in piena pandemia i nostri servizi hanno risposto ai più alti standard di qualità previsti - continua Frega -. Stiamo stati sottoposti a 6 ispezioni non programmate nelle strutture da noi gestite e non è mai emersa una non conformità”.

Per quanto riguarda il 2021 l’aspetto principale da segnalare è la fusione per incorporazione con Il Germoglio. “Il Germoglio è come noi un’associata del Consorzio Solco Ravenna che si occupa di servizi per le persone anziane. Collaboriamo da anni e questa fusione ci è sembrata una naturale evoluzione del nostro rapporto - sottolinea Frega -”. La fusione sarà operativa a partire da dicembre ma è già stata approvata dalle assemblee di entrambe le cooperative. Valeria Cortesi, consigliera de Il Germoglio, è entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione di Asscor e le due cooperative, insieme, potranno contare su un fatturato di oltre 23 milioni di euro e 613 lavoratori.

Dopo il grande successo della mostra “Dante. La visione dell'arte”, allestita dalla Galleria degli Uffizi presso i Musei San Domenico, la municipalità di Forlì insieme alla Young Musicians European Orchestra diretta dal Maestro Paolo Olmi e al CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica - hanno deciso di commemorare la morte di Dante con un testo a lui coevo: lo Stabat Mater di Jacopone da Todi, che è caposaldo letterario di quel preciso momento storico di transizione dal latino al volgare. Messo in musica da Pergolesi nel 1735, lo Stabat verrà eseguito nella basilica altomedievale di San Mercuriale alle ore 16.30 e sarà preceduto dalla lettura del XXXIII Canto del Paradiso ad opera del poeta forlivese Davide Rondoni.

Le voci del soprano Sara Rossini e del mezzosoprano Daniela Pini completano il cast della Young Musicians European Orchestra, forse tra i più giovani di sempre. La cooperativa di Ravenna con la sua età media di 23 anni e una struttura dinamica, versatile ed estremamente attiva sul piano internazionale, è tra le novità del panorama musicale e culturale italiano fin dalla sua nascita nel 2008.  

 

Per informazioni erconcerti1@yahoo.it

PORTO FUORI
Laboratorio teatrale gratuito per ragazzi e ragazze dai 12 ai 18 anni
Presso Piazza dell’Incontro
Giornate di laboratorio: 1, 2, 3, 6, 7, 8 e 9 settembre, dalle 17 alle 19
Pausa 4 e 5 settembre
Esito finale venerdì 10 settembre
Il laboratorio sarà condotto dalle guide Alessandro Argnani e Fagio

LIDO ADRIANO
Laboratorio teatrale gratuito per ragazzi e ragazze dai 14 ai 20 anni
Presso CISIM – Viale Giuseppe Parini, 48
Giornate di laboratorio: 2 settembre incontro di presentazione a partire dalle ore 17
Poi 3, 6, 7, 9, 10 settembre dalle 16 alle 19
Il 4 e 5 settembre dalle 16 alle 18
Pausa 8 settembre
Esito finale sabato 11 settembre
Le guide saranno Nadia Casamassima e Andrea Santantonio dello IAC di Matera con la collaborazione del Centro Culturale CISIM

Informazioni e iscrizioni:
Ravenna Teatro tel. 0544 36239 e 333 7605760
biglietteria@ravennateatro.com

Ogni attività verrà svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di prevenzione e contenimento del Covid-19.

Prosegue il sodalizio tra il Gruppo Caviro e Paolo Cevoli. Uniti dalla passione per le tradizioni e per il buon vino, ormai da diversi mesi il comico e attore di Riccione e la cooperativa faentina si uniscono per raccontare la terra di Romagna attraverso le immagini, i profumi e i sapori che l’hanno resa celebre e amata in tutto il mondo. Il video è on line dal 26 agosto, sul sito vignetiromio.it e sulle pagine social dell’attore.

 

Il nuovo lavoro nato dall’incontro di Cevoli con i vini della Linea Vigneti Romio di Caviro, è ispirato al Famoso Rubicone IGT, un vino profumato e fruttato che richiama leggerezza e vitalità. E che ricorda la spensieratezza dell’estate e delle vacanze di cui la Romagna è icona.

 

Nel cortometraggio, come sempre scritto e interpretato da Paolo Cevoli, l’attore dialoga con Anita, bimba nata e cresciuta nelle terre del Nord, che ogni sera si fa raccontare una favola dalla mamma. La sua preferita parla della Riviera Romagnola “dove tutti ti incontrano con un sorriso, e dove si mangiano cibi deliziosi”. E di quando la mamma ha incontrato il suo Principe Azzurro che, come nella migliore tradizione cinematografica (e non solo), si rivela essere l’aitante “bagnino” della spiaggia in canottiera rossa e fisico statuario… o quasi.

 

Come già dimostrato con i precedenti cortometraggi della serie “Ti verso una storia” dedicati alla Linea Vigneti Romio, con i suoi racconti Cevoli è in grado di far sorridere ed emozionare, evocando paesaggi e sapori che fanno parte dell’immaginario di tutti e che, oggi come non mai, richiamano la leggerezza e il piacere della convivialità.

 

Il Famoso Rubicone IGT è appunto definito, da chi lo fa, “Spensierato. Come una vacanza estiva” e riporta in etichetta la xilografia di una donna sorridente seduta in spiaggia sotto l’ombrellone. L’immagine si ispira alla tradizione Romagnola un tempo riportata su riviste come «La Pié», attualizzata in una versione sognante felliniana. La Pié era una pubblicazione, ora non più edita, fondata nel 1920 che è diventata nel tempo uno strumento di conservazione e divulgazione di tutto ciò che costituisce carattere e storia della Romagna.

 

Numeri positivi ma che raccontano la drammaticità e la complessità di un anno come il 2020. Sono quelli che il Consorzio Solco Ravenna ha portato all’attenzione delle proprie associate durante l’assemblea annuale che si è svolta negli scorsi giorni.

Il fatturato del Consorzio ravennate è aumentato di 1 milione rispetto al 2019 raggiungendo la cifra di 38 milioni e 400mila euro. Il numero delle cooperative associate è rimasto stabile a 16 così come quello dei dipendenti degli uffici di via Oriani, pari a 25 unità. «Fino alla fine non sapevamo in che modo avremmo chiuso il 2020 - sottolinea il direttore generale Giacomo Vici -. La pandemia aveva messo tutto in discussione, si lavorava per far fronte ai nuovi bisogni, per mettere in sicurezza ospiti e personale delle nostre strutture, per riprogettare. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, segno che la rete che abbiamo creato con questo Consorzio è solida e ci permette di dare risposte alla comunità anche durante un’emergenza».

Il 2020 è stato teatro di tante azioni portate avanti da Solco per rispondere a un’emergenza sanitaria e sociale unica nel suo genere. Tutte le iniziative sono state pensate e costruite seguendo tre concetti chiave: sicurezza, riprogettazione e sguardo in avanti.

«Sono tante le azioni e i progetti che il nostro Consorzio ha portato avanti - aggiunge il presidente Antonio Buzzi -. Tra questi, ricordiamo senz’altro l’apertura del Nucleo Covid al Galla Placidia lo scorso novembre, per aiutare il servizio sanitario pubblico nella gestione della pandemia e che ha permesso all’Asl di liberare posti letto preziosi nei reparti ospedalieri. Il Nucleo è stato chiuso a maggio di quest’anno dopo mesi di piena operatività ed efficienza. Prima del Nucleo Covid ci sono stati i Nuclei osservazionali, che servivano per limitare i contagi all’interno delle Case Residenza e sono stati un primo esempio di forte collaborazione con il sistema sanitario».

«Il Covid ha reso necessaria, inoltre, la riprogettazione di molti servizi - continua Buzzi -: da quelli dedicati alle persone anziane o con disabilità a quelli legati al mondo della scuola o dell’inserimento lavorativo. Con le nostre cooperative abbiamo lavorato a pieno regime per non lasciare indietro nessuno».

Il Consorzio di cooperative sociali ha però saputo guardare anche oltre il Covid, provando a investire su progetti futuri: «Abbiamo preso in gestione il complesso ex Kirecò - aggiunge il presidente -, che nell’autunno di quest’anno tornerà a proporre servizi e iniziative per la comunità; ci siamo aggiudicati il bando carceri che ci vedrà impegnati in diversi progetti di inserimento lavorativo e sociale dedicati a persone in difficoltà; siamo andati avanti con il progetto Rosa dei Venti, che nel gennaio del 2022 aprirà le porte per rispondere al forte bisogno di strutture residenziali per la popolazione anziana di Ravenna».

Al di là dei numeri e dei progetti c’è però un aspetto che marchierà per sempre il ricordo del 2020: «Non possiamo dimenticare chi, purtroppo, non ce l’ha fatta - conclude Buzzi -, in primis i nostri anziani ospiti, né il dolore e la solitudine che questa pandemia ha portato nelle nostre strutture, nelle nostre case e nelle nostre vite. Ma ricorderemo anche qualcos’altro: il senso di gratitudine verso tutte quelle persone che hanno dato il massimo, che non si sono risparmiate per portare servizi e sorrisi a chi ne aveva bisogno».

(Rimini, 2 settembre 2021) – Il progetto dell’ananas Dolcetto? Un’esperienza vincente, pure nelle difficoltà imposte dalla pandemia. E un modello che può essere replicato in modo efficace anche in altre filiere favorendo lo sviluppo di un’intera nazione: è questo il punto di partenza del convegno di martedì 7 settembre alle 14.30 dal titolo “Togo: dall'esperienza dell'Ananas Dolcetto alla promozione e sviluppo di nuove filiere agricole cooperative". L’evento, che si terrà nella sala Diotallevi di Macfrut, è organizzato da Brio Spa, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica e biodinamica, Coopermondo e Federcasse che rappresentano il motore principale del progetto di cooperazione internazionale in Togo.

A fare gli onori di casa sarà il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini che ricorderà i positivi risultati della prima annualità del progetto “Ananas Dolcetto”: sviluppo della filiera cooperativa in Togo e professionalizzazione della forza lavoro (con sensibili ricadute positive sull’intera comunità), conseguimento di importanti certificazioni, fra cui quella Fairtrade, presidio del mercato internazionale con prezzi adeguati e positivi riscontri dai consumatori italiani.

Seguirà l’intervento del Ministro Antoine Lekpa Gbegbeni, titolare del Ministero Agricoltura, Allevamento e Sviluppo Rurale del Paese africano che introdurrà il nuovo progetto: “Rafforzamento della filiera agro-industriale di Dolcetto, l’ananas biologico del Togo”. Con lui, gli attori principali dell’iniziativa: Aldo Cera per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Marco Menni (Coopermondo), Andrea Bertoldi per BRIO S.p.A e Thomas Zulian per Fairtrade Italia.

Sull’esempio dell’Ananas Dolcetto, poi, sarà Egblogbe Kokou, Presidente della Cooperativa CPJPPAB Distretto di Tsevié in Togo (protagonista della prima iniziativa di cooperazione internazionale), a presentare il progetto di sviluppo di filiere agricole e rafforzamento delle cooperative esistenti in Togo, mostrando come il “Modello Dolcetto” possa essere virtuosamente applicato ad altre produzioni del Paese africano. Un progetto che sarà sostenuto anche da Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, secondo le modalità illustrate nell’intervento successivo a quello del presidente Egblogbe Kokou.

Concluderà i lavori la Ministra Myriam Dossou-D'Almeida, titolare del Ministero Sviluppo di base, Gioventù e Impiego dei Giovani del Togo.

L’appuntamento è a Macfrut, martedì 7 settembre, ore 14.30, presso la sala Diotallevi del Rimini Expo Center.

 

 

Un premio per l’Ananas Dolcetto

Fra i successi che il progetto di cooperazione internazionale promosso da Brio può annoverare non mancano anche i riconoscimenti nel nostro Paese: l’ultimo, in ordine di tempo, è arrivato lo scorso 2 settembre nel corso di Cibus quando l’Ananas Dolcetto è stato insignito del Tespi Mediagroup Award come migliore iniziativa “Charity” del 2020. A selezionare il progetto sono stati 101 fra buyer e operatori del settore agroalimentare che hanno votato con l’obiettivo di premiare l’impegno delle aziende che si sono distinte nell’ideazione e realizzazione di attività di marketing e comunicazione nell’anno solare 2020.

La Cooperativa Fratelli è Possibile ha compiuto 15 anni lo scorso 6 agosto e, per l’occasione, ha proposto una serata all’insegna dell’arte, del buon cibo e della musica, ripercorrendo insieme ad amici e soci le tappe più significative che l’hanno condotta a questo importante traguardo. “Siamo una cooperativa sociale che si occupa di edilizia, formazione, inserimento lavorativo e mediazione - afferma la vicepresidente Elisa Zavoli -, e che da anni porta la finanza etica all’interno dell’edilizia. Portiamo avanti un modello originale d’impresa basato sulla conversione degli utili in progetti sociali per la comunità”.

Il primo passo di Fratelli è Possibile viene mosso nel 2006 quando, recependo il bisogno di lavorare di alcune persone, i fondatori investono una quota dei propri risparmi per creare la base sociale della cooperativa, che è partita offrendo piccoli lavori di manutenzione. Da lì inizia un percorso di crescita, con il settore edile ‘Legno Sinergia’ che nel 2014 investe nella ricerca tecnologica e nell’aumento di competenze. “Oggi i nostri clienti possono contare su uno studio tecnico interno che li segue passo a passo, composto da figure altamente qualificate sia per la costruzione di edifici in muratura che di case in legno - prosegue Marco Toni, direttore dei servizi edili -. Offriamo la possibilità di scegliere i materiali migliori per ogni esigenza, poi ci occupiamo di trasformarli in una casa sicura e sostenibile, grazie alle nostre competenze costruttive”.

A distanza di 15 anni dalla costituzione, la cooperativa vuole ringraziare profondamente Ettore Valzania: “Un uomo che ci ha trasmesso come testimoniare il farci vicini e prossimi, l’essere fratelli sempre, anche nei luoghi di lavoro resi comunità di vita - racconta Elisa Zavoli -. Nei suoi 13 anni di presidenza, Ettore ha messo al servizio della cooperativa e soprattutto del bene comune cinque talenti: ispirazione, intuizione, pensiero, coraggio e azione, prestando attenzione e cura alla vita, non solo professionale, di ogni collaboratore. Tuttora resta un riferimento di valore con cui confrontarsi nei momenti importanti”. Ora l’auspicio è di continuare a costruire valore comune. “Vogliamo proseguire su questa strada - conclude la vicepresidente -, con una testa da impresa e un’anima da cooperativa sociale, tramite il lavoro che ogni giorno, grazie ai nostri soci e collaboratori, il settore mediazione e il settore edile portano avanti, con passione e competenza”.

È entrato nel vivo «Black to the future - Biochar and compost as soil amendment», il progetto che coinvolge quattro paesi europei (Italia, Spagna, Belgio e Cipro) e si propone di testare le potenzialità di «CBMix», una miscela realizzata dall’unione di ammendante e biochar, un materiale carbonioso derivato dalla degradazione termica delle potature agricole. Si stima che l’utilizzo di questo prodotto riduca l’impoverimento del suolo e aumenti la capacità del suolo di assorbire carbonio, migliorando la resa delle piante.

 

CBMix è realizzato da Enomondo (società del Gruppo Caviro, capofila del progetto) presso gli stabilimenti di Faenza e viene poi distribuito su alcuni terreni in Italia e nei paesi partner con l’obiettivo di testarne la resa in diverse condizioni climatiche e ambientali, oltre che su colture differenti. A seguire la sperimentazione in Emilia-Romagna è il CRPV - Centro Ricerche Produzioni Vegetali in collaborazione con l’Università di Bologna mentre gli enti partner negli altri Paesi sono CSIC Consejo Superior de Investigaciones Cientìficas (Spagna), Cyprus University of Technology (Cipro) e Urban Crop Solutions (Belgio).

 

Alla base del progetto, presentato a luglio 2021 e della durata di un anno (con richiesta di secondo anno di attività), c’è l’intenzione di operare per la diffusione di un modello di economia circolare che coinvolga tutti gli attori della filiera nel riutilizzo degli scarti agricoli e in una gestione sostenibile del suolo.

 

«CBMix permette di accumulare acqua e nutrienti, stimolando la crescita della microflora positiva dei suoli, rendendo il terreno più resistente alla siccità e portando la pianta a un maggiore equilibrio - spiega Rosa Prati, Responsabile del progetto e R&D manager di Caviro -. Il biochar è un materiale poroso, trattiene l’acqua e i nutrienti, rilasciandoli più gradualmente rendendo così il suolo più fertile e combattendone la desertificazione».

 

«Black to the future» è finanziato da EIT Food - European Institute of Innovation and Technology (project ID:21217). Maggior informazioni sono disponibili sul sito blacktothefuture.eu.

La cooperativa Asscor di Ravenna è alla ricerca di personale con qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS) o con esperienza nella cura alle persone anziane, da inserire nel servizio di Assistenza Domiciliare.

Nel caso in cui gli interessati non abbiano già il titolo di OSS, la cooperativa si impegna a far frequentare loro un corso di formazione al fine di ottenere il titolo richiesto e in modo che l’attività lavorativa si concili con le ore di lezione. Le figure da inserire devono essere automunite e verranno impegnate nei comuni di Ravenna, Russi e Cervia.

«La nostra cooperativa da anni è al fianco della popolazione anziana del territorio con servizi residenziali, diurni e con l’assistenza domiciliare - sottolinea Cristina Frega, direttrice di Asscor -. L’età anagrafica della nostra comunità è destinata ad aumentare in maniera esponenziale e il bisogno di assistenza alle persone non più autosufficienti diventa sempre più pressante. Le strutture residenziali devono rispondere a situazioni più complesse, incompatibili con il mantenimento presso il proprio domicilio, ma ci stiamo impegnando a potenziare il servizio di assistenza domiciliare in modo da essere vicini a tutte le persone che hanno bisogno di assistenza, permettendo loro di restare nelle proprie abitazioni, senza lasciare nessuno da solo. Per questo abbiamo bisogno di inserire al lavoro altri operatori che abbiano a cuore la cura di queste persone».

Per maggiori informazioni o per presentare i propri curriculum: asscor@solcoravenna.it – 0544215397 (dalle 8.30- 17.30).

Si prepara a fornire 6000 pasti al giorno il nuovo centro cottura “XXV Aprile”, inaugurato sabato 4 settembre da Gemos a Cadriano (Bo). La cucina di ultima generazione fornirà pasti destinati a scuole, aziende e strutture sanitarie del comprensorio. 


Il progetto doveva vedere la luce già nel 2019, ma aveva subito un arresto dovuto all’emergenza Covid: «Per un certo periodo le maestranze non hanno potuto lavorare a causa delle restrizioni - racconta Riccardo Piva, responsabile Gemos della filiale Emilia -. Inoltre c’è stata, da parte di Gemos, l’esigenza di capire cosa sarebbe successo al settore della refezione scolastica, in che tempi e in che modalità sarebbe ripartito. Una volta chiarita la situazione, a febbraio 2021, i lavori sono ripresi per concludersi il 30 giugno».


L’investimento nel nuovo centro cottura risponde all’obiettivo, da parte della cooperativa faentina di ristorazione, di sviluppare maggiormente i propri servizi in Emilia e zone circostanti; un percorso iniziato da diverso tempo e che il 1° gennaio 2020 ha portato alla fusione per incorporazione della società emiliana Avendo. «Sul territorio bolognese Gemos aveva già rilevato da Avendo due cucine più piccole, in zona aeroporto e San Lazzaro - precisa Piva -. Il nuovo centro cottura ci permette di centralizzare e potenziare questi servizi, con la conseguente chiusura delle due vecchie strutture: una è avvenuta il 31 agosto, l’altra è in programma per il 31 dicembre. Il personale (30 persone in tutto) verrà assorbito nel centro cottura di Cadriano, garantendo continuità occupazionale». 

Cadriano è una frazione del comune di Granarolo dell’Emilia e il centro cottura XXV Aprile si trova in una zona strategica: vicino alla tangenziale e al centro di Bologna, risulta anche ben posizionato rispetto al ferrarese. 


A crescere non sono solo i numeri, ma anche la qualità del servizio: «Il centro cottura XXV Aprile può utilizzare tecnologie di ultima generazione, come la cottura sottovuoto e i confezionamenti in atmosfera modificata (Atm) - spiega Piva -. È anche presente un reparto ad hoc, separato dal resto della cucina, per soddisfare ogni esigenza alimentare nel rispetto di diete specifiche, intolleranze e allergie».

Crescono, grazie al contributo della Chiesa Valdese, le attività del progetto Rally Obedience organizzato dal centro socio-riabilitativo Nous. Il centro, gestito dalla cooperativa sociale Il Millepiedi, si trova a Rimini, in via Macanno, e accoglie persone con problematiche psichiche e psichiatriche, giovani e adulti.

Tra le tante attività realizzate, da circa 6 anni viene proposta agli ospiti un’attività sportiva cinofila, esperimento partito da una Attività assistita con gli animali (Aaa). “La Rally Obedience è un’attività sportiva a tutti gli effetti che prevede un percorso, composto da diversi esercizi, all’interno del quale uomo e animale devono muoversi insieme e collaborare - spiega Sabrina Monticone, educatrice professionale e cinofila -. Si tratta di una vera e propria esperienza che permette ai nostri ospiti di implementare le loro abilità motorie, cognitive e relazionali. In questi anni i ragazzi del centro Nous hanno raggiunto grandi risultati, cinque di loro si sono aggiudicati il titolo di campioni regionali e nazionali nella loro categoria”.

L’arrivo del Covid ha però imposto alcuni cambiamenti, ma grazie anche al contributo dell’8x1000 della Chiesa Valdese è stato possibile trovare nuove forme di azione e dare vita a una partnership proficua tra la cooperativa sociale il Millepiedi e il centro cinofilo Lago Riviera di Rimini.

“Abbiamo sperimentato la tecnica del video modeling, molto utilizzata oggi nell’ambito dell’autismo - spiega ancora Sabrina Monticone -. Pensavamo che le attività di didattica a distanza potessero essere difficoltose per i ragazzi, che invece ancora una volta ci hanno stupito. I ragazzi hanno imparato a interagire anche attraverso uno schermo e lo sguardo di professioniste esterne è stato fondamentale”.

Racconta, in questo senso, Sara Balestra, educatrice cinofila, tecnico Rally Obedience e Coadiutore del cane in attività assistite: “Ho già avuto diverse esperienze lavorative con la disabilità, ma devo dire che questo progetto è davvero speciale perché ci permette, a differenza di altre realtà, di offrire continuità alle attività e di raggiungere degli obiettivi di inclusione e socialità molto importanti permettendo ai ragazzi di crescere tantissimo. Non si tratta di fare un’attività per persone con disabilità ma di imparare a fare delle cose che potrebbe fare qualunque altro ragazzo”.

Fondamentale nello svolgimento delle attività riadattate in ottica Covid è stato l’apporto di Samantha Paolini, psicologa e psicoterapeuta e responsabile del progetto di attività assistita con il cane: “Attraverso le mie competenze facilito l’efficacia delle attività e riporto alle mie colleghe una lettura psicologica di quanto avviene nella relazione con i ragazzi aiutando a superare eventuali difficoltà che si incontrano durante il percorso. Questo progetto è molto articolato e ci permette di dedicare alle diverse esigenze dei ragazzi un’attenzione finalizzata ad aumentare le loro competenze cognitive, motorie e sociali. L’introduzione dell’attività di video modeling, inoltre, ci ha aiutato anche a migliorare la comunicazione e la collaborazione con le famiglie dei ragazzi”.

È attiva dal 2002 per rispondere a un bisogno: la mancanza di servizi per l’infanzia a Savignano sul Rubicone. È la cooperativa sociale Il Girasole che, in quasi 20 anni di operatività, è oggi diventata un punto di riferimento per molte famiglie con bambini che vivono nel cesenate.

“Abbiamo iniziato con un piccolo spazio bimbi a Savignano e poi con il tempo siamo riusciti ad ampliare la nostra offerta di servizi - racconta la presidente del Girasole Pamela Dellachiesa -. Oggi abbiamo all’attivo 4 Nidi, tra i quali il Be Baby Nido, una scuola dell’Infanzia e un Polo scolastico. Siamo presenti a Cesenatico, San Mauro Pascoli, Torre Pedrera e Calisese di Cesena. Inoltre in estate gestiamo i centri estivi per bambini dai 6 ai 12 anni nelle nostre strutture, dando continuità e appoggio alle famiglie per l’intero l’anno”.

Tutte le scuole gestite dalla cooperativa Il Girasole sono paritarie e convenzionate con i Comuni di riferimento. Altre caratteristiche peculiari sono l’attenzione alla natura e la grande importanza data all’insegnamento della lingua inglese. “Il centro per eccellenza in cui sviluppiamo maggiormente l’amore per la natura e l’attenzione all’inglese è il Be Baby Nido a Calisese, un asilo dove la lettera B sta per bio e la E sta appunto per english. Qui abbiamo delle insegnanti madrelingua inglese e 200 metri quadri di giardino confinanti con un frutteto. Un’attenzione particolare è rivolta alla cultura del biologico, del naturale e del riciclo e all’apprendimento all’aria aperta con progetti mirati”.

La pandemia ha, ovviamente, influito molto sull’operatività e i servizi della cooperativa. “Il Covid è stato ‘tosto’ - afferma Dellachiesa -. I mesi di chiusura hanno inciso tantissimo sul nostro bilancio economico e adesso stiamo cercando di recuperare. Di positivo c’è che ci hanno costretto a organizzarci prima dei tempi previsti verso l’ottica pedagogica della lumaca, dell’outdoor education e del vivere di più la natura e gli spazi esterni”.

Tra i progetti in cantiere c’è la costruzione di un nuovo polo scolastico a San Mauro Pascoli, composto da 2 sezioni nido e 3 per l’infanzia. La cooperativa ha già acquisito e recuperato una casa storica della città in accordo con il comune di San Mauro. Sarà il progetto più importante in termini numerici per Il Girasole.

Abbattere gli stereotipi di genere e aumentare, nelle giovani studentesse, la consapevolezza della propria attitudine verso le conoscenze scientifiche: questo è lo scopo del workshop “Stem Route”, di scena a Forlì nell’ambito della Settimana del Buon Vivere.

 

L’appuntamento, curato dalla cooperativa LibrAzione di Ravenna, è in programma per la mattina di giovedì 16 settembre, dalle 9.30 alle 11.30, presso il Chiostro dei Musei San Domenico, e si svolgerà come attività di orientamento, a cui sono state invitate le scuole del territorio.

 

Verranno condotte alcune interviste a testimoni significativi, provenienti da realtà lavorative della Romagna o dall’Università, che racconteranno la propria esperienza personale, formativa e professionale, e saranno disponibili a rispondere alle domande delle classi presenti. La struttura dell’intervista nasce dalla sperimentazione dei percorsi “STEM Route” realizzati durante l’a.s.2020/21 e finanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità Presidenza del Consiglio dei Ministri-Obiettivo Agenda 2030 (Goal5).

 

Oltre al workshop, verrà allestito uno spazio, a cura dell’Itis Forlì/Sarsina, per la realizzazione di stampe in 3D e verrà presentato il Manifesto delle Stem, realizzato dagli studenti delle scuole di Faenza nell’anno scolastico 2020/21.

 

Il coordinamento dell’iniziativa è a cura di Doriana Togni e Claudia Gatta, della cooperativa LibrAzione. I testimoni che interverranno, per l’ambiente lavorativo, sono Daniela Cirillo, Human Resources, Vem sistemi, Forlì; Silvia Buzzi, HSE manager, CAVIRO Extra, Faenza; Laura Agostini, Funzione Ambiente ed Energia, Amadori, Forlì. Per l’ambito universitario: Andrea Bovino (Ingegneria) ex studente Itis, Jessica Castellucci (Chimica Industriale) ex studentessa Liceo Scientifico, Davide Di Stasio (Chimica) ex studente Itis.

 

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Amadori è la prima azienda italiana del settore alimentare a ottenere la certificazione del Sistema di Credit Management, importante traguardo interno ed esterno a garanzia di una adeguata gestione del credito commerciale. La certificazione è stata rilasciata dalla sede italiana di Intertek, tra le realtà leader a livello mondiale per soluzioni di Total Quality Assurance dedicate alle industrie, sotto accreditamento di Accredia (organismo di controllo a cui partecipano Ministeri e Organizzazioni rappresentative di interessi nazionali).

 

La certificazione del Sistema di Credit Management è sinonimo di omogeneità, adeguatezza, trasparenza e ripetitività dei processi interni del servizio di gestione del credito. Rappresenta, inoltre, una garanzia nei confronti degli stakeholder di riferimento, come banche, assicurazioni, clienti e fornitori, confermando il controllo del Sistema di Credit Management e la sua conformità alla UNI/PdR 44, una prassi, questa, che estende i propri effetti sull’intero processo di gestione del ciclo attivo e sul miglioramento dei flussi informativi tra le funzioni aziendali interessate.

 

“Siamo soddisfatti di questo importante risultato, frutto di anni di lavoro e di un impegno costante da parte di tutte le funzioni coinvolte” – commenta Francesco Berti, Amministratore Delegato del Gruppo Amadori. Una corretta gestione del credito commerciale assume una rilevanza fondamentale per la gestione della liquidità, requisito necessario per l’azienda in un’ottica di sostenibilità economica e finanziaria nel suo complesso, sia in termini di bilancio che di affidabilità nel rapporto con gli stakeholder. Una garanzia che ci permette di guardare al futuro con rinnovato impegno e nuove progettualità e che conferma il Gruppo Amadori un interlocutore di riferimento anche alla luce del piano di investimenti di 500 milioni di euro in cinque anni”.

 

“La certificazione del Sistema di Credit Management del Gruppo Amadori – continua l’ad Berti - è un ulteriore strumento di controllo che ci consente di mitigare il rischio su crediti. I benefici per l’azienda sono molteplici: la riduzione degli insoluti e delle perdite su crediti, il contenimento dei costi di recupero del credito, il supporto per l’ottimizzazione della gestione del circolante, il miglioramento degli indici di bilancio e delle condizioni di partnership nel rapporto cliente fornitore. Non ultimo, l’adeguamento alla legislazione in tema di gestione della crisi d’impresa (Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – D.Lgs. del 12/01/2019 n. 14) e ai nuovi principi contabili internazionali IFRS (International Financial Reporting Standards). La certificazione del servizio di Credit Management avrà durata triennale e sarà subordinata all’esito positivo di periodiche verifiche ispettive.

Entro il 23 novembre 2021, le imprese con più di 100 dipendenti con sede in un Comune con più di 50.000 abitanti, sono tenute ad adottare un Piano degli spostamenti Casa e Lavoro (PSCL).
Tale piano va inviato al Comune entro 15 giorni dall'adozione e occorre altresì nominare un Mobility Manager.

La Presidente Silvana Lugaresi sottolinea in una dichiarazione che, nel corso del 2021, nonostante le difficoltà del lockdown e della epidemia di Covid, tutti i Concerti programmati nelle varie stagioni musicali di ERConcerti sono stati recuperati e inoltre, in collaborazione con varie istituzioni della scuola e del volontariato, sono state messe in atto molte nuove stagioni musicali sia a Ravenna che nel resto della Romagna. In particolare segnaliamo gli undici Concerti effettuati nei mesi estivi al sorgere del sole a Marina Romea, Casalborsetti e Pinarella di Cervia in collaborazione con l’Associazione “Piccoli Grandi Cuori” e la Pro Loco di Pinarella.  

Altri Concerti sono stati realizzati a Forlì, Brisighella, Tredozio, Modigliana, Casola Valsenio, Portico di Romagna, Lido di Classe e Cervia.

Ad oggi sono più di 40 i Concerti realizzati da Emilia Romagna Concerti nella sua attività annuale, che ha interessato anche alcuni Centri Estivi della nostra Città.

Abbiamo quindi favorito la possibilità di partecipazione ai nostri Concerti a nuovo pubblico, con una particolare attenzione per i più giovani che abbiamo coinvolto sempre di più nelle nostre iniziative.

 

Per la prossima stagione di Capire la Musica il contributo di Eni-Main Sponsor, accompagnato al consueto sostegno di Sapir e Romagna Acque, ci consente di abbassare i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti di circa il 15%, con particolari sconti per gli studenti di tutte le scuole e della Università.

 

Si apre il 14 settembre con “Pierino e il Lupo” e il “Carnevale degli Animali”. La Young Musicians European Orchestra, diretta da Giulio Arnofi, con la partecipazione dei Pianisti Pietro Fresa e Giulia Contaldo, sarà integrata da un narratore d’eccezione come il “Mago” Antonio Casanova, un ravennate famoso emigrato da tanti anni in televisione. 

 

Secondo appuntamento lunedì 22 novembre con la giovanissima violoncellista Raffaella Cardaropoli. Anche in questo Concerto il grande pianista Bruno Canino, decano dei pianisti italiani e presente nella scena internazionale (e anche ravennate) da oltre 60 anni, ha accettato di accompagnare alla ribalta uno dei nostri musicisti emergenti.

 

Il 14 dicembre viene recuperato il tradizionale Concerto di Natale del 2020 con gli stessi interpreti: il direttore Ignacio Abaloz Ruiz, il violinista Giuseppe Gibboni e il violoncellista Ettore Pagano – che recentemente si è esibito con grande successo nelle Suites di Bach a San Vitale. In programma musiche di Paganini, Ciaikovski e Vivaldi.

 

In ricordo delle vittime della Shoah, il 26 gennaio, torna a Ravenna con Schumann, Chopin e Rachmaninov il pianista israeliano Adi Neuhas; mentre, per l'8 marzo, Festa della Donna, si esibirà un quintetto tutto al femminile della Young Musicians European Orchestra. 

 

Una importante serata vedrà sul palco, il 29 marzol’Orchestra del Conservatorio Bruno Maderna di Cesena diretta da Stefano Pagliani, che insieme al grande violinista Ilya Grubert, eseguirà musiche di Ciaikovski in occasione della Giornata in ricordo delle Vittime della Mafia. L’evento sarà in collaborazione con il Teatro Bonci di Cesena.

 

La Stagione si chiude il 13 aprile con il Concerto di Pasqua, eseguito dalla Young Musicians European Orchestra e dal Coro “NovoCanto” di Innsbruck che, sotto la direzione di Paolo Olmi, eseguiranno la Messa dell'Incoronazione e il Concerto per violino k 219 di Mozart con il giovane Yuri Revich.

Ultima chiamata per l’iscrizione ai corsi di Alta Formazione gratuiti (RIF.PA 2020- 15439/RER Dell’Operazione. Percorso Approvato Dalla Regione Emilia Romagna e Cofinanziato Dal Fondo Sociale Europeo) per autore di script di Cinema di genere tematico, fiction serie tv e web.

Dalla collaborazione fra l’ente di formazione accreditato Com2 e Start Cinema nasce un percorso gratuito per la formazione di figure professionali in ambito cinematografico.  Le iscrizioni al corso si chiuderanno il 30 settembre.

Lo scopo è creare la figura dell’Autore di cinema, tv e web tv di genere. Un professionista della narrazione che affianchi agli strumenti classici della scrittura e della sceneggiatura la capacità di ideare contenuti digitali. Sceneggiatori, showrunner e scrittori saranno le figure che usciranno dal corso, ruoli fondamentali per creare le basi di un cinema di qualità.

Il corso che si svolgerà a Ravenna garantisce inoltre una partecipazione attiva presso il Ravenna Nightmare Film Fest e uno stage finale garantito a tutti i corsisti presso affermate realtà del settore.

Il corso è riservato a coloro che risiedano o abbiano domicilio in Emilia Romagna e che abbiano conseguito il diploma di scuola superiore. Al termine del percorso di formazione verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Le iscrizioni si chiuderanno giovedì 30 settembre. https://www.startcinema.it/cinemaformazione/dettaglio-news.asp?ID=92

Settima edizione e grandi novità. In questa nuova versione autunnale del progetto “Coltiviamo Buone Idee” Credito Cooperativo Romagnolo e LA BCC ravennate, forlivese e imolese uniscono le forze per supportare le associazioni del territorio attraverso il crowdfunding. Per dare un’ulteriore spinta si torna anche allo svolgimento in presenza, a partire dall’evento di lancio, che si terrà lunedì 11 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala Cacciaguerra del CC Romagnolo, situata in Viale G. Bovio 72 a Cesena. Da programma è previsto l’intervento dei due direttori delle BCC, Gianluca Ceroni per LA BCC e Giancarlo Petrini per il CCRomagnolo, cui seguiranno gli interventi di Agnese Agrizzi, CEO di Ginger Crowdfunding e di Luca Borneo, responsabile della piattaforma Idea Ginger.

“Coltiviamo buone idee!” è l’iniziativa nata in collaborazione con Idea Ginger per aiutare le realtà del terzo settore a raccogliere fondi con il crowdfunding, uno strumento che permette di coinvolgere la comunità per reperire le risorse utili a realizzare progetti culturali, sociali, civici e sportivi. Nelle edizioni precedenti ne sono stati pubblicati e realizzati oltre 30, con una percentuale media del raggiungimento dell’obiettivo del 150%.  

“Con questo progetto vogliamo sostenere gli enti non profit del nostro territorio nell’utilizzo dell’innovativo strumento del crowdfundingspiega Giancarlo Petrini, Direttore Generale del Credito Cooperativo Romagnolo - dapprima offrendo alle associazioni l’opportunità di partecipare a un corso di formazione al crowdfunding e poi premiando in modo concreto le campagne di raccolta fondi più interessanti”.

“Le BCC del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea sono fortemente impegnate sul territorio per favorire lo sviluppo e la crescita delle comunità con un’attenzione particolare rivolta al Terzo Settore - interviene Gianluca Ceroni, Direttore Generale de LA BCC – Dal 2017 la nostra BCC ha promosso con convinzione lo strumento del crowdfunding per il Terzo Settore. I numeri ne testimoniano l’efficacia (circa 850.000 euro raccolti complessivamente con il contribuito di oltre 14.000 donatori in 89 progetti in grado di cogliere sinergie e moltiplicare le energie del territorio”.

Per partecipare all’evento è sufficiente iscriversi tramite il sito www.bit.ly/ColtiviamoBuoneIdee21
L’accesso è consentito solo con prenotazione obbligatoria e green pass.

Dopo l’evento di lancio, le banche raccoglieranno le richieste di partecipazione da parte delle associazioni alla formazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. Gli incontri formativi sono programmati per le giornate di mercoledì 20 e 27 ottobre presso la Sala Cacciaguerra e servono a comprendere in concreto come progettare, realizzare e promuovere una campagna di crowdfunding online.


Per info (LA BCC): welfare@labcc.it Tel. 0546 690651

Per info (CC Romagnolo): comunicazione@ccromagnolo.it  Tel. 0547 618252

Documenti da scaricare

Fermi tutti, adesso si gioca! Il 2 ottobre a Ravenna all’interno del complesso RicreAzioni di via Don Carlo Sala 7, dopo uno stop forzato a causa del Covid, si terrà finalmente la prima edizione di Zuga Zuga, il Festival del Gioco e dell’Educazione, ideato e organizzato dalla cooperativa La Pieve di Ravenna. L’iniziativa è dedicata a tutte le famiglie, agli insegnanti e agli educatori che vogliono approfondire il connubio tra giochi da tavolo, educazione, inclusione e cultura. 
 
Il programma della giornata è diviso in due parti: il mattino, dalle 8.30 alle 12.30 è dedicato alla formazione con la conferenza-dibattito “Il gioco da tavolo in contesti educativi: i progetti di Educatori Ludici e l’anteprima della nuova edizione del libro Tuttingioco” a cura di Gabriele Mari e Christian Rivalta de La Pieve; il pomeriggio, invece, è dedicato al gioco. Dalle 14 alle 20 si può giocare liberamente nei molti tavoli a disposizione, gestiti dagli ospiti che interverranno alla manifestazione, tutti professionisti del settore ludico educativo.
 
Il carattere peculiare di Zuga Zuga è l’inclusione e gli organizzatori invitano tutti, bambini, ragazzi, adulti, famiglie, giocatori abituali e semplici curiosi a partecipare e a divertirsi insieme. 
 
Partecipare è gratuito, ma è necessaria la prenotazione scrivendo a centrostampadiurno@cooplapieve.it o chiamando il 342.4249506. Per accedere è obbligatorio avere il Green Pass. Per chi fosse interessato, dalle 12.30 alle 14, è possibile pranzare presso RicreAzioni dove verrà organizzato un pranzo comunitario su prenotazione.
La manifestazione è organizzata dalla cooperativa sociale La Pieve in collaborazione con Educatori Ludici ed è frutto del successo della campagna di crowdfunding lanciata su IdeaGinger.it con il supporto di BCC Banca di Credito Cooperativo.

Questo corso gratuito prepara a progettare e gestire i sistemi di sicurezza ambientali e di qualità nei processi dell’agroindustria e rende esperti in materia di economia circolare.

 

Chi può partecipare

Il corso è aperto a 20 partecipanti provenienti da tutta la Regione, in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore, preferibilmente indirizzo elettro-meccanico, scientifico, agrario, economico-commerciale, automazione, chimica, biologia, energia.

 

Periodo di svolgimento

Il corso avrà una durata di 800 ore, di cui 480 di aula/laboratori (a Forlì) e 320 ore di stage in aziende del territorio. Le lezioni e lo stage si svolgeranno da novembre 2021 a giugno 2022. Al termine verrà rilasciato un Certificato di specializzazione tecnica superiore.

 

Vuoi ricevere più informazioni o candidarti? 
Chiama lo 0543 370671

Oppure scrivi una mail a selvid@irecoop.it.

Sito https://www.irecoop.it/sede-regionale/forli-cesena/

 

Profilo professionale

Il Tecnico dei sistemi integrati sicurezza-ambiente-qualità:

  • Interviene in fase di progettazione, sviluppo, certificazione, controllo dei sistemi di gestione qualità e igiene ambientale
  • Lavora per ridurre e prevenire incidenti e infortuni
  • Valuta l’impatto ambientale dei prodotti e dei processi
  • Favorisce un modello di economia circolare che valorizzi gli scarti della filiera
  • Si occupa di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti
  • È competente in ambito digitale e tecnologico

 

Requisiti d'accesso

Per partecipare al corso occorre superare un test scritto, a cui seguirà un colloquio di approfondimento.

 

Organizzazione

Il corso è organizzato da Irecoop, l'ente di formazione accreditato di Confcooperative. 

Tra i soggetti promotori ci sono: Agrintesa, Caviro, Orogel, Clai, Granarolo, Conserve Italia e l'Università di Bologna-Scuola di Agraria.

 

Rif. 2021-15967/RER App. con DGR1263/2021 del 2.08.2021 cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo P.O. 2014-2020 Regione Emilia-Romagna

 

Vuoi ricevere più informazioni o candidarti? 
Chiama lo 0543 370671

Oppure scrivi una mail a selvid@irecoop.it

Sito https://www.irecoop.it/sede-regionale/forli-cesena/

Questo corso gratuito prepara alla gestione del processo produttivo in campo agro-industriale.

 

Chi può partecipare

Il corso è aperto a 20 partecipanti provenienti da tutta la Regione, in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore, preferibilmente indirizzo elettro-meccanico, scientifico, agrario, economico-commerciale, automazione, chimica, biologia, energia.

 

Periodo di svolgimento

Il corso avrà una durata di 800 ore, di cui 480 di aula/laboratori (a Faenza) e 320 ore di stage in aziende del territorio. Le lezioni e lo stage si svolgeranno da novembre 2021 a giugno 2022. Al termine verrà rilasciato l’attestato Sicurezza lavoratori formazione generale e specifica (rischio Alto).

 

Vuoi ricevere più informazioni o candidarti? 
Chiama lo 0546 665523

Oppure scrivi una mail a sede.ravenna@irecoop.it.

 

Profilo professionale

Il Tecnico di industrializzazione del prodotto e del processo:

  • è competente nei principali strumenti di pianificazione della produzione
  • organizza i materiali e le risorse produttive 
  • gestisce i tempi necessari per l’evasione degli ordini
  • migliora il processo produttivo nel settore agroindustriale

 

Requisiti d'accesso

Per partecipare al corso occorre superare un test scritto, a cui seguirà un colloquio di approfondimento.

 

Organizzazione

Il corso è organizzato da Irecoop, l'ente di formazione accreditato di Confcooperative, e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna

Tra i soggetti promotori ci sono: Agrintesa, Caviro, Orogel, Clai, Granarolo, Conserve Italia e l'Università di Bologna-Scuola di Agraria.

 

Rif. 2021-15968/Rer

 

Vuoi ricevere più informazioni o candidarti? 
Chiama lo 0546 665523

Oppure scrivi una mail a sede.ravenna@irecoop.it.

 

Riparte La Stagione dei Teatri con un programma ambizioso ma necessario, che punta sulla qualità delle proposte con uno sguardo sempre più allargato. Non si tratta solo di una ripartenza, bensì di un vero e proprio rilancio, con la necessità di ripensare una direzione, di rimarcare l'importanza di prendersi dei rischiDa quest'ultimo periodo di riflessione è scaturita Malagola, l'invenzione della fondatrice del Teatro delle Albe Ermanna Montanari (con il suo sapiente percorso di ricerca vocale e musicale), uno spazio per la ricerca, lo studio e la creazione che rappresenta un nuovo segno indispensabile per il nostro futuro. Malagola significa continuare a ospitare a Ravenna artisti/artefici che continuino a fare ricerca, significa un sostare, un essere presenti “qui e ora” che ribadisce l'importanza dell'artista, un investire sulle cose nascoste, sulla profondità, sullo scavo. Maestri come Mariangela Gualtieri, Meredith Monk, Moni Ovadia o Roberto Latini, (che vedremo nella Stagione di quest'anno) possono indicarci delle possibili traiettorie. Occorre scavare e arrivare ai nodi cruciali dell'arte teatrale, ed è da questo viaggio necessario – da sempre in dialogo incessante con l'Amministrazione comunale e la comunità degli spettatori – che Ravenna Teatro riapre e riparte.

Ampio sarà l'excursus dei protagonisti della Stagione tra le drammaturgie, dal confronto di Carlo Cecchi con Eduardo De Filippo alla rilettura di Primo Levi a opera di Valter Malosti, dall'affondo ottocentesco di Elena Bucci e Marco Sgrosso al Teatro dell'Assurdo di Ionesco portato in scena da Valerio Binasco, Federica Fracassi e Michele Di Mauro, fino all'attualità del Teatro dell'Elfo con il romanzo di Mark Haddon.

Saranno le collaborazioni a dettare il passo delle attività 2021-22 di Ravenna Teatro, come quella con Fèsta, curata insieme a E Production, che ribadisce l'importanza delle Artificerie Almagià quale spazio di arte e cultura. Poi con il Teatro Socjale di Piangipane (luogo ultracentenario legato indissolubilmente al mondo della cooperazione), che ha dato vita alla rassegna Al Socjale. Senza dimenticare il fondamentale rapporto con il fotografo veronese Enrico Fedrigoli, autore delle immagini che connotano quest'anno la comunicazione visiva della Stagione dei Teatri. Immagini potenti, di occhi osservatori, che ci inducono a guardarci, anzi a ri-guardarci, sempre alla ricerca di bellezza.

Quest'anno così particolare per tutti, è per Ravenna Teatro ancora più simbolico: 1991-2021. Sono trent'anni di stagioni, collaborazioni, creazioni, pensieri, che hanno preso casa al Teatro Rasi. In questo momento di trasformazioni, anche il Rasi sta cambiando il suo aspetto. Sono iniziati i lavori di riqualificazione del Rasi, che lo renderanno ancora più bello e accogliente, uno spazio profondamente trasformato nella fruizione della sala, resa più moderna e pronta alle diverse esigenze artistiche. I lavori saranno ultimati all'inizio del 2022.

Entrando nei dettagli della Stagione, quest'anno la formula di abbonamento prevede sette titoli fissi e uno a scelta tra una rosa molto ampia. Vi sono poi diverse altre proposte nella sezione dei titoli a scelta, per comporre il proprio percorso di visione e di incontro con i linguaggi della scena di oggi, fra tradizione e ricerca. La stagione dei teatri 2021-22 comprende, tra novembre e aprile quindici spettacoli tra abbonamento e titoli a scelta.

Il programma completo è disponibile sul sito: www.ravennateatro.it

Sono La BCC ravennate forlivese e imolese, Emil Banca, Credito Cooperativo Romagnolo, Riviera Banca le quattro BCC che hanno perfezionato la maxi operazione effettuata con il supporto del Gruppo Bancario Iccrea, Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF).

Il Gruppo Martini, con oltre 100 anni di storia e sede a Budrio di Longiano (FC), è leader nella produzione di mangimi, nel settore dell’allevamento, e rappresenta uno dei maggiori competitor italiani nel settore agroindustriale con stabilimenti di produzione sparsi su tutto il territorio nazionale ed un fatturato consolidato di oltre 500 milioni di euro e più di 2.200 dipendenti.

Il progetto, denominato “Filiera integrata carni di alta qualità Cafar-Magema-Gruppo Martini”, prevede investimenti per oltre 44 milioni di euro. Ai finanziamenti delle quattro BCC del Gruppo Iccrea e di Cassa Depositi e Prestiti, per complessivi 38 milioni di euro, si aggiungono i contributi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per complessivi 5 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) e i contributi delle regioni Piemonte, Sardegna e Campania per oltre 570 mila euro a sostegno degli investimenti programmati nel loro territorio, oltre ad apporto di mezzi propri per più di 1,3 milioni di euro. “L’attenzione alla sostenibilità rappresenta un fattore fondamentale per lo sviluppo delle imprese. E’ necessario, come Banca della comunità – afferma Marco Secci Direttore Business LA BCC – accompagnare le aziende del settore agroalimentare nel migliorare le proprie performance in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Il contratto di filiera appena perfezionato va proprio in questa direzione: garantire alle imprese maggiore competitività sui mercati e favorire la crescita sostenibile del territorio in cui operiamo.”

L’obiettivo del progetto è il miglioramento della salubrità e della sostenibilità ambientale nelle produzioni di carni di pollo e suino a marchio Martini con particolare riguardo al benessere animale, alla produzione primaria (riproduzione, allevamento), ai mangimi somministrati, alla trasformazione, alla commercializzazione e alla logistica di carni e prodotti a base di carne. In particolare, grazie al finanziamento la Filiera Martini potrà consolidare ed incrementare le produzioni zootecniche di alta qualità “Antibiotic-Free”, realizzare nuove strutture di allevamento nonché ampliare le esistenti, coordinare e potenziare l’assistenza tecnica e veterinaria. Grazie a tutti questi interventi la Filiera potrà confermare e rafforzare il posizionamento sui mercati dei prodotti a marchio Martini.

 

Per info (LA BCC): soci@labcc.it Tel. 0546 690157

Per il quarto anno consecutivo CLAI entra nella stretta cerchia delle aziende italiane vincitrici del Best Managed Companies, il premio nato su iniziativa di Deloitte Private e sostenuto da Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica), Elite (network e private market del Gruppo Borsa italiana-Euronext) e Confindustria.

Tutte le attività della cooperativa imolese sono state scandagliate con attenzione negli scorsi mesi per valutarne le performance su diversi piani di analisi: investimenti in tecnologia e innovazione, capacità di proporre prodotti e servizi unici ed eccellenti, impegno e cultura aziendali, coinvolgimento dei dipendenti, espansione internazionale, intenzione di siglare partnership e collaborazioni strategiche, struttura organizzativa, qualità dei macchinari, iniziative di training per i dipendenti e team building. 

CLAI ha dimostrato ancora una volta di essere un esempio di buona gestione e la sua continuità di presenza in questa speciale classifica ha permesso di entrare nello stretto novero di realtà che possono fregiarsi di un ulteriore titolo speciale, chiamato Gold, e destinato appunto a sottolineare la capacità di raggiungere performance eccellenti per almeno un quadriennio. Sono solo 12 le realtà nazionali che sono riuscite a raggiungere questo risultato.

In tutta Italia sono 74 le aziende premiate per il 2021, ben 12 in Emilia Romagna (regione più rappresentata dopo la Lombardia). Si tratta di realtà di diverse dimensioni e settori di appartenenza: dai prodotti industriali e costruzioni ai beni di consumo, dalla tecnologia al campo energetico, dal retail al gas. L’aspetto che rende ancora più orgogliosa CLAI per il risultato raggiunto è il primato per quanto riguarda il settore dei salumi: nessun’altra azienda attiva in questo campo rientra infatti nella speciale graduatoria di Deloitte.

«È senz’altro un onore apprendere di essere tra le aziende vincitrici del premio Best Managed Companies, soprattutto al termine di un periodo tempestoso come quello appena trascorso a causa dell’emergenza pandemica – sottolinea Giovanni Bettini, Presidente CLAI –. È un ulteriore riconoscimento all’impegno straordinario che tutti i giorni manager, dipendenti e collaboratori CLAI a ogni livello mettono in campo per produrre salumi di grande qualità. Non si lavora per vincere i premi, ma senz’altro ogni attestato di valore che riceviamo contribuisce a indicarci che siamo sulla buona strada. La concorrenza è però agguerrita e quindi per mantenere i primati dobbiamo continuare profondendo sempre maggiore impegno».

A ritirare il premio per CLAI, nel corso di un evento organizzato a Milano nella sede di Borsa Italiana, è stato il Direttore amministrativo, John Piccinini: «Mentre altre aziende pensavano a licenziamenti e cassaintegrazione, CLAI ha dimostrato di saper tenere la barra dritta, proteggendo il lavoro, aumentando il fatturato e rispettando tutti gli impegni con dipendenti, soci, fornitori e consumatori».
 

Questi alcuni dei percorsi che saranno presentati:

 

AREA SOCIO-SANITARIA

- Assistente studio odontoiatrico

- Operatore socio-sanitario OSS

- Animatore sociale

 

AREA AGROINDUSTRIA

- Tecnico di industrializzazione del prodotto e digitalizzazione del processo (IFTS)

- Tecnico dei sistemi integrati sicurezza ambiente qualità

- Tecnico superiore per l'Economia circolare

- Tecnico superiore per la gestione dei sistemi energetici

 

L'evento è aperto a tutti previa conferma di partecipazione all'email sede.ravenna@irecoop.it o 0546 665523.

Documenti da scaricare

Con la collaborazione di Confcooperative Romagna, è stato presentato lo scenario economico attuale, offrendo importanti spunti di riflessione sui temi strategici per la cooperazione: Impresa 4.0, digitalizzazione ed economia circolare.

“I corsi di formazione realizzati IRECOOP ER rappresentano delle opportunità per entrare nel mondo del lavoro o riqualificare le proprie conoscenze – afferma Luca Bartoletti Responsabile Commerciale di IRECOOP ER – è per questo che in un mondo che cambia, anche la formazione ha inserito all’interno dei percorsi i “temi e competenze chiave” per quanto riguarda le tecnologie innovative abilitanti, l’economia circolare, la sostenibilità, l’organizzazione aziendale, gli strumenti digitali, il social media marketing, ecc.

 

Con l’Agenda 2030 e l’approvazione del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza intitolato “Italia Domani”, il Green Deal dell’Unione Europea è diventato operativo, e ad Agosto l’Italia ha già ricevuto i primi 25 miliardi di Euro, finalizzati a favorire il cambiamento sia nella pubblica amministrazione sia nel mondo delle imprese attraverso la promozione della digitalizzazione, innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

 

Pertanto tutti i “settori vitali” del territorio come l’agroalimentare, socio sanitario, logistica, edilizia, servizi alla persona, mobilità, ecc. hanno bisogno di implementare le nuove conoscenze nei processi produttivi, attraverso i corsi di formazione che IRECOOP ER ha deciso di realizzare per permettere a tutte le figure professionali di partecipare al cambiamento.

 

Durante l'Open Day sono stati presentati i percorsi formativi progettati da IRECOOP ER per dare risposte alle esigenze delle imprese ed erogati dalla sede di Forlì-Cesena grazie alle professionalità dei suoi Coordinatori: Samantha Bielli, Daniela Selvi, Vania Sanna, Lucrezia Falcone, Arianna Tauro, Maria Antonietta Di Liberto.

L’incontro ha visto l’intervento di alcuni docenti: Emanuele Samorì – Professionista attivo in campo Agroalimentare e Maria Teresa Rinieri – Esperta in ambito Socio Sanitario, inoltre è stata presentata l’offerta formativa e le scadenze per l’iscrizione:

 

Corso IFTS – TECNICO DI SISTEMI INTEGRATI SICUREZZA, AMBIENTE, QUALITÀ NEI PROCESSI DELL’AGROINDUSTRIA, ESPERTO IN ECONOMIA CIRCOLARE (800 ore scadenza 29/10/2021)

 

Corso IFTS – TECNICO DI INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO E DIGITALIZZAZIONE DEL PROCESSO PER LA SOSTENIBILITA’ E COMPETITIVITA’ DELL’AGRO-INDUSTRIA (800 ore scadenza 29/10/2021)

 

Operatore Socio-Sanitario – OSS (1000 ore scadenza 31/10/2021)

 

Riqualifica per OSS (300 ore 31/10/2021)

 

Assistente Studio Odontoiatrico - ASO (280 ore; 700 e 320 ore scadenza 15/10/2021)

 

Formazione e Aggiornamento in materia di Igiene degli Alimenti per il Personale Alimentarista (3.5 ore scadenza 12/10/2021 – Edizioni a cadenza mensile)

 

Corso per Consulente Assicurativo dedicato alla Cooperazione e Terzo Settore

(30 ore aula-60 ore FAD e 60 ore si stage e possibilità di Tirocinio – Opportunità Professionale) - scadenza 29/10/2021

 

Formazione Gratuita per non occupati e donne: informatica, lingue, organizzazione aziendale, sicurezza, ecc. (moduli da 8 a 40 ore)

 

Formazione a mercato su: Salute e sicurezza nei Luoghi di Lavoro, Legislazione Ambientale, Digital e Social Media Marketing.

Poco più di un anno fa, nel febbraio 2020, Ermanna Montanari inizia a coltivare le scintille di un progetto dedicato alla radice più profonda della sua ricerca artistica di attrice\autrice e concepisce il “Piccolo manifesto della Scuola di vocalità”. Dai nove punti in cui si articola lo scritto iniziava l’avventura creativa e formativa del futuro prossimo di Malagolaun progetto di scuola e centro studi sulla voce ideato e voluto fortemente da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica del Teatro delle Albe, attrice iconica e pluripremiata per la sua ricerca attoriale e sulle pratiche legate alla vocalità e al rapporto inscindibile con la creazione musicale e sonora.

Al fianco di Ermanna Montanari, in qualità di vicedirettore, lo studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna Enrico Pitozzi, che, da tempo, ha intrecciato un dialogo con Montanari intorno ai temi della voce e del suono. Tale dialogo ha dato come frutti due pubblicazioni: Acusma (Quodlibet, 2017) e Cellula (scritto con Ermanna Montanari, Quodlibet, 2021).

Oltre alla città di Ravenna, in cui il progetto individuato insieme al Comune ha sede tra il Teatro Rasi e gli spazi di Palazzo Malagola, che hanno segnato questo inizio, obiettivo e volontà di questo primo anno di percorso sono quelli di intrecciare relazioni sul territorio regionale, nazionale ed internazionale, valorizzando la relazione con le Istituzioni e gli Enti territoriali a partire da ERT /Teatro Nazionale e con il suo direttore Valter Malosti, in una prospettiva di condivisione, collaborazione e costruzione progettuale.

Malagola si va connotando, già da questo primo anno, come un luogo qualificato da un respiro internazionale e aperto al territorio, come centro studi e accoglienza di esperienze artistiche. Un archivio vivente e in continuità con la storia e il prossimo futuro in un duplice percorso: da una parte spazio di archivi sonori e audiovisivi dedicati alla scena contemporanea, intrecciati a doppio filo alla scuola di vocalità; dall’altra è luogo di pratiche condivise, che erediteranno l’energia delle centinaia di cittadini che hanno dato vita, negli ultimi anni, all’esperienza del Cantiere Dante.

Una scuola in cui, per usare le parole di Montanari, «si pratica una disciplina gioiosa e esigentissima attraverso l’avventura della propria voce e del proprio corpo, dove la voce è il corpo, dove ognuno è pianeta sonoro e radice della sostanza, che prenderà forma nel tempo che ci daremo. Un luogo plurale, abitato dalla città, in opera con la città, e al contempo separato, concepito in un’ottica di corresponsabilità collettiva, con la consapevolezza che ogni singola nostra cellula ha una storia, ed è depositaria di una memoria non solo sensoriale, ma immaginifica e poetica».

Molte sono le figure che andranno a comporre la costellazione del corpo docente, al confine tra territori artistici e ricerca, tra musica e teatro, creazione e attività formativa. Il modello di collaborazioni può prevedere anche residenze artistiche e, tra i nomi coinvolti – insieme a Montanari e Pitozzi – quelli di Meredith Monk, Mariangela Gualtieri, Moni Ovadia, Chiara Guidi, Francesca Proia, Roberto Latini, Mirella Mastronardi, Francesco Giomi, Luigi Ceccarelli, Diego Schiavo, Daniele Roccato, Alvin Curran. Presenze ospiti come Vinicio Capossela e anche foniatri come Franco Fussi e teorici del calibro di Piersandra Di Matteo, Valentina Valentini, Caterina Piccione e Bonnie Marranca, oltre a importanti esponenti del management delle arti performative, come Patrizia Cuoco e lo sfaff del Teatro delle Albe. Sarà Silvia Pagliano ad assumere la direzione organizzativa del progetto, lavorando con la squadra organizzativa e tecnica del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Nel corso del meeting, che coinvolge partner provenienti da Svezia, Islanda, Italia e Cipro e che si è tenuto in modalità virtuale il 6 e 7 ottobre, Confcooperative Romagna ha potuto confrontarsi con gli altri partecipanti sui modelli cooperativi di riferimento e presentare buone prassi e processi organizzativi peculiari durante uno spazio dedicato specificatamente all'Italia. 
Prossimo step del progetto è la condivisione dei metodi di apprendimento considerati più efficaci e che poi verranno utilizzati nella piattaforma gamificata per l'e-learning per la promozione del modello cooperativo.
Il programma COPE ha una durata triennale e si concluderà ad agosto 2023. Gli obiettivi del progetto sono: rafforzare le capacità dei formatori che promuovono il modello cooperativo; scambiare esperienze sull'educazione all'imprenditorialità sociale tra formatori in Europa; sviluppare strumenti e metodologie innovative per assistere i formatori nella promozione del modello cooperativo.
I partner sono: Coompanion östergötland ekonomisk förening (Svezia), Mikrofonden väst (Svezia), Haskolinn a bifrost ses (Islanda), Confcooperative Romagna (Italia), Sweden Emilia Romagna network (Italia), Icaro Consorzio Cooperative Sociali soc. coop. (Italia), Centre for advancement of research and development in educational technology ltd-cardet (Cipro).

Innovazione, sguardo al futuro, dialogo tra scuola e lavoro: sono questi gli elementi alla base della collaborazione che unisce da molti anni l’Istituto Persolino-Strocchi di Faenza e il Gruppo Caviro. Un legame storico avviato nel 2012 e consolidato nel 2018 con la definizione del protocollo “A scuola di vite” presentato questa mattina nel cortile dell’istituto nell’ambito dell’evento “Formazione e innovazione in viticoltura, radici per il futuro”. 
 
All’incontro erano presenti oltre ai vertici di Caviro e della scuola, anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi e il Sindaco di Faenza Massimo Isola. Grazie all’impegno del personale scolastico, il convegno è stato anche trasmesso in diretta streaming a beneficio di tutti gli studenti dell’Istituto. 
 
Nel protocollo “A scuola di vite” rientrano la gestione della cantina didattica e sperimentale “Leonardo da Vinci”, realizzata presso Persolino - dove vengono vinificate le uve che Caviro coltiva in un vigneto sperimentale - e l’attuazione di percorsi formativi in campo e nei laboratori di Caviro. Mentre, sin dal 2012, nei terreni coltivati dagli studenti della scuola vengono utilizzati i compost organici prodotti da Enomondo, società del Gruppo Caviro che si occupa di economia circolare, dei quali i ragazzi testano i benefici sulle diverse coltivazioni
 
«Sin dalla nascita - racconta Carlo Dalmonte, Presidente Gruppo Caviro - abbiamo cercato di ottimizzare e valorizzare ogni singolo elemento della nostra filiera e oggi siamo un modello riconosciuto di economia circolare, che contempla proprio un percorso di massima valorizzazione della materia prima, per creare valore aggiunto su ampia scala. Per noi però economia circolare non riguarda solo la materia ma anche il sapere e la cultura, mi piace pensare alla possibilità di attingere dal sapere del passato, utilizzare tutto quanto è stato già fatto e pensato per portarlo ai giorni nostri, valorizzando e sviluppando intuizioni. Questo è stato anche sicuramente uno degli obiettivi nella creazione della nostra cantina sperimentale che abbiamo dedicato proprio a Leonardo da Vinci, esempio unico di come sia importante saper attingere da intuizioni del passato riciclandole con innovazioni nel presente grazie alle giovani generazioni».
 
Nel vigneto sperimentale, che sorge nei pressi del proprio stabilimento di Forlì, Caviro valuta gli uvaggi più tipici dell’area romagnola, testando diverse forme di allevamento e diversi cloni. L’obiettivo è consigliare i soci perché possano compiere scelte ottimali, in fase di impianto di nuovi vigneti. Uve che oggi vengono vinificate dagli studenti nella cantina Leonardo: “L’attività è entrata nella fase pratica proprio nel periodo Covid, ma questo non ha fermato la collaborazione - aggiunge Rosa Prati, Responsabile Area Ricerca e Sviluppo Gruppo Caviro -. Grazie al supporto del personale scolastico, siamo riusciti a ottenere buoni risultati già nel 2020, e gli studenti sono stati parte integrante di questo processo”.
 
Caviro e Persolino hanno anche avviato Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (ex alternanza scuola lavoro) e quest’anno tre studenti hanno potuto seguire le varie fasi produttive: dalla preparazione delle curve di maturazione alla parte analitica, fino alla raccolta e valutazione delle prime fasi di vinificazione. 
 
“L’esperienza di alternanza permette ai ragazzi di acquisire responsabilità, applicare quanto hanno appreso, concretizzare gli sforzi scolastici in un sistema reale - sottolinea Romana Selli, Responsabile di Sede del Persolino-Strocchi -. Contiamo che questa collaborazione con Caviro possa crescere nel tempo e coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti, così da garantire loro l’acquisizione di un bagaglio di esperienze ben utilizzabili nel mondo del lavoro”.
 
Gli studenti coinvolti nel progetto di orientamento sono Umberto Caroli, Febe Tampellini e Pietro Spazzoli, che hanno seguito rispettivamente le fasi in campo, le analisi in laboratorio e la valutazione dei dati di raccolta con la comparazione delle diverse tesi analizzate.
 
“È sempre estremamente interessante per il nostro territorio la costruzione di alleanze tra le imprese e il mondo della scuola: la sperimentazione sul campo, le tecniche innovative, lo scambio di competenze sono un grande arricchimento per i nostri ragazzi, e a sua volta il loro entusiasmo può mettere in campo importanti intuizioni da sviluppare – commenta Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e all’Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna -. Complimenti a Caviro per aver creduto e investito da tempo in questa opportunità e all’istituto Persolino-Strocchi per la gestione della cantina didattica e sperimentale e per l’applicazione di principi di economia circolare e sostenibilità. Trasferire competenze nelle nuove generazioni significa creare valore aggiunto per le nostre imprese e per i lavoratori di domani”.
 

Lunedì 11 ottobre l'Associazione nazionale dei critici francesi ha scelto come “Miglior libro dell'anno” Aristophane dans les banlieues di Marco Martinelli (éd. Actes Sud, traduzione e cura di Laurence Van Goethem). Il volume è la versione in francese di Aristofane a Scampia, già uscito con Ponte alle Grazie nel 2016. 

 

Nella mattinata di lunedì 11 ottobre, si è svolta al Théâtre National de la Danse di Chaillot a Parigi, uno dei quattro Teatri Nazionali della capitale, la cerimonia dei prestigiosi premi 2020\21 (Palmarès des Prix de la critique de théâtre et de danse) – edizione numero 58 – che segnala gli spettacoli e le personalità artistiche emersi nella stagione teatrale in Francia.

 

Ed è a Marco Martinelli – drammaturgo, regista e fondatore del Teatro delle Albe – che è stato assegnato il premio “Miglior libro dell'anno” per Aristophane dans les banlieues (éd. Actes Sud, traduzione e cura di Laurence Van Goethem), riconoscimento che in passato è andato a importanti figure della scena teatrale internazionale: dallo studioso Georges Banu ai registi Claude Regy e Thomas Ostermeyer, fino al drammaturgo Jean-Luc Lagarce.

 

«Desidero ringraziare il Sindacato dei critici francesi – ha detto Martinelli alla consegna del premio – che mi onora con questo premio prestigioso, e ringrazio la traduttrice Laurence Van Goethem, che da anni segue il mio lavoro e traduce i miei testi con una passione e una cura che mi fanno felice, e ringrazio Claire David e Georges Banu che per Actes sud hanno scommesso sull'ARISTOFANE e lo hanno fatto arrivare in Francia. E poi vorrei dedicare questo premio ai tanti adolescenti che, nel mondo, stanno gridando il loro diritto alla vita: e lo gridano anche quando li vediamo trincerarsi dietro la timidezza e il silenzio. Ascoltarli veramente non è solo è un dovere, per noi adulti, può diventare una fonte di grande felicità nello scambio tra generazioni: almeno, così è stato per me in tutti questi anni, un modo di far vivere la scena all'insegna di quella “parola presa a prestito dai Greci”, come la chiamava il giovane Friederich Nietzsche: Dioniso, il dio dei tamburi e dell'ebbrezza, del turbamento vitale. Del teatro».

 

Dal documento di lancio dei premi si legge che «più che mai, in un anno così particolare, la critica ha scelto volutamente titoli e figure di resistenza, per donare un messaggio forte e empatico allo spettacolo dal vivo rimasto fermo a causa della Pandemia e delle difficoltà scaturite dalla chiusura dei teatri».

 

Aristofane a Scampia. Come far amare i classici agli adolescenti con la non-scuola è una pubblicazione del 2016, in cui Martinelli racconta, come in un romanzo, il metodo della non-scuola e le avventure di questa vitale pedagogia in giro per il mondo, da Ravenna a Dakar, da Scampia a New York.

 

Marco Martinelli, autore, drammaturgo e regista, è fondatore del Teatro delle Albe (1983). Ha firmato oltre cinquanta regie e I suoi testi sono tradotti pubblicati e messi in scena in dieci lingue e selezionati da Fabulamundi e IPP Italian & American. Ha ricevuto riconoscimenti tra i quali sette Premi Ubu, Premio Hystrio, Golden Laurel. Martinelli è fondatore della non-scuola, pratica teatral-pedagogica con gli adolescenti diventata punto di riferimento in Italia e in diverse parti del mondo. Nel 2017 ha esordito anche come regista cinematografico, realizzando da allora quattro lungometraggi.

L'Amministrazione comunale di Cervia in collaborazione con la Cooperativa Librazione, intende rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone fragili e delle loro famiglie, fornendo l'opportunità formativa e strumenti di informazione e orientamento per il miglioramento delle competenze delle assistenti famigliari.

 

Il corso, che durerà circa due mesi, è gratuito e si rivolge a tutti coloro che vogliono acquisire competenze riguardanti le tecniche e le metodologie per assistere persone anziane e con disabilità.

 

A conclusione del percorso è previsto un test finale con rilascio di attestato di partecipazione. L'attestato dà diritto all'iscrizione alla banca dati già esistente dello “Sportello Sociale della non autosufficienza”, a disposizione dei cittadini interessati.

 

L'assessore al Welfare Bianca Maria Manzi: “L'Amministrazione comunale da anni è interessata allo sviluppo di un modello di assistenza domiciliare per contrastare la fragilità degli anziani soli e per formare chi si occupa della loro cura. In questo periodo, abbiamo visto quanto sia importante potenziare le prestazioni sociosanitarie e riteniamo sia fondamentale fornire gli strumenti utili a migliorare le competenze di chi vuole occuparsi o già si occupa di assistenza domiciliare”.

L'iscrizione al corso va fatta entro il 29 ottobre 2021.

 

Per informazioni e iscrizione: lomonacoi@comunecervia.it, tel. 0544.979293, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

Documenti da scaricare

Irecoop Emilia-Romagna, in collaborazione con il Gruppo Assimoco e le agenzie di Rimini, Forlì-Cesena, Faenza, Ravenna promuove un corso di formazione rivolto a persone interessate a lavorare nel mondo delle assicurazioni, con particolare focus al mondo della cooperazione e del terzo settore.

Il percorso formativo ha una durata complessiva di 150 ore (90 di teoria e 60 di stage) e abilita allo svolgimento della professione in qualità di addetto che opera per conto dell’intermediario Agente (ottempera alle direttive dell’IVASS che richiedono lo svolgimento obbligatorio di una formazione professionale di 60 ore, con test di verifica finale, il cui superamento permette l’iscrizione alla sezione “E” del RUI).

Le lezioni si divideranno in tre fasi: la prima, introduttiva, in aula (15); la seconda on line ed è finalizzata all’ottenimento dell’abilitazione alla professione di consulente assicurativo; la terza in modalità mista ed è dedicata alla formazione tecnica e commerciale. Al termine si svolgerà lo stage di 60 ore presso un’agenzia assicurativa del territorio, durante il quale si potranno mettere in pratica le conoscenze acquisite attraverso il supporto e la supervisione di un tutor esperto di prodotti assicurativi.

 

Opportunità professionale

A conclusione del percorso, ai candidati sarà offerta l’opportunità di partecipare a un processo di selezione per accedere in un’agenzia del Gruppo Assimoco con il ruolo di Consulente iscritto in Sezione “E” del RUI (Registro Unico degli Intermediari assicurativi). La figura sarà affiancata da un agente professionista e rivolgerà particolare attenzione alle esigenze del Terzo Settore.

 

Per informazioni e iscrizioni irecoop.it/corsi/consulente-assicurativo-a-rimini/

Il 13 Ottobre 2021 è nata - a seguito dell’atto di fusione per incorporazione nella Fondazione Giovanni dalle Fabbriche della Fondazione Multifor stipulato nello Studio del notaio Marco Maltoni - la “Fondazione Giovanni dalle Fabbriche - Multifor”.

Le due fondazioni, che avevano sede rispettivamente a Faenza e a Forlì si sono focalizzate fin dai loro esordi nell’agevolare e supportare con specifici aiuti, i giovani ad inserirsi nel mondo lavorativo e sviluppare il tessuto economico e imprenditoriale locale.

La Fondazione Dalle Fabbriche in particolare con Borse di studio e di ricerca, tirocini all’estero per studenti a valere sul Progetto Erasmus; la Fondazione Multifor soprattutto con tirocini lavorativi in aziende del territorio, in convenzione con il Campus universitario di Forlì e Cesena.

Questa fusione, spiegano i Presidenti Edo Miserocchi e Gilberto Flamigni, è il naturale prosieguo della fusione tra il Credito Cooperativo ravennate e imolese con la Banca di Forlì avvenuta nel 2017, che ha dato vita alla attuale “LA BCC”. Miserocchi ribadisce: “Ciò porterà ad una riduzione dei costi di gestione e ad un maggior intervento a sostegno delle iniziative di facilitazione di lavoro e occupazione a favore della realtà giovanile”.

La Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche, con sede a Faenza, venne costituita nel 1993, alla scomparsa di Giovanni Dalle Fabbriche, da parte degli Enti cooperativi e associativi che lo videro protagonista. Dalle Fabbriche, fin dagli anni ‘60 diede impulso al movimento cooperativo faentino fino ad assumere responsabilità nazionali nel settore del Credito Cooperativo, dopo essere stato a lungo Presidente dell’allora P.A.F. (oggi Agrintesa) e di CAVIRO.

La Fondazione Multifor nacque nel 2001 su impulso dell’allora Banca di Forlì e di Confindustria, Confartigianato, Confcooperative e Coldiretti con l’obiettivo di realizzare, confidando su un gruppo di lavoro appositamente costituito, agile e qualificato, iniziative a favore dell’imprenditoria e dello sviluppo territoriale delle quali non si occupano abitualmente Banche e Associazioni d’impresa. Le strategie elaborate ed i progetti esecutivi vengono poi condivisi con adesione anche da parte di Confesercenti, Cna, Lega Coop, Confagricoltura, Confcommercio e Ascom.

La nuova “Fondazione Giovanni dalle Fabbriche - Multifor” avrà la propria sede legale ed operativa a Faenza in Via Laghi 85 ed una unità locale operativa a Forlì in via Baratti 1.

SMAU 2021 ha premiato il Credito Cooperativo Romagnolo per il progetto “Sophia”, l’assistente virtuale che facilita la relazione fra banca e cliente. Dopo il Premio ABI per l’innovazione, il Credito Cooperativo Romagnolo è stato così insignito di un altro importante riconoscimento, il “Premio Innovazione SMAU 2021”.
SMAU (Salone Macchine e Attrezzature per l'Ufficio) è la principale fiera italiana dedicata alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La prima edizione si è tenuta nel 1964 ed oggi rappresenta uno dei principali eventi per le imprese di tutti i settori, che includono aziende leader a livello internazionale che conducono attività di sviluppo comunque contraddistinte da una spiccata innovazione tecnologica.

 

“Ogni nostro progetto di digitalizzazione nasce dopo un’attenta osservazione dei comportamenti delle persone – interviene il vicedirettore generale Daniele Bagni in occasione della tavola rotonda che si è tenuta a Milano (nella foto principale, al centro mentre riceve il premio) - e questo ci consente di migliorare i nostri processi operativi. In questo caso ci siamo resi conto che la clientela faceva richieste ripetitive che impiegavano il tempo dell’operatore di filiale e Sophia nasce proprio per soddisfare questi bisogni. Casualmente la nostra Chatbot era pronta proprio nella primavera del 2020, in corrispondenza della pandemia, e ci è stata utilissima per dare risposte a distanza alla clientela. Abbiamo lavorato molto sulla linguistica, sulla programmazione e sulla semiotica di Sophia, che viene continuamente ‘educata’ ed aggiornata, per migliorarne la capacità di risposta, grazie alla tecnologia Google su cui è basata”.

 

Sophia non sostituisce l’operatore di filiale, ma lo affianca per fornire tutta una serie di informazioni in modo semplice e rapido. Lo smarrimento della carta di credito, il reset della password per l’home banking, gli orari di apertura delle filiali e le informazioni sui servizi di finanziamento: queste sono le richieste più frequenti che vengono gestite dall’assistente virtuale Sophia. Il progetto, sviluppato con l’azienda bolognese Injenia, permette di rispondere in maniera puntuale e veloce alle domande che i clienti rivolgo attraverso il sito web, l’app mobile e da inizio anno anche attraverso Whatsapp, alleggerendo così il flusso delle telefonate in filiale.

 

Sophia è una creazione collettiva, che nasce da workshop e focus di gruppo, che hanno coinvolto i dipendenti di Credito Cooperativo Romagnolo, in un processo in continua evoluzione.

Migliorare la qualità della vita degli anziani della Casa Residenza Tarlazzi-Zarabbini di Cotignola, realizzando un’area verde accessibile e sicura, completa di camminamenti protetti, gazebo e panchine: questo è l’obiettivo di “Un filo verde che ci unisce”, la campagna di crowdfunding promossa dal Consorzio Solco Ravenna su Ideaginger.it, che punta a raccogliere 12.000 euro entro il 17 dicembre 2021. 
Con un giardino accessibile e sicuro - un piccolo polmone verde integrato con il territorio e la comunità - la vita degli anziani residenti avrebbe un grande beneficio, grazie alla serenità e all’energia positiva che la natura può trasmettere.
 

Il progetto 
La “Tarlazzi-Zarabbini” è una Struttura residenziale che accoglie 40 persone non autosufficienti, a cui è affiancato un servizio di Centro diurno. Il giardino attuale non è utilizzabile, poiché privo di rampe di accesso ai prati, di sentieri lastricati, di panchine o zone ombreggiate. L’obiettivo della campagna è proprio quello di rendere fruibili e migliorare tutte le aree verdi presenti.
Oltre ai lavori edili e idraulici, necessari per mettere in sicurezza l’area (già finanziati grazie alla BCC - Comitato Locale di Lugo e alle prime donazioni raccolte sul territorio), nella primavera del 2022 si procederà all’installazione di un gazebo fisso e di 3 panchine, e alla messa a dimora di piante e arbusti decorativi: è proprio per finanziare questi interventi che è stata lanciata la campagna. 

 

I promotori del progetto
“Un filo verde che ci unisce” è una campagna promossa dal Consorzio Solco di Ravenna, gestore della struttura, a partire da un progetto della coordinatrice della Casa Residenza, Nicoletta Vitali, coadiuvata da familiari degli ospiti e da operatori, con il supporto del Comune di Cotignola, dell’ASP Bassa Romagna (proprietaria della struttura) e delle associazioni di volontariato del territorio cotignolese.
“Il verde è fonte di benessere - spiega Nicoletta Vitali -. Nei luoghi di cura, in particolare nelle residenze per anziani, uno spazio verde adeguato offre bellezza, sorpresa, tranquillità, calma e riflessione. Con questa campagna tutti possono contribuire a creare uno spazio che dia serenità e sollievo a questi anziani; è un modo per dire loro che li amiamo, che li ringraziamo per ciò che hanno fatto e per ciò che rappresentano per noi”.
Per donare: www.ideaginger.it/progetti/il-giardino-dei-nonni-un-filo-verde-che-ci-unisce.html

Oltre 130 persone hanno partecipato al convegno “Le banche del territorio e di comunità. Il credito cooperativo una risorsa da tutelare per una economia sostenibile e più equa” dedicato ai 50 anni della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna e tenutosi al Savoia Hotel Regency di Bologna nel rispetto delle normative anti-contagio. L’evento è stata l’occasione per ribadire l’importanza del credito cooperativo nel sistema economico e sociale regionale, dove la Federazione associa 9 banche (Banca Centro Emilia, Emil Banca, BCC Felsinea, Banca Malatestiana, La BCC ravennate forlivese imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, Credito Cooperativo Romagnolo, BCC Sarsina) con in aggiunta la Banca di San Marino.

 

“La Federazione in questi 50 anni ha saputo accompagnare le sue banche attraverso i cambiamenti che si sono succeduti, dalla riforma del testo unico del sistema bancario del 1993 alla riforma del credito cooperativo del 2016, che ne ha visto mutare profondamente la natura e la struttura organizzativa – ha detto nel suo intervento Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC Emilia-Romagna. – Le nostre BCC crescono a doppia cifra: i dati della semestrale 2021 presentano una raccolta diretta salita a 15,5 miliardi di euro (+14,3%), gli impieghi a quota 12,5 miliardi di euro (+11%) e un utile che ha superato i 71 milioni di euro. I soci raggiungono quota 138.999 (+2.500) mentre i clienti sfiorano le 700.000 unità. Le banche della Federazione possono contare su 341 filiali e 2.729 dipendenti, con una competenza territoriale del 79% dei comuni”.


“Per assicurare un’ulteriore crescita al credito cooperativo – ha aggiunto Fabbretti - occorre che le Istituzioni europee e italiane prendano definitivamente coscienza della diversità delle BCC, garanti di un pluralismo economico che produce stabilità e genera benessere nei territori. Per questo chiediamo una maggiore proporzionalità delle regole bancarie e delle misure di controllo, che devono tenere conto delle reali dimensioni delle banche. Ci rivolgiamo al Governo e all’Unione Europea affinché sia salvaguardato il pluralismo del sistemo bancario italiano. Non servono regole omologanti valide allo stesso modo per grandi gruppi e piccole BCC. Le istituzioni devono valorizzare e tutelare le banche di comunità che noi rappresentiamo in Emilia-Romagna. Oggi gli adempimenti che le BCC devono assolvere sono del tutto sovradimensionati rispetto ai reali volumi dei singoli istituti: questo genera difficoltà nell’erogazione del credito a imprese e famiglie. Auspichiamo che il PNRR diventi un’opportunità per consentire alle BCC di accompagnare la ripresa economica che il Paese sta vivendo”.

 

“Il credito cooperativo in Emilia-Romagna ha origini chiare e solide innanzitutto nei principi di sensibilità e responsabilità sociali insiti nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII – ha detto Antonio Patuelli, presidente ABI (Associazione Bancaria Italiana) – : da essi si sono sviluppate le attività di imprese cooperative molto legate ai rispettivi territori che hanno realizzato competitività, collaborazione e solidarietà in epoche storicamente diverse e complesse. Attualmente la commissione regionale dell’ABI è presieduta da un esponente del credito cooperativo, a testimonianza del pluralismo che rappresenta una forza del nostro settore bancario a vantaggio dell’economia. Dobbiamo insieme lavorare affinché la proporzionalità delle regole bancarie inserita nelle normative europee trovi piena applicazione”.

 

“Le BCC nella nostra regione hanno saputo essere sempre presenti nei territori, anche in quelli definiti marginali, non andandosene ma provando a dare una risposta ai bisogni delle famiglie e delle piccole medie imprese sul tema del credito. I numeri semestrali della Federazione annunciati oggi lo dimostrano – ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna –. Come Regione, abbiamo coinvolto fin dal 2015 l’ABI e la Federazione delle BCC nel Patto per il Lavoro e il Clima. La nostra Regione sta vivendo una crescita eccezionale, sono numeri importanti e anche complicati da gestire. Lo dovremo fare insieme, con il contributo di tutti, anche delle BCC, per costruire un modello di sviluppo che sia il più possibile sostenibile e solidale”.

 

“La cooperazione rappresenta l’etica del pensarsi insieme, diversa dai modelli economici predatori e individualisti – ha detto l’arcivescovo di Bologna card. Matteo Maria Zuppi nel corso del suo intervento. – Dobbiamo rifiutare la logica secondo cui si massimizza solo il profitto; voi banche di credito cooperativo massimizzate le persone. I problemi sociali, politici ed economici che stiamo vivendo hanno bisogno di soluzioni che mettano al centro la persona e costruiscano un futuro sostenibile. Il ‘noi’ deve diventare più grande di un ‘io’ individuale ed egoista. Papa Francesco ha scritto l’enciclica Fratelli tutti, oggi potremmo dire cooperatori tutti”.

 

“Sostenibilità, equità e innovazione responsabile sono tra gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e i principi su cui si basa il PNRR, ma sono anche i caratteri distintivi del credito cooperativo – ha detto Maria Giovanna Briganti, vice segretaria generale della Camera di commercio della Romagna –. Celebriamo oggi una lunga storia di valori e radicamento nelle comunità”.

 

“Il credito cooperativo è costituito da banche di territorio e di comunità, che hanno svolto un ruolo fondamentale di tenuta del tessuto economico e sociale durante i mesi più difficili della pandemia e ora rappresentano un punto di riferimento per la ripartenza del Paese – ha affermato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, nel corso del dibattito –. Le BCC sono un pilastro del sistema economico emiliano-romagnolo, forniscono risposte in termini di credito innanzitutto alle piccole e medie imprese: artigiani, commercianti, agricoltori, enti del terzo settore. Questo è un sistema bancario diffuso, che opera in maniera anticiclica perché non abbandona i territori. Abbiamo tutti il dovere di tutelarlo e valorizzarlo”.

Le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e della società seguono dinamiche e strategie legate ai temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il Settore Agroalimentare rappresenta un’eccellenza nel territorio regionale, pertanto l’innovazione e la competitività delle imprese nei mercati nazionali e internazionali, richiedono specifiche competenze sia per il personale impiegato che per i nuovi inserimenti.

Irecoop Emilia-Romagna propone due corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) con l’obiettivo di formare tecnici specializzati per l’industria agroalimentare.

Il corso “Tecnico di industrializzazione del prodotto e digitalizzazione del processo per la sostenibilità e competitività dell’agro-industria” (rif. PA 2021-15968/RER approvata con DGR 1263/2021 del 02/08/21 co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo P.O. 2014-2020 Regione Emilia-Romagna) mira a formare figure strategiche per il soddisfacimento di elevate performance in termini di livello di servizio al cliente e di mantenimento dell’efficienza del sistema logistico-produttivo, in ambito agroindustriale, ed è in partenza presso la sede Irecoop di Faenza.

A Forlì, sarà invece avviato il corso per formare figure professionali in grado di intervenire nei sistemi integrati di sicurezza, ambiente e qualità (rif. PA 2021-15967/RER approvata con DGR 1263/2021 del 02/08/21 co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo P.O. 2014-2020 Regione Emilia-Romagna) nel contesto dei processi dell’agroindustria.

Entrambi i percorsi prevedono 800 ore di formazione, di cui 320 di stage in azienda, e al termine - previo superamento dell’esame finale - sarà rilasciato un certificato di specializzazione tecnica superiore.

I destinatari sono giovani e adulti, non occupati o occupati, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore preferibilmente di tipo tecnico-settoriale. La partecipazione è gratuita, in quanto si tratta di progetti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sociale Europeo.

I corsi sono realizzati in collaborazione con una fitta rete di partner: scuole, università e aziende attive sul territorio e aderenti al sistema Confcooperative, che hanno contribuito alla fase di rilevazione del fabbisogno e di progettazione.

Le iscrizioni sono aperte fino al 29 ottobre 2021. Per maggiori informazioni contattare le sedi Irecoop di riferimento (Faenza 0546/665523 – Forlì 0543/370671).

Prosegue il percorso di rinnovamento nella continuità portato avanti da Agrintesa, la cooperativa leader nazionale nei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo con sede a Faenza. Nel corso delle assemblee per l’approvazione del bilancio di esercizio 2020-21 (chiuso al 30 giugno) e di rinnovo delle cariche sociali in scadenza di mandato, è stato infatti confermato alla presidenza Aristide Castellari, 52 anni, imprenditore agricolo del territorio faentino, che era succeduto un anno fa a Raffaele Drei, tuttora componente del consiglio di amministrazione dopo 23 anni alla presidenza.

A coadiuvare Castellari alla guida della cooperativa, è stato nominato come nuovo vicepresidente Alberto Guerra, 51 anni, titolare di un’azienda agricola specializzata in frutticoltura e presente nel territorio comunale di Bagnacavallo. Riconfermato infine nel ruolo di vicepresidente Pier Giorgio Lenzarini, 56 anni, imprenditore agricolo di Valsamoggia.

“Con questo rinnovo delle cariche che ha visto il coinvolgimento dei soci riuniti nelle assemblee di zona – dichiara il presidente Aristide Castellari – si completa il percorso di rinnovamento avviato da alcuni anni per consentire ad Agrintesa di proseguire al meglio nella sua mission di sostegno alle aziende agricole socie e valorizzazione delle produzioni conferite. Siamo una vera cooperativa, la nostra governance è espressione diretta della base sociale composta da oltre 4.000 agricoltori che stanno attraversando momenti di grande difficoltà e che chiedono di essere accompagnati e sostenuti da Agrintesa. È proprio quello che il nuovo consiglio di amministrazione intende continuare a fare, portando avanti progetti di innovazione varietale, di sviluppo produttivo e commerciale, non perdendo mai di vista la migliore valorizzazione del prodotto ai soci, confermando  la nostra vocazione di riferimento produttivo a livello internazionale nella frutticoltura e nella viticoltura”.

L’esercizio 2020-21 di Agrintesa si è concluso con un valore della produzione consolidato superiore ai 300 milioni di euro, e un utile di esercizio pari a 600 mila euro.

“Speravamo che la campagna 2021 potesse rappresentare quella della ripartenza dopo il difficilissimo 2020 che ha visto falcidiate le nostre produzioni dalle gelate, ma il problema si è presentato nuovamente anche a inizio di questa primavera e abbiamo dovuto ancora una volta intervenire in maniera straordinaria per tutelare la nostra base sociale” spiega il direttore generale di Agrintesa, Cristian Moretti. “Abbiamo chiuso un bilancio di esercizio sano, che conferma la nostra solidità, efficienza e competitività – aggiunge Moretti -. Siamo impegnati a incrementare ulteriormente il nostro ruolo nel comparto viticolo, con interventi di ammodernamento dei vigneti e delle nostre cantine. Confermiamo e rilanciamo la nostra vocazione frutticola, continuando a investire  in progetti innovativi ed esclusivi per inserire nuove varietà e prodotti capaci di intercettare i gusti del consumatore e di resistere al meglio ai cambiamenti climatici: dai kiwi gialli e verdi, alle nettarine piatte con il marchio Ondine, alla frutta estiva di qualità, con tante novità anche in ambito biologico, sono numerose le iniziative che stiamo portando avanti insieme ai nostri soci che possono sempre contare sull’assistenza altamente specializzata dei nostri agronomi”.

“Un ruolo fondamentale – conclude Moretti – lo ricoprono, ancor più in momenti così particolari e difficili, le nostre società commerciali Alegra, Valfrutta Fresco, Brio e Opera, incaricate della commercializzazione dei nostri prodotti e riferimento di Agrintesa sulla clientela internazionale”.

Il progetto Famiglie in Rete nasce nel 2001 offrendo ai bambini e ragazzi accolti nelle diverse comunità un’esperienza di famiglia e un accompagnamento allo loro crescita, sia durante la loro permanenza in struttura, sia dopo la loro uscita.

La dott.ssa Morgagni Alessandra ha iniziato l’incontro con il racconto di una leggenda siciliana di Colapesce: la forza e la resistenza di un unico individuo, di un piccolo, entra a far parte della realtà collettiva, del grande, mantenendo una sorta di equilibrio generale. Un rapporto di dipendenza reciproca, per sottolineare quanto siamo interconnessi da legami sotterranei, che impone, nelle nostre azioni ed intenzioni coscienti, un atteggiamento di rispetto e umiltà.

Ai partecipanti è stato chiesto di alzarsi e di scoprire tre delle quattro storie dei “libri viventi” lasciandosi trasportare dai titoli, dividendosi in piccoli gruppi ed addentrandosi in quelle pagine che avrebbero donato i protagonisti.

·         “Lontani ma vicini”: V. e M. una coppia adottiva ha sottolineato la bellezza del legame e della comunità che viene offerta ai bimbi, nel periodo di passaggio, ma anche alla famiglia; delle relazioni e dei punti di riferimento che sono indispensabili in quel momento ma anche dopo. Ogni bimbo ha una storia che parte dalla nascita ed è giusto che ricordi e possa integrare  ogni cambiamento.

·         “L’Amore che apre le porte all’impossibile”: E. e L. hanno raccontato del loro percorso e del loro desiderio “di un figlio”, ma una volta entrati a far parte dell’associazione, la richiesta di mettersi in gioco verso un altro obiettivo li ha completamente stravolti. Lo sforzo è stato tanto, la paura di una “scadenza”nell’affido, ma andando oltre, senza guardare a quello che sarebbe potuto succedere,  riconoscendo ciò che serviva al piccolo C. in quel momento…. Un dono reciproco, un’esplosione di emozioni, un vulcano difficile da contenere che al di là di ogni aspettativa alla fine li porterà al raggiungimento del loro sogno originario.

·         “C’era una volta e c’è ancora”: M. e C. hanno condiviso la bellezza dell’accoglienza  anche se difficile, esperienze che ti mettono a dura prova, che finiscono ma che nonostante tutto, vissute così intensamente, fanno riaprire le porte ad altri. E se le porte sono aperte, a volte qualcuno decide di ritornare,  contribuendo a formare una famiglia ancora più allargata, magari complicata ma fondata sulla consapevolezza di aver fatto scelte giuste, volte al bene.

·         “Una famiglia”: M. ha commosso gran parte dei presenti, un ragazzo giovane, timido ma sicuro, imbarazzato ma che alla fine guardava negli occhi e ringraziava tutti. E’ cresciuto in comunità dove ha conosciuto educatori che oggi guarda come esempi e una famiglia, divenuta per lui riferimento nella vita.  “Da chi non ti doveva nulla, ricevi tanto…”  Oggi si sente pieno di Gratitudine, ha capito, crescendo, il valore  di chi sacrifica una parte di sé per offrirti quella finestra sulla normalità che ogni bambino/ragazzo dovrebbe avere. Donarla a qualcuno, senza chiedere nulla in cambio, anzi, sempre pronto a testimoniare quei valori per i quali decidi di impegnarti per una strada giusta. Piccoli gesti e parole che cambiano la vita, che diventano parte di te, ti fanno credere e vedere un futuro possibile, dove desideri esserci e assomigliare a chi ti ha tenuto per mano.

 

Si conclude condividendo  risonanze,  pensieri,  tra cui una frase di una canzone di  Jovanotti : “..a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo..”: per ricordarci che questo è stato un tempo di gratitudine reciproca.

 

Si ricorda che possono far parte della Rete sia famiglie sia singoli disponibili a dare una mano per aiutare a crescere bimbi, adolescenti, madri in difficoltà e neo maggiorenni, in un’ottica di stretta collaborazione con gli operatori delle comunità educativa e in uno stile di confronto reciproco. Negli ultimi anni sono nati altri gruppi, come quello che supporta genitori separati con l'obiettivo di  sostenere la propria genitorialità e quello dedicato ai genitori che hanno vissuto la tragica esperienza della perdita di un figlio.

 

Per informazioni sulla Rete: Domenico Amaducci 329.9051529; email: domenico.amaducci@paolobabini.it

 

 

L'Associazione Paolo Babini nasce a Forlì nel 1984 per promuovere sul territorio la solidarietà e l'accoglienza nei confronti dei più deboli, dei poveri e degli emarginati. Nelle sue attività collabora con la parrocchia di San Paolo in cui ha sede e con la Cooperativa sociale Paolo Babini (nata dall’Associazione nel 1987). Questa stretta relazione fra Associazione, Parrocchia e Cooperativa, permette uno sguardo più aperto sul territorio, valorizza i principi condivisi e risponde  in modo più adeguato ai bisogni della comunità.

La foto “Facciamoci belle” presentata da Asscor, che ritrae un'ospite della Casa Residenza Santa Chiara di Ravenna insieme a due allieve dell'Accademia dell'Estetica e del Benessere di Ravenna, è arrivata seconda classificata al concorso fotografico Confcooperiamo 2030 indetto da Confcooperative Nazionale

La premiazione si è tenuta il 3 novembre a Roma in occasione della Giornata della Sostenibilità promossa da Confcooperative.  

La foto vincitrice è stata realizzata nell'ambito del progetto "Guarda che bella" organizzato dallo Ial Emilia-Romagna e dall'Accademia dell'Estetica e del Benessere di Ravenna realizzato presso la CRA Santa Chiara di Ravenna e che consisteva in servizi di messa in piega e manicure a favore degli ospiti delle Case Residenza per anziani. 

Obiettivo del concorso fotografico è stato invece quello di selezionare immagini e momenti di cooperative impegnate sui temi della sostenibilità e di individuare attività, idee, progetti e prospettive che testimonino l'impegno e il ruolo strategico svolto dalla cooperazione nel raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo sostenibile sanciti dall'Onu

La fotografia “Facciamoci belle”  è stata premiata nella sezione Salute e Benessere, obiettivo numero 3 dell'Agenda 2030 che mira a garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età. 

Fra settembre e ottobre si è svolta l’iniziativa di mobilità formativa e aggiornamento professionale in Europa, rivolta a 93 studenti e 55 docenti e dirigenti scolastici provenienti da 25 scuole superiori di Ravenna, Rimini e Ferrara.

Le attività si sono realizzate grazie alla 6° edizione del progetto IO PENSO EUROPEO, ideato dal Centro Educazione all’Europa di Ravenna, Erasmus Vet Charter, con il contributo finanziario UE a valere sul Programma Erasmus+.

 

700 borse di studio o aggiornamento professionale, oltre 2 milioni di risorse in 7 anni grazie a Erasmus+ e ai partner territoriali

Accanto ad Educazione all’Europa c’è la Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche di Faenza, con una collaborazione che dura dal 2014 e che negli anni ha animato un vivace networking di scuole del territorio. A fianco della Fondazione anche La BCC ravennate forlivese e imolese e, per il territorio riminese, RomagnaBanca - Credito Cooperativo.

 

Le attività all’estero del 2021 di docenti e studenti

55 docenti per una settimana hanno partecipato a visite professionali, job shadowing e incontri di aggiornamento in Francia, Irlanda e Spagna, con un programma in linea con il “Piano Nazionale per la Formazione dei Docenti” rispetto a temi come l’internazionalizzazione, l’innovazione metodologico-didattica, la scuola digitale, l’alternanza scuola-lavoro, l’orientamento e accompagnamento al lavoro, attivando un utile confronto con i colleghi europei.

93 studenti delle classi quinte di Licei e Istituti tecnici e professionali hanno svolto esperienze professionalizzanti con i partner europei in Francia, Germania, Spagna e Irlanda: non solo tirocini, ma progetti che, per tematiche e competenze acquisite, hanno accolto il focus della nuova programmazione Erasmus 2021-2027 su transizione digitale ed ecologica. Su questo ultimo aspetto è degno di nota il documentario di educazione ambientale per uno sviluppo sostenibile GREENFUL, realizzato dagli studenti dei licei, ospiti a Derry, Irlanda, registrato in lingua inglese per una fruibilità su piattaforme tematiche ed europee.

In Francia è stata svolta una ricerca sulla nuova immigrazione a Parigi, in collaborazione con i Comités, con risultati di interesse per il Ministero degli esteri, in Germania nel marketing turistico collegato ai social, in Spagna sono state realizzate 11 video-guide della città di Valencia mentre in Irlanda, la città di Derry è stata valorizzata grazie al progetto di promozione culturale di due Istituti tecnico-economici.

Tra chi ha svolto tirocini in azienda ci sono state anche offerte di lavoro, nel settore dell’ospitalità a Parigi e dell’ingegneria elettronica in Irlanda. I neodiplomati stanno svolgendo tirocini di 3 mesi in Irlanda.

 

Gli Enti promotori

“Aver svolto un’attività di mobilità europea per 150 persone, in un anno così difficile come è stato anche il 2021 per la pandemia Covid, è un motivo di soddisfazione immensa, testimoniata con grande affetto da tutti i partecipanti per i quali,  per dirla con loro parole “l’Erasmus è stata una boccata di aria fresca dopo un anno e mezzo di lockdown” -spiega Carmen Olanda, Direttrice di Educazione all’Europa - Siamo certi che anche quest’anno i nostri studenti si sono distinti per impegno e capacità, producendo una serie incredibile di lavori: video, presentazioni, brochure. I ragazzi della ricerca sull’immigrazione sono stati ricevuti dalla Console Generale d’Italia a Parigi, Irene Castagnoli, a testimonianza della qualità del loro lavoro”.

“Offrire ai giovani l’opportunità di misurarsi con imprese europee, rafforza il futuro delle nostre comunità qui in Italia, che proprio dai giovani possono ricevere una spinta verso una crescita e un’economia più sostenibili - spiega il Presidente della Fondazione Edo Miserocchi - Questo progetto rientra a pieno titolo tra le iniziative d’innovazione sociale care alla cultura mutualistica della Fondazione Dalle Fabbriche.”

La sindaca Eleonora Proni e la giunta comunale di Bagnacavallo si congratulano con l'ensemble musicale Accademia Bizantina che, di recente votato come seconda migliore orchestra del mondo per il 2021 ai Gramophone Awards, è stato ricevuto a Roma dal Ministro della Cultura.
Lunedì 8 novembre alle 17, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha incontrato presso la Sala della Biblioteca della Crociera al Collegio Romano i giovani talenti italiani della musica recentemente premiati nei più prestigiosi concorsi internazionali.

Tra questi, si legge nella nota del Ministero, «Ottavio Dantone, direttore musicale e artistico, per l'orchestra Accademia Bizantina di Ravenna, seconda migliore al mondo ai Gramophone Award 2021». Oltre a Dantone, il ministro Franceschini incontrerà Giuseppe Gibboni, primo Premio Paganini di Genova 2021; Alexander Gadjiev, secondo Premio Chopin Varsavia 2021; Leonora Armellini, quinto Premio Chopin di Varsavia 2021; Giovanni Bertolazzi, secondo Premio Liszt di Budapest 2021.

«Risultare secondi alla votazione finale del pubblico e primi addirittura in Europa – aveva commentato così il direttore Ottavio Dantone dopo il risultato ai Gramophone Awards - ci riempie di orgoglio come musicisti e come italiani. Questo importante traguardo è il frutto di un lavoro di insieme, che ha portato l'Accademia Bizantina a portare una lingua musicale riconoscibile e comunicativa a livello emotivo, e che ci dà impulso e forza per fare sempre meglio il nostro meraviglioso lavoro.» Nata a Ravenna nel 1983, Accademia Bizantina è un'orchestra di musica barocca di livello internazionale che ha sede a Bagnacavallo.

Proprio a Bagnacavallo Accademia Bizantina proporrà a breve la sesta edizione della rassegna Libera La Musica. In collaborazione con l'Amministrazione comunale, Accademia Perduta/Romagna Teatri e il Lions Club, la rassegna prevede due concerti al teatro Goldoni il 17 novembre e il 15 dicembre. Con il clavicembalo e la direzione di Ottavio Dantone e il violino di Alessandro Tampieri, Accademia Bizantina guiderà il pubblico alla scoperta di alcune delle più belle pagine di tutto il Settecento in musica.

Il Sindaco Davide Ranalli e l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati - Conad Luca Panzavolta hanno tagliato il nastro del superstore Conad dell’Ex Acetificio di Lugo. La breve cerimonia è avvenuta prima dell’apertura, nel rispetto delle disposizioni anti-covid.

 

«È una giornata molto importante non solo per questo quartiere, ma per tutta la città — ha detto il Sindaco Davide Ranalli —. In questo luogo, non molti anni fa, si trovava un’azienda dismessa, che era diventata un elemento caratterizzante in termini negativi per tutta l’area. Oggi con l’inaugurazione di questa bellissima struttura saniamo una ferita aperta in uno spazio che aveva necessità di essere rigenerato: qui nasce non solo una nuova realtà commerciale di qualità, ma un polo di servizi in cui troveranno presto spazio gli uffici del welfare comunale e la Casa della Salute. Un ringraziamento va quindi a tutta la dirigenza di Commercianti Indipendenti Associati, a partire da Luca Panzavolta, e a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto».

 

«Sulle ceneri di una vecchia attività produttiva abbiamo fatto nascere una struttura moderna, funzionale e di forte rilevanza estetica, nell’ottica della polifunzionalità e della rigenerazione urbana — ha detto l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati, Luca Panzavolta —. L’opera di  riqualificazione, interamente finanziata da una grande cooperativa del territorio come Commercianti Indipendenti Associati - Conad fa nascere un polo di aggregazione ricco di servizi per i cittadini, un luogo aperto a tutta la comunità che diventa il perno di un tessuto urbanistico di qualità.  La gestione del negozio è affidata a Cofra, storica cooperativa di consumo e di produzione lavoro radicata in tutto il territorio ravennate, che mette la propria competenza a disposizione dei cittadini di Lugo per una spesa attenta alle nuove esigenze delle famiglie. Anche in questa fase non semplice, noi continueremo a fare la nostra parte fino in fondo per garantire convenienza e qualità massime ai consumatori. Aprire questo negozio è davvero un traguardo importante per noi, ringrazio l’amministrazione comunale che ha creduto fin dall’inizio nel progetto».

 

 

Tra le numerose autorità erano presenti il vicesindaco Pasquale Montalti, l’assessore alle attività produttive Luciano Tarozzi, il presidente della circoscrizione Lugo Sud Ermanno Tani, il presidente e il vicepresidente di Cofra, Celso Reali e Raffaele Gordini, il presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti e il presidente di Confcooperative Romagna, Mauro Neri. Il Vicario pastorale monsignor Carlo Sartoni ha impartito la benedizione.

 

Il punto vendita si trova in via Taglioni 3. Al suo interno lavorano un’ottantina di persone, in gran parte nuove assunzioni espressamente effettuate per l’apertura. Il caponegozio è Gianluca Santovito. La gestione è affidata alla cooperativa Cofra. La superficie complessiva di vendita è di circa 2.300 metri quadri.

 

All’interno tutti i punti di forza del marchio Conad, leader di mercato in Italia, a partire dalla grande attenzione alle referenze del territorio, come ortofrutta, salumeria, carni e  formaggi. All’interno i clienti troveranno la macelleria servita e con lavorazione tradizionale in osso, la pescheria servita al banco, la gastronomia, con un ricco assortimento di pietanze calde e fredde pronte da consumare.

 

Completano il formato la variegata proposta dei prodotti a marchio Conad e le corsie a tema con la casa del dolce, la bottega del caffè, la cantina, il pet food e il biologico “Verso Natura”. Il superstore mette a disposizione un largo ventaglio di servizi, tra cui 7 casse veloci, il pagamento attraverso Conad Card e il parcheggio gratuito. Gli orari di apertura sono dal lunedì al sabato dalle 8 alle 21, la domenica dalle 8,30 alle 20.

Partirà a dicembre il nuovo progetto di alta formazione di Irecoop Emilia Romagna, che si pone l'obiettivo di accompagnare amministratori e manager delle imprese cooperative a vincere le sfide professionali che li attendono, fornendo loro competenze strategiche per saper analizzare e cogliere nuove opportunità, affrontare e risolvere problemi, ricoprire ruoli di responsabilità all’interno dell’impresa.

 

IN PARTENZA:
ALTAmente Scuola per Amministratori di Cooperativa (32 ore)
Rivolto agli Amministratori delle società cooperative neocostituite, agli Amministratori di recente nomina e a quanti interessati ad aggiornare le proprie conoscenze riguardo ad una legislazione in continua evoluzione che assegna oggi maggiori responsabilità, anche personali, agli Amministratori rispetto al passato e necessita, quindi, un aggiornamento delle proprie competenze.

 

OBIETTIVI:
Comprendere ruolo e responsabilità degli amministratori quali rappresentanti della compagine sociale; sviluppare competenze su compiti, organizzazione e funzionamento del Consiglio di Amministrazione, nonché sui rapporti con il Collegio Sindacale e/o altri organi di gestione della cooperativa; approfondire le responsabilità civili, penali ed amministrative; interpretare correttamente i dati di bilancio utili per avere un ruolo attivo nei processi decisionali.

 

CONTENUTI: 

  • la cooperativa e i suoi valori
  • il rafforzamento del legame socio-cooperativa e cooperativa-territorio
  • organi sociali e bilancio d’esercizio
  • pianificazione finanziaria
  • valutazione del rischio credito
  • comunicazione e lavoro di gruppo
  • nuovi modelli di produzione di valore

 

SEDE DI SVOLGIMENTO
Le lezioni saranno svolte in videoconferenza (webinar).

 

SCADENZA ISCRIZIONI
Per l’iscrizione compilare la scheda e inviarla entro il 03/12/2021 a sannav@irecooop.it.

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La cooperativa il Maestrale nasce nel 2001, da un gruppo di ragazzi della parrocchia di San Pio V di Cattolica, impegnati in attività educative e ricreative. Nei primi anni, le attività si concentrarono sulla socializzazione dei bambini attraverso i centri estivi e sull’educazione dei giovani. Poi il fiorire di nuove proposte: attività di sostegno scolastico, il progetto “Mamme insieme” in collaborazione con la Domus di Trento, l’assistenza domiciliare ai minori con disabilità e agli anziani, tutte iniziative che hanno creato un’appartenenza stabile al territorio e un punto di riferimento per i giovani in cerca di lavoro e per le famiglie che avevano necessità di assistenza.

La guida spirituale della comunità di Cattolica, Don Biagio Della Pasqua, che in tre decenni ha segnato intere generazioni e che da poco è venuto a mancare, è stato il fondatore della cooperativa, insieme alla sua presidente Angela Adanti, che solo da poco ha lasciato l’incarico portato avanti tra grandi fatiche e soddisfazioni, dopo un ventennio di mandato.

Nel 2020 a seguito della pandemia, la cooperativa ha attraversato un periodo di grande difficoltà che ha messo a serio rischio la sopravvivenza de Il Maestrale. Un gruppo di operatori che da anni lavorava all'interno della cooperativa, comprese le necessità, ha deciso di mettersi in prima linea per portare avanti il grande lavoro svolto in questo ventennio, costituendosi come nuovo CDA.

La cooperativa, infatti, in questi anni è cresciuta tanto, ha vinto diversi bandi per la gestione di Centri per le Famiglie: nel 2009 quello del Distretto Sud di Rimini, che porta avanti tutt’ora, mentre nel 2017 quello di Pesaro e Gabicce che continua ad essere un punto di forza della cooperativa stessa, era un tesoro umano da continuare a coltivare.

“Vent’anni di lavoro! Si tratta di un traguardo importante che festeggeremo a dovere. Un anno fa stavamo quasi per chiudere tutto. Ora, invece, siamo qui a celebrare questa data pianificando il nostro futuro. È davvero qualcosa di incredibile! Diverse persone hanno preferito uscire di scena, mentre tante altre si sono rimesse in gioco. Voglio menzionare la presidente Barbara Pasini, la vice presidente Monica MariniSilvia Giacosi e Stefania Togni, queste ultime, entrate di recente nel Consiglio di Amministrazione”. racconta Matteo Stievano, psicologo dei Centro per le famiglie del distretto e di Pesaro e uno dei consiglieri del nuovo CDA che si è insediato ad ottobre 2020.

“La cooperativa diviene una delle realtà significativa della cooperazione sociale nel nostro territorio, soprattutto per le realtà che gestisce e per il lavoro importante e costante, quotidiano, svolto in collaborazione con le amministrazioni locali, gli Enti pubblici regionali e le istituzioni dei servizi sociali ed educativi. Al momento Il Maestrale conta 22 soci e numerosi collaboratori. Uno dei dati che balza all’occhio è sicuramente quello dell’età media pari a 34 anni. Così giovani, ma operatori specializzati che con passione svolgono il loro lavoro per sostenere ogni singolo nucleo familiare e che diventano il cuore pulsante della cooperativa stessa”, spiega la presidente Barbara Pasini. “Un sogno nel cassetto che pian piano ha preso forma. Una storia fatta di passione, competenza, difficoltà. Una tra le tante storie per noi importante, perché dentro c’è un pezzo della nostra vita, dedicata, come ci è stato insegnato da chi ci ha preceduto, agli altri.”

120 dipendenti, la maggior parte dei quali impegnati nel settore della raccolta dei rifiuti, nella disinfestazione, nella cura e manutenzione del verde pubblico e numerosi tirocini formativi per favorire l’integrazione sociale e lo sviluppo sostenibile. Sono questi gli elementi distintivi e performanti della cooperativa sociale For.B, oggetto nei giorni scorsi di un’accurata visita da parte del sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, dell’assessore alle politiche sociali, Rosaria Tassinari, dell’assessore alle imprese, Paola Casara e del segretario di Confcooperative Romagna Mirco Coriaci.

La cooperativa, che gestisce anche il canile comprensoriale, il cimitero di Forlì e quello di Forlimpopoli, collabora con il Comune per l’inserimento lavorativo e la riacquisizione della dignità occupazionale delle persone più fragili e in condizioni di disagio economico, favorendo la loro valorizzazione e l’azzeramento delle diseguaglianze sociali. Ma il cuore di For.B non sono solo le persone e il loro lavoro, a beneficio di una maggiore integrazione. L’impresa, attraverso il proprio impegno sul territorio, promuove anche i valori della sostenibilità ambientale e del basso consumo energetico, puntando sulla qualità dei servizi erogati, sull’esperienza e la professionalità dei propri addetti. La cooperativa, inoltre, coltiva il principio della legalità attraverso la gestione di beni sottratti alla criminalità organizzata.  
"For.B non eroga sussidi, ma rimette nel mercato del lavoro in maniera attiva, attraverso un percorso di accompagnamento virtuoso e calibrato su ogni singola esigenza, donne e uomini con fragilità di tipo economico, fisico e sociale - afferma Zattini -. Con questa vocazione, e grazie alla sua esperienza trentennale, For.B. è un esempio virtuoso di coesione e sviluppo territoriale passando per la valorizzazione di ogni talento".

Il 24 novembre alle 15 in streaming si terrà il primo workshop organizzato nell'ambito di Re-Welfare - Welfare Aziendale per ripartire, il progetto progetto promosso da Confcooperative Romagna e Cooperativa Vivere con il supporto del partner tecnico Social Welfare.

Al centro del primo incontro ci sarà il tema dell'assistenza sanitaria integrativa nei piani di welfare aziendale. Questo il link per iscriversi: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-lassistenza-sanitaria-integrativa-nei-piani-di-welfare-aziendale-209719064367

Il 30 novembre dalle 10.30 alle 12.30, sempre online, si terrà invece il seminario dal titolo "Welfare aziendale e normativa di riferimento". Per iscriversi questo è il link https://www.eventbrite.com/e/biglietti-welfare-aziendale-e-normativa-di-riferimento-209731621927

A dicembre, invece, sono previsti incontri in presenza con le cooperative interessate a costruire un piano di welfare aziendale nelle tre sedi di Ravenna (2 dicembre dalle 10.30 alle 12.30), Forlì (9 dicembre dalle 10.30 alle 12.30) e Rimini (dalle 10.30 alle 12.30).

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Il 12 novembre u.s. si è riunito per la prima volta il Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Giovanni dalle Fabbriche - Multifor”, costituita a seguito dell’atto di fusione per incorporazione della Fondazione Multifor di Forlì nella Fondazione Dalle Fabbriche di Faenza.

Il Consiglio d’amministrazione, nella prima riunione successiva all’atto di fusione, ha proceduto a nominare il Presidente e il Vice Presidente, dopo l’avvenuta iscrizione nel Registro delle persone giuridiche della Regione Emilia Romagna, atto formale che ne avvia l’attività.

Su proposta del consigliere Secondo Ricci, amministratore della Fondazione, per dare continuità amministrativa all’attività in programma e per consentire una omogenea copertura dei due territori di Faenza e Forlì, sono stati eletti Edo Miserocchi, quale Presidente, e Gianni Lombardi, quale Vice Presidente, per il mandato amministrativo 2021 - 2023.

Edo Miserocchi ricopriva l’incarico di Presidente della Fondazione Dalle Fabbriche a partire dall’anno 2017, mentre Gianni Lombardi era Vice Presidente della Fondazione Multifor dalla sua costituzione.

A svolgere l’incarico di Segretario della Fondazione è stato chiamato Tiziano Conti, da tempo amministratore della Fondazione Dalle Fabbriche.

In continuità con l’attività precedente dei due Enti, la “Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche - Multifor” continuerà l’attività di agevolare e supportare, con specifici aiuti, i giovani ad inserirsi nel mondo lavorativo e sviluppare il tessuto economico e imprenditoriale locale, in particolare con Borse di studio e di ricerca, tirocini all’estero per studenti a valere sul Progetto Erasmus, con tirocini lavorativi in aziende del territorio, in convenzione con il Campus universitario di Forlì e Cesena.

La “Fondazione Giovanni dalle Fabbriche - Multifor” ha la propria sede legale ed operativa a Faenza in Via Laghi 85 ed una unità locale operativa a Forlì in via Baratti 1.

Il nuovo sito web della Fondazione darà continuità e informazioni sull’attività svolta e sulle iniziative in calendario, all’indirizzo www.dallefabbriche-multifor.it

 

Torna a Forlì dopo la pausa forzata del 2020 il Concerto di Natale diretto dal Maestro Paolo Olmi con la Young Musicians European Orchestra. L'appuntamento è a San Mercuriale, il 15 dicembre alle 21. Il programma musicale comprende il Concerto per 2 violini e archi di Bach e continua poi dando spazio al giovanissimo violoncellista Ettore Pagano, 18 anni, che eseguirà le funamboliche variazioni di Paganini sul Mosè di Rossini oltre a il Notturno e le Variazioni Rococò di Ciaikovski.


Afferma il Maestro Olmi: “Nelle edizioni precedenti del Concerto di Natale, a partire dal 2016, abbiamo presentato per la prima volta a Forlì giovanissime star del concertismo che hanno poi intrapreso una carriera mondiale. Dopo Yury Revich, Gennaro Cardaropoli e Jonathan Roozeman siamo molto orgogliosi di presentare questa volta il violoncellista Ettore Pagano che è uno dei più grandi talenti da me incontrati in tanti anni di attività” 
 
In occasione del concerto di Natale, giunto alla quinta edizione e ormai entrato nel cuore dei forlivesi, viene anche effettuata una raccolta di beni di prima necessità (in particolare i prodotti consigliati perché difficili da reperire nelle eccedenze industriali sono: tonno in scatola, carne in scatola, pelati, legumi in scatola, olio e omogeneizzati di frutta) organizzata con i Lions Club e Rotary Club della Città e destinata alle famiglie e ai soggetti in difficoltà che vivono a Forlì.


La serata è diretta in modo particolare ai giovani che studiano musica nelle scuole pubbliche e private della Città e, attraverso L’Assessorato al Welfare e alla Famiglia, saranno coinvolti al concerto gruppi familiari che difficilmente in precedenza hanno avuto occasione di avvicinarsi alla musica classica.
 
Il concerto di Natale è reso possibile dai contributi di: Comune di Forli, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Romagna Acque-Società delle Fonti, Lions Club Terre di Romagna, Lions Club Giovanni De’Medici, Lions Club Host, Lions Club Valle del Bidente, Rotary Club Forlì, Rotary Club Tre Valli.

Sarà proiettato a Benevento in anteprima mondiale, Venerdì 26 novembre alle 16.30, presso il Cinema Teatro San Marco. Il documentario racconta le storie dei partecipanti al progetto di abitare sociale Housing First nella provincia di Ravenna. A seguire, in un evento organizzato dall'Assessorato alle Politiche Sociali di Benevento, i registi, i protagonisti del film e i rappresentanti del Consorzio Solco, che gestisce il servizio HF nella provincia di Ravenna, saranno a disposizione del pubblico e degli addetti ai lavori per approfondire le tematiche del documentario ma soprattutto per raccontare come, dopo l'avvio nel 2015, HF Ravenna ha generato esiti importanti.

 

Dopo Ravenna anche Benevento, da alcuni anni, ha avvuato un percorso con il progetto Housing First sul proprio territorio. Queste due realtà si incontrano ora grazie al cinema, perché il Festival Artelesia e il documentario The Passengers non hanno solo un significato cinematografico ma sono dei veri e propri "strumenti sociali", grazie ai quali è possibile creare collegamenti, sinergie, sviluppo, confronto.

 

I protagonisti del film sono proprio i partecipanti di Housing First, uomini e donne che hanno vissuto il disagio abitativo, il peso sociale della fragilità e a volte la strada, anche per lunghi periodi, e anche operatori, responsabili di progetto, assistenti sociali, impegnati al fianco della società di produzione Kamera Film. Il documentario sarà poi proiettato in 35 città italiane, dalla distribuzione Emera Film in collaborazione con la FioPSD (Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora).

 

Il film è uno strumento di sinergia tra pubblico, privato e terzo settore che ha raccolto attenzioni e finanziamenti in tutti e tre gli ambiti, grazie al sostegno e al contributo, tra gli altri, di Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, BCC ravennate forlivese e imolese, Confcooperative Romagna, oltre a una campagna di raccolta fondi che ha raccolto il sostegno di 100 contributori.   

Nella stagione dei teatri 2021-22 del Teatro Alighieri a Ravenna, Ermanna Montanari, Stefano Ricci, Daniele Roccato debuttano con "Madre", da giovedì 25 a domenica 28 novembre, alle ore 21, e domenica alle ore 15.30.

"Madre" nasce dall'incontro di tre artisti dallo stile inconfondibile: Ermanna Montanari, attrice e autrice, Stefano Ricci, pittore e illustratore, Daniele Roccato, compositore e contrabbassista solista. A partire dal poemetto scenico scritto per loro da Marco Martinelli, si confrontano in scena intrecciando gli onirici disegni, realizzati dal vivo di Ricci alle magmatiche sonorità vocali di Montanari e a quelle dolci e lancinanti del contrabbasso di Roccato.

Nel pomeriggio di sabato 27 novembre alle 17 verrà presentato il libro Il teatro nel cinema di Laura Mariani, e alle 18 verrà proiettato il film di Marco Martinelli ER. A latere dello spettacolo sarà allestita presso la galleria Monogao 21, dal 20 al 28 novembre, la mostra di Stefano Ricci Madre. "Madre" è anche il primo spettacolo dell'anta della Stagione denominata MALAGOLA. MALAGOLA è la scuola di vocalità e centro studi sulla voce diretto da Ermanna Montanari con la vicedirezione di Enrico Pitozzi, studioso e docente dell'Università di Bologna. Il progetto raccoglie, a Ravenna, attività dal respiro internazionale tra loro intrecciate: la scuola, gli archivi d'arte e quelli audiovisivi della scena contemporanea, una collana editoriale dedicata, incontri, spettacoli e concerti che si articoleranno tra il Rasi, Alighieri e Palazzo Malagola.

"Madre" ci racconta di un figlio e una mamma contadina: lei è caduta dentro un pozzo. Per disattenzione? Per follia? Per scelta? Non si tratta di un dialogo: è un dittico, composto da due monologhi, lui che la sgrida e va a cercare gli strumenti, argani e moschetti, tubi di ferro e carrucole, la “tecnologia” per tirarla fuori, lei che in fondo, nel fondo di quel pozzo che pare infinito, confessa di non avere paura, di non sentirsi a disagio. Da quel paesaggio desolato si staglia l'allegoria di una Madre Terra sempre più avvelenata, l'incubo di una “tecnologia” che, anziché aiutare con discrezione l'umanità, si pone come arrogante e distruttrice, capace di devastare equilibri millenari.

Nell'intarsio del testo, tra italiano e dialetto romagnolo, emergono due figure in bilico tra la realtà cruda dei nostri giorni e i simboli di un futuro minaccioso e indecifrabile: sembrano emblemi di una fiaba orientale. Tre artisti dallo stile inconfondibile si sono incontrati per creare "Madre": Ermanna Montanari, attrice e autrice, Stefano Ricci, pittore e illustratore, Daniele Roccato, compositore e contrabbassista solista. A partire dalla drammaturgia scritta per loro da Marco Martinelli, si confrontano in scena intrecciando gli onirici disegni live di Ricci alle magmatiche sonorità vocali di Montanari, che dà voce sia al Figlio che alla Madre, e a quelle dolci e lancinanti del contrabbasso di Roccato. 

È stato inaugurato lunedì 22 novembre, a Cesena il PRIME Center (Prevenzione Riabilitazione ed Integrazione in Medicina) dello IOR, l’Istituto Oncologico Romagnolo costituito in cooperativa sociale e aderente a Confcooperative Romagna. Si tratta di una nuova struttura, realizzata laddove un tempo sorgeva la scuola elementare di San Cristoforo nella prima campagna cesenate al confine con il territorio forlivese. Un centro fortemente voluto dal compianto fondatore dello IOR prof. Dino Amadori e specializzato nel campo della sensibilizzazione delle giovani generazioni alla lotta contro il cancro e della medicina integrativa volta al miglioramento della qualità di vita all’interno del percorso di cura oncologico.

 

A ribadire l’importanza del PRIME Center, struttura unica nel suo genere, è stata la presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e del Direttore Generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute, il prof. Giuseppe Ippolito: al loro fianco anche diversi sindaci romagnoli tra cui Enzo Lattuca (Cesena), Gian Luca Zattini (Forlì), Jamil Sadegholvaad (Rimini), Davide Ranalli (Lugo).

 

Il PRIME Center intende essere anche come luogo di educazione ad una sana alimentazione e alla prevenzione delle malattie oncologiche per studenti di tutta la regione. All’interno è presente una cucina didattica per laboratori dedicati alla sana alimentazione, e una palestra di 148 metri quadrati con attrezzature per la preabilitazione e riabilitazione del paziente sottoposto a terapie oncologiche e ad intervento chirurgico. Ci sono poi ambulatori e spazi dedicati ad attività di medicina integrativa quali mindfulness, agopuntura, musicoterapia, quindi aule a disposizione di scuole, aziende e associazioni che vogliono avviare alunni e dipendenti a programmi di welfare e di sensibilizzazione alla prevenzione.

 

A sostenere la realizzazione del PRIME Center c’è un pool di realtà del territorio romagnolo e non solo tra cui spiccano per il mondo cooperativo il fondo mutualistico di Confcooperative Fondo Sviluppo, il consorzio cooperativo Conserve Italia (presente con il marchio Valfrutta), Amadori, il Gruppo Martini e la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna (a cui aderiscono Banca Centro Emilia, Emil Banca, BCC Felsinea, Banca Malatestiana, La BCC ravennate forlivese imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, Credito Cooperativo Romagnolo, BCC di Sarsina, Banca di San Marino).

Ieri, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono state premiate a Ravenna e a Rimini due imprenditrici cooperatrici e una impresa cooperativa per meriti lavorativi.

A Ravenna, l’Assessorato alle Politiche e Cultura di Genere all’interno del Premio Impresa Lavoro Donna ha premiato Matilde Pirazzini, vicepresidente della cooperativa Service & Work, nella sezione “Donna. Imprenditrice under 35” e la cooperativa Terzo Millennio nella sezione “Lavoro. Buone Prassi, conciliazione e politiche aziendali”.

A Rimini, invece, l’Assessorato alle Politiche di genere ha premiato, in occasione del Premio Imprenditrici, la direttrice della cooperativa Cemi, Marta Quarantini.

“Siamo molto onorati e orgogliosi di avere tra le nostre associate donne e imprese che si distinguono per il proprio lavoro - ha commentato Andrea Pazzi, direttore generale di Confcooperative Romagna -. Lo siamo ancora di più quando questi esempi vengono riconosciuti in giornate significative come quella del 25 novembre, sperando che possano aiutare moltissime donne a trovare ispirazione e forza per uscire dalle difficoltà. Le due imprenditrici e la cooperativa premiate ieri sono modelli di impegno e di lavoro al servizio degli altri e delle comunità in cui operano. Modelli di una cooperazione sana e capace di leggere i bisogni dei nostri anni, dando risposte innovative e mai scontate”.

LE COOPERATIVE

Cemi di Rimini.
L'acronimo Cemi identifica il Centro di educazione musicale infantile che a Rimini opera seguendo il metodo Suzuki. La cooperativa si pone come scopo quello di diffondere una cultura, non solo musicale, rivolta principalmente al mondo dei bambini e dei ragazzi coinvolgendo anche gli adulti in questo processo. L'attività musicale costituisce il gomitolo da cui si srotolano le tante iniziative che la cooperativa organizza.

Service & Work, Ravenna.
La cooperativa sociale Service & Work si propone di migliorare l'integrazione sociale dei cittadini, con particolare attenzione alle persone sorde. Tra i servizi proposti c'è la formazione nella Lingua dei Segni Italiana (Lis), il progetto umano e artistico "Il canto dei segni" e l'innovativo Tellis, il servizio di interpretariato digitale che permette la comunicazione fra persone sorde e persone udenti, tramite un video-interprete Lis, sia durante gli appuntamenti sia, per la prima volta in Italia, durante le telefonate.

Terzo Millennio, Ravenna.
La cooperativa sociale Terzo Millennio fornisce assistenza a persone non autosufficienti. Gestisce a San Pietro in Campiano il Centro San Pietro dedicato a persone con disabilità, anche gravi, e persone anziane. La cooperativa si distingue per l'attenzione al benessere dei lavoratori, al tema della conciliazione e alla forte presenza di figure femminili in ruoli apicali.

Le pere dell’Emilia-Romagna hanno un nuovo alleato: è “IRRIGATE”, il progetto coordinato da CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena (FC) e realizzato da un team composto dall’Organizzazione di Produttori Apo Conerpo, dal CER – Canale Emiliano-Romagnolo, dall’Università Politecnica delle Marche, dal Consorzio Fitosanitario di Modena e da Astra Innovazione e Sviluppo. Obiettivo: salvaguardare un’eccellenza regionale come la pera Abate Fetel, fortemente colpita dalle gelate primaverili e oggetto di una moria in diverse areali della regione, e risparmiare la materia prima più preziosa: l’acqua.

 

“Negli ultimi anni – spiega Daniele Missere, responsabile di progetto per il CRPV -, in diverse importanti aziende agricole specializzate nella coltivazione del pero collocate nelle aree più vocate come Modena, Ferrara, Bologna, Ravenna e Reggio Emilia, abbiamo assistito a diffuse ed estese morie delle piante, in apparenza non attribuibili a specifiche malattie o parassiti. Un problema che colpisce soprattutto le produzioni di pere Abate Fetel che rappresenta la varietà più coltivata in regione e quella più duramente colpita dalle gelate della scorsa primavera. Uno scenario che ci ha spinti a intervenire a sostegno di una produzione essenziale per l’Emilia Romagna, sia dal punto di vista economico che sociale, e che va tutelata dagli effetti dei cambiamenti climatici”.

 

Il punto di partenza sono stati i dati e le analisi svolte a partire dal 2018 dall’ufficio tecnico di Apo Conerpo, insieme al Consorzio fitosanitario di Modena, da cui è emersa l’ipotesi che la moria possa essere causata da un surplus d’irrigazione messo in atto, in piena buona fede, dai produttori. Una risposta istintiva e basata sul buon senso a estati sempre più calde e, soprattutto, sempre più siccitose. In seguito al cambiamento climatico, infatti, negli ultimi 15 anni le precipitazioni, per distribuzione e intensità, sono evidentemente cambiate e soprattutto nel periodo estivo si registra una chiara perdita dei millimetri di pioggia caduti nella nostra Regione. A partire degli anni ’80, inoltre, le temperature medie sono gradualmente aumentate, con picchi al di sopra di 35 °C sempre più frequenti.

 

Nei prossimi due anni l’obiettivo di IRRIGATE sarà quello di confermare l’eventuale legame fra moria ed eccesso di apporto d’acqua e definire un nuovo modello di irrigazione efficace ed efficiente, che preservi i peri e permetta di risparmiare la maggior quantità di acqua possibile. Ma non solo. “In base ai risultati delle analisi e delle prove che saranno realizzate nei prossimi due anni – prosegue Missere - IRRIGATE intende mettere a punto linee guida per consentire ai produttori di realizzare nuovi impianti di pero e per gestire quelli già esistenti nell’ottica di ridurre i consumi di acqua e prevenire o limitare la moria delle piante”.

 

Sostenibilità al centro, dunque: “Questo progetto intercetta i tre pilastri della sostenibilità – conclude Missere -: quella ambientale, puntando a una razionalizzazione e a un risparmio d’acqua, ma anche quella etica ed economica, sostenendo una produzione essenziale per il tessuto socio-economico regionale. In Emilia-Romagna, infatti, vengono prodotte il 70% delle pere made in Italy che corrispondono al 30% della produzione totale europea. Un settore che impiega migliaia di persone per centinaia di migliaia di giornate di lavoro ogni anno e che, a seguito del cambiamento climatico, è sempre più minacciato nella sua sopravvivenza”. A questi obiettivi si affianca anche un lavoro sulle generazioni future: il progetto prevede infatti anche una serie di lezioni volte a sensibilizzare gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “Ignazio Calvi” di Finale Emilia (MO) all’importanza che la frutticoltura riveste nel loro territorio, con particolare riferimento all’uso razionale e sostenibile dell’acqua.

Sabato 27 novembre, alla presenza del Sindaco di Ravenna Michele De Pascale, la cooperativa Ciclat Trasporti Ambiente ha inaugurato una nuova sede operativa in via Magnani, 5 a Ravenna.

Lo spazio, realizzato grazie a un investimento di oltre 3 milioni di euro, diventerà il fulcro dell’attività ambientale che Ciclat Trasporti Ambiente gestisce a Ravenna insieme a Hera Spa e Consorzio Formula Ambiente nell’ambito dell’appalto Atersir di 15 anni per la gestione dei rifiuti urbani della provincia di Ravenna e dei comuni del cesenate. 

«La sede di via Magnani consoliderà e renderà più organizzato il nostro servizio sul territorio - ha evidenziato Cesare Bagnari, amministratore delegato di Ciclat Trasporti Ambiente -. L’aggiudicazione dell’appalto Atersir su Ravenna e Cesena, per volumi rappresentati e durata, ci ha consentito di impostare investimenti adeguati nonché avviare politiche di medio-lungo periodo, anche legate al Pnrr, per migliorare la nostra posizione dal punto di vista dell’informatizzazione e digitalizzazione dei servizi di raccolta rifiuti, con un occhio particolare alla raccolta differenziata. Questa sede è di Ciclat ma è anche al servizio delle altre imprese del territorio che svolgono attività di raccolta rifiuti, in particolare tutto il mondo della cooperazione sociale che tramite programmi di inserimento lavorativo fa tantissimo per lo sviluppo della comunità». 

La concessione Atersir ha una durata di 15 anni e vale complessivamente 1 miliardo e 300 milioni di euro impiegando, a regime, 1.200 persone tra operai e personale di coordinamento e amministrativo.

«Bellissimo investimento collegato a un servizio fondamentale per il nostro territorio quale la gestione del ciclo integrato per i rifiuti urbani - ha detto il Sindaco di Ravenna Michele De Pascale -. È un luogo che qualifica la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori e delle operatrici e l’amministrazione non può che plaudere a questo importante investimento». 

La sede inaugurata ha un’estensione di 8.000 mq complessivi e comprende un edificio di 2.000 mq che ospiterà il personale e le attrezzature dei 7 soci di Ciclat Trasporti Ambiente che operano in provincia di Ravenna, per un totale di 140 persone e oltre 100 mezzi. Nell’area all’aperto sono stati realizzati un lavaggio automezzi e autocarri e un’officina meccanica.

«Questa nuova sede, che dispone di tecnologie all’avanguardia e spazi organizzati, rappresenta un tassello importante per rafforzare la nostra posizione a Ravenna e per rispondere a nuove richieste del mercato dal punto di vista dei servizi ambientali. Il progetto - ha concluso l’amministratore delegato - rientra nel piano industriale di Ciclat Trasporti Ambiente che prevede investimenti sul territorio per circa 10 milioni di euro nel triennio 2021-2023».

Venerdì 26 novembre nella sede forlivese di Confcooperative Romagna si è svolta una piccola cerimonia per la consegna di 7 personal computer rigenerati ad altrettante cooperative romagnole che si occupano di servizi sociali e culturali. I pc sono stati donati dalla cooperativa Forlì Ambiente con l’intento di ridare valore a strumentazioni tecnologicamente avanzate ma non più necessarie in cooperativa. Con un doppio obiettivo raggiunto: ridare valore ai materiali evitando l’acquisto di strumentazioni nuove, a tutto vantaggio dell’ambiente, e sostenere le attività ad alto valore aggiunto delle cooperative del territorio.  

«Si tratta di una bella dimostrazione da parte di una cooperativa che negli ultimi anni ha registrato un’importante crescita - ha sottolineato il segretario generale di Confcooperative Romagna Mirco Coriaci -. Con questo gesto Forlì Ambiente dimostra grande attenzione al prossimo e in particolare a quelle realtà che realizzano attività fondamentali per bambini, anziani, persone con disabilità e in condizione di svantaggio e per questo gli siamo estremamente grati» 

«Crediamo molto nella rete costituita da Confcooperative Romagna e volevamo fare qualcosa di concreto nell’ambito dell’associazione, qualcosa che rafforzi la rete tra le cooperative e che dia ulteriore valore al nostro lavoro di ogni giorno - ha detto Marco Martelli, presidente di Forlì Ambiente -. Speriamo che questo piccolo gesto, oltre al contributo diretto al lavoro delle cooperative che ne beneficeranno, rappresenti anche uno stimolo per le altre aziende che magari non pensano che loro attrezzature non più utilizzate possano invece essere così importanti in altri contesti». 

Le cooperative che hanno ricevuto le attrezzature sono la Gabriella Ugolini di Montescudo (RN) che si occupa di educazione e gestisce due scuole secondo il metodo Montessori; la cooperativa sociale La Pieve di Ravenna che utilizzerà il pc nel nuovo nucleo aziendale per persone con disabilità RicreAzioni di Ravenna; la cooperativa sociale Service&Work di Ravenna che si occupa di interpretariato Lis per persone sorde; la cooperativa sociale Il Girasole di San Mauro Pascoli che gestisce asili nido e scuole dell’infanzia e utilizzerà il pc per portare avanti un progetto dedicato a bimbi con disturbo dello spettro autistico; la cooperativa sociale Dovadola 3000 di Forlì che gestisce servizi socio-assistenziali finalizzati all’inserimento lavorativo; la cooperativa culturale Tep - Teatro Europeo Plautino di Sarsina (FC) che si occupa di gestione teatri e produzione spettacoli e la cooperativa di comunità Fermenti Leontine di San Leo.  

Gerardo Cesari, la storica azienda veronese fondata nel 1936 e dal 2014 di proprietà del Gruppo Caviro, apre le porte della cantina di Fumane, nel cuore della Valpolicella Classica. Dedicata all'appassimento, alla pigiatura e alla fermentazione dell'Amarone e del Ripasso, la nuova cantina, dal design moderno e immersa nei vigneti, è stata realizzata grazie a un investimento di circa 20 milioni di euro e consentirà di raggiungere un volume produttivo di 4 milioni di bottiglie all'anno.

 

I lavori di costruzione sono cominciati quattro anni fa. Nella prima fase è stato realizzato un fruttaio all'avanguardia, tra i più grandi della Valpolicella, dotato di avanzate tecnologie di controllo dell'umidità che incanalano l'aria naturale della valle per massimizzare la qualità dell'appassimento delle uve. Al fruttaio sono state poi affiancate una cantina di vinificazione all'avanguardia, per poter vinificare direttamente in loco e una cantina di stoccaggio interrata in grado di ospitare fino a 5 annate di Amarone. Completano la struttura un magazzino di imbottigliamento, due sale degustazione e un elegante negozio, progettato e arredato con gli elementi distintivi che richiamano il territorio, come gli eleganti espositori semicircolari in legno e ferro, che ricordano la splendida Arena di Verona.

 

A tagliare il nastro dell'inaugurazione, il 29 novembre, è stato il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, accompagnato dal Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, dal Presidente del Consorzio Valpolicella Christian Marchesini.

 

“La nuova Cantina di Fumane unisce la tradizione e l'innovazione. Un esempio di come si possa coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, con un'attenzione anche al paesaggio dal punto di vista estetico e architettonico - ha commentato il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio-. L'importante investimento di questa storica azienda non potrà che consolidare la sua posizione in Italia e all'estero, contribuendo a promuovere il Made in Italy di qualità in tutto il mondo e a far conoscere sempre di più i vini pregiati di Verona e della Valpolicella. Al contempo rappresenta una nuova opportunità dal punto di vista occupazionale e dell'indotto del territorio.”

 

“La Nuova Cantina di Cesari rappresenta prima di tutto un atto di fiducia verso il futuro, il territorio e le persone - ha commentato Carlo Dalmonte, Presidente Gruppo Caviro -. Il Gruppo ha deciso di investire 20 milioni di euro, un impegno significativo dunque, per realizzare un progetto all'avanguardia perfettamente integrato nel cuore della Valpolicella che ponesse al centro la qualità dei prodotti firmati Cesari nel pieno rispetto delle risorse e dell'ambiente. Sostenibilità e valorizzazione di ciò che proviene dalla terra, ecco i grandi pilastri su cui si regge la nostra struttura.”

Si occuperanno della gestione della cucina e delle attività di ristorazione del centro i ragazzi del nucleo aziendale che hanno iniziato il loro percorso lavorativo presso RicreAzioni, il complesso ravennate noto come ex-Kirecò preso in concessione dal Consorzio Solco Ravenna e gestito alla cooperativa sociale La Pieve.

 

Il nucleo aziendale è una parte del progetto di riqualificazione pensato e ideato per il centro polivalente, un progetto fondato su tre direttive principali: integrazione, comunità e sostenibilità ambientale.

 

«Siamo entusiasti di aver avviato il nucleo aziendale, un passo importante che ci porterà presto a rendere RicreAzioni attivo al 100% - sostiene il vicepresidente de La Pieve Christian Rivalta -. I ragazzi ospiti del nucleo, che potrà accogliere fino a 10 persone, si occuperanno della ristorazione del complesso, attualmente destinata alle persone che popolano RicreAzioni, ma che speriamo di aprire presto anche alla comunità”.

 

I lavori di riqualificazione del centro di via Don Carlo Sala non sono ancora terminati: «Entro la fine dell’anno si dovrebbero concludere le ristrutturazioni del piano di sopra e dell’esterno - continua Rivalta -. Per quanto riguarda il giardino adiacente, molto è stato già fatto, il resto contiamo di portarlo a termine con i ragazzi del nucleo aziendale e in collaborazione con un altro nostro centro, sempre dedicato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Per inizio gennaio tutto dovrebbe essere pronto».

 

Nel frattempo RicreAzioni ha già ospitato diverse iniziative e ha avviato la collaborazione con alcune associazioni del territorio, tra le quali il Csi di Ravenna. Con il completamento del piano di sopra il centro di aggregazione per la città, previsto dal progetto, sarà operativo a tutti gli effetti. Il tutto, ovviamente, tenendo conto delle restrizioni dovute alla pandemia in corso.

 

Per quanto riguarda invece il parco intorno al complesso, i lavori di riqualificazione inizieranno in primavera, ma nel frattempo è stata avviata la collaborazione con un ortista per iniziare il progetto degli orti sociali.

 

«Siamo molto contenti del lavoro fatto con RicreAzioni - sottolinea il direttore del Consorzio Solco Ravenna Giacomo Vici -. Abbiamo investito in maniera importante in questo progetto perché ci sembrava giusto cogliere l’occasione di riqualificare un complesso secondo noi ricco di potenziale. Pensiamo che RicreAzioni possa diventare un luogo in cui bambini, anziani, giovani e meno giovani, persone con disabilità, sportivi, amanti della natura, ecc, possano trovarsi e passare del tempo insieme, innescando nuove sinergie e senso di comunità. Ci tengo a sottolineare come le iniziative che animano e animeranno RicreAzioni sono state realizzate con la collaborazione dei Servizi Sociali e di altri Uffici del Comune di Ravenna, oltre che con numerosi enti del non profit, a sottolineare l’importante ruolo che la rete può assumere per il buon funzionamento del progetto».

Equamente - Forlì e Cesena

Equamente è una Cooperativa Sociale presente a Forlì e a Cesena che si occupa di commercio equo e solidale, consumo critico e consapevole.  Due le Botteghe - una a Forlì in via delle Torri 7/9 e una a Cesena in via Carbonari 20 - dove è possibile trovare prodotti alimentari equosolidali o provenienti da terreni confiscati alla mafia; una selezione ampia di moda etica e sostenibile; artigianato per la tavola e cucina; prodotti di cosmesi biologica ed equosolidale; detersivi ecologici alla spina. Tutti gli articoli proposti vengono selezionati nel rispetto delle persone e dell’ambiente, con un’ampia gamma di scelta a impatto zero: dai cosmetici solidi alle salviette detergenti in cotone lavabili, dagli assorbenti da donna e pannolini per bimbi lavabili agli spazzolini in legno o con testina intercambiabile. Le principali novità di quest’anno saranno i calzini in cotone biologico e bambù, gli shampoo e balsamo solidi e i gioielli del progetto Papital Iran. Come da tradizione, a dicembre Equamente propone una selezione di presepi e decorazioni natalizie artigianali provenienti da Asia, Africa e Sud America nel rispetto e nella dignità del lavoro di tutti. È possibile inoltre confezionare cesti di generi alimentari per tutti i gusti, anche come regalistica aziendale. In questo modo, anche per le idee regalo di Natale, si può compiere una scelta green, etica e solidale.

Contatti Forlì: info@equamente.info / Facebook: Equamente - Altromercato / Instagram: equamente_forli. Contatti Cesena: cesena@equamente.info / Facebook: Equamente Cooperativa Cesena / Instagram: equamente_cesena.

L’Altra Bottega - Faenza

L’Altra Bottega è il negozio gestito dalla cooperativa sociale Ceff di Faenza dove giovani e adulti con disabilità accrescono competenze e capacità relazionali, sperimentando l’integrazione con il territorio. Per questo Natale, l’Altra Bottega offre una vasta gamma di prodotti del commercio equosolidale: panettoni e pandori, cioccolate, tè, tisane, spezie, caffè, zucchero di canna, paste alla quinoa e tante varietà di riso. Immancabili i prodotti del territorio: vini di Quinzan, pasta di grano Senatore Cappelli, sughi e marmellate di Abbraccio Verde, olio e miele biologico dell’azienda agricola Lombardi. Spazio anche ai cosmetici naturali, con i prodotti della Saponaria e di Officina Naturae. Mentre per la cura e la pulizia della casa è possibile scegliere tra gli articoli dedicati di Officina Naturae, e per restare in tema, anche tra le proposte di Beeopack presenti in bottega, come la pellicola alimentare ecologica in tessuto di cotone biologico imbevuto di una speciale miscela 100% naturale a base di cera d’api biologica. I pacchi regalo potranno essere confezionati con le cassette in legno fatte a mano, e arricchiti con la vasta offerta di artigianato e oggettistica che comprende biglietti di auguri, decorazioni natalizie in ceramica e tanto altro.

L’Altra Bottega è a Faenza, in piazza Martiri della Libertà 19/A, aperta dal 1° al 24 dicembre tutti i giorni feriali (compresi il giovedì pomeriggio e l’intera giornata del sabato) dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00, chiusa nei giorni festivi. Per info: 0546 608211 / 339 2042088 / laltrabottega@ceff.it / Pagine Facebook: L’Altra Bottega e Ceff.

Bottega di Casa Novella - Faenza

Botteghe e Mestieri è una cooperativa sociale faentina che, anche per questo Natale, propone tanti prodotti artigianali e a km0, che vanno a comporre le variegate ceste natalizie confezionate dai ragazzi di Casa Novella, persone in situazione di svantaggio che stanno affrontando un percorso occupazionale e di autonomia. La principale novità di quest’anno è l’apertura di un nuovo punto vendita a Faenza, una seconda Bottega di Casa Novella, che va ad aggiungersi allo storico negozio di Cuffiano, dove è possibile acquistare generi alimentari di qualità. Nel laboratorio di pasticceria invece, dove lavorano tre ragazzi seguiti da due Maestri Pasticceri, si producono i panettoni artigianali, che rappresentano doni solidali dal forte significato simbolico. Come lo scorso anno, in risposta alle nuove esigenze dettate dalla pandemia, Botteghe e Mestieri ha mantenuto attivo il servizio del pranzo a domicilio: ogni sabato viene proposto un menu, visibile sulla pagina Facebook o sul sito, e chi desidera può prenotarlo in mattinata, per riceverlo a casa per pranzo. Resta infine possibile acquistare tutti i prodotti - la pasta fresca, la pasta secca, i panettoni, i certosini, vini, birre, farine e altri prodotti romagnoli - utilizzando l’e-commerce locale su botteghemestieri.it. Scegliendo i prodotti e le iniziative di Botteghe e Mestieri e di Casa Novella si sostiene un progetto di alto valore sociale, in cui i proventi vengono reinvestiti per sostenere le attività di inserimento lavorativo e per progetti sociali.

I negozi Bottega di Casa Novella si trovano in via Bologna 102 a Cuffiano, Riolo Terme e in via Giovanni Paolo II 11 a Faenza. Per info: 0546 47202 / info@botteghemestieri.it / www.botteghemestieri.it / Facebook: Botteghe e Mestieri.

La Pietra Scartata - Rimini

Il laboratorio di trasformazione La Pietra Scartata, in cui prendono vita i prodotti “La Madre Terra”, fa parte della cooperativa sociale La Fraternità, nata nel 1992 all’interno dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. In questo laboratorio, sito a San Clemente (Rn) in via Galvani 3, dal 1987 nascono ricette genuine e prodotti bio, realizzati con materie prime fresche, locali, biologiche e stagionali, senza l’uso di conservanti o sostanze chimiche. “Nel nostro laboratorio - raccontano dalla cooperativa - ogni giorno persone diversamente abili, insieme a personale specializzato, partecipano attivamente al ciclo produttivo, ritrovando la propria dignità attraverso il lavoro”. Per celebrare queste festività, il tema scelto è “Per un Natale pieno di Amore”, che invita a selezionare i propri regali di Natale tra la vasta gamma di prodotti bio e solidali a marchio “La Madre Terra”: dall’olio alle confetture, dai sughi ai succhi di frutta, senza dimenticare la pasta e i dolci tipici delle feste. Novità di quest’anno è la possibilità di approfittare di due APERTURE SPECIALI DI NATALE - il prossimo 11 e 18 Dicembre dalle ore 10 alle ore 19 - dove si potranno degustare i prodotti, e successivamente scegliere quello che più si preferisce per creare delle composizioni regalo personalizzabili, usufruendo anche di uno sconto speciale riservato all’evento.

Per ordini e info: 0541 857522 / lamadreterra@lafraternita.com / www.lamadreterra.com.

Garden Sant’Antonio - Ravenna

La cooperativa La Pieve di Ravenna si occupa di assistenza e inserimento lavorativo di persone con disabilità, anche tramite la produzione di prodotti che è possibile acquistare per questo Natale, offrendo un sostegno concreto ai suoi centri socio-occupazionali, dove ogni oggetto viene realizzato a mano. Alla Bottega di Erasmo, in via Nino Bixio 74 a Ravenna, si possono trovare tante idee regalo: agende personalizzate, cesti di vimini, carta e biglietti regalo, bomboniere e partecipazioni fabbricate in carta riciclata e decoupage pittorico. Dato il successo dei “quaderni d’arte” (innovativi e colorati quaderni dedicati ai fumetti), quest’anno è stata inserita una speciale linea per celebrare il Sommo Poeta. La Bottega è aperta da lunedì a venerdì dalle 8 alle 15.30 ed è possibile telefonare per informazioni al 340 4975584. Per gli amanti di fiori e piante c’è anche il Garden Sant’Antonio in via Tomba 2, che oltre alle splendide stelle di Natale, propone ciclamini e diversi prodotti ortofrutticoli di stagione che provengono dall’orto della cooperativa. Il Garden è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30 e sabato dalle 8.30 alle 12.

Sulla pagina Facebook La Pieve Cooperativa Sociale è possibile scaricare il catalogo dei prodotti disponibili al Garden e ordinarli tramite Whatsapp al numero 340 7018115 per riceverli a domicilio. Infine, si possono ricevere a casa anche i libri editi da La Pieve sui temi dell’inclusività e della relazione con l’altro. Per info: 340 7027294 / centrostampadiurno@cooplapieve.itwww.cooplapieve.it.

CavaRei - Forlì

CavaRei è una impresa sociale di Forlì che assiste e inserisce al lavoro oltre 130 persone svantaggiate. È una realtà inclusiva e valorizzante che intende creare luoghi per l’innovazione sociale coinvolgendo la collettività, luoghi in cui restituire dignità a tutte le persone attraverso l’integrazione con la comunità e il lavoro. Anche per questo Natale CavaRei propone una serie di doni ad alto contenuto solidale, a partire dai biglietti di auguri, personalizzati e non, con possibilità di mailing e spedizione. Poi ci sono le decorazioni della linea “PezziUnici” realizzate con materiali di recupero. La novità di quest’anno è la linea Insolite Essenze - un amaro, uno sciroppo balsamico e una bevanda alla lavanda - realizzati con le erbe aromatiche provenienti dal terreno di CavaRei a San Leonardo in Schiova (Fc) dove lavorano sei persone con disabilità. Infine, immancabili i tradizionali dolci delle feste per i più golosi con panettoni artigianali, biscotti e cioccolato, rigorosamente provenienti dal territorio forlivese.

Il catalogo è disponibile su cavarei.it e ogni regalo scelto può essere spedito in tutta Italia. Per info: cavarei.it / 328 9043339 / eventi@cavarei.it / via Domenico Bazzoli 12, 47122 Forlì.

Cuore 21 - Riccione

Per la cooperativa sociale Cuore 21 il Natale è una grande opportunità per promuovere le produzioni dei laboratori manuali, in cui sono inserite stabilmente persone con disabilità intellettive affiancate da educatori e volontari, ma anche per sviluppare collaborazioni con altre realtà sociali che si occupano di persone fragili. Tutto ciò genera una preziosa rete, di cui Cuore 21 fa parte, che consente di ampliare l’assortimento dei prodotti acquistabili e allo stesso tempo offrire un maggior sostegno a tutti i progetti in campo. Affidarsi a Cuore 21 per i propri regali di Natale significa quindi poter scegliere tra una vasta gamma di prodotti alimentari, realizzati con materie prime di ottima qualità, e contribuire a diffondere un messaggio di solidarietà. “In questo modo - spiegano dalla cooperativa - si sostengono gli investimenti che stiamo realizzando, indispensabili per dare continuità ai progetti di educazione al lavoro dei nostri ragazzi. L’attività di produzione e di confezionamento dei pacchi di Natale, inoltre, permette di attivare laboratori nei quali inserire i ragazzi e proseguire nei percorsi di autonomia personale e sociale”. L’Atelier a 21 mani è il punto vendita di Cuore 21, si trova in Via Cilea 10 a Riccione (Giardini dell’Alba) e dispone sia dei prodotti realizzati nei laboratori sia di quelli frutto delle collaborazioni con le realtà sociali coinvolte nel progetto “Il tuo presente crea futuro”. Orari: dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.00, dal lunedì al sabato.

Per info: cuore21.it / 393 8902404 / info@cuore21.org.

Ricerca per sostenere la competitività delle filiere agricole e agroalimentari, e comunicazione, per raccontarne le sfide, l’impegno e i risultati al consumatore finale: sono questi i due cuori che battono nel petto della Cooperativa  “Ri.Nova – Agricoltura, Ambiente, Alimentazione”, il nuovo polo regionale dell’innovazione agroalimentare nato a Cesena (FC) dalla fusione tra Alimos – Alimenta la salute e CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali e tenuto a battesimo giovedì scorso dal sindaco di Cesena, Enzo Lattuca

 

“Ri.Nova mette in sinergia due esperienze complementari, due storie pluriennali di eccellenza nei rispettivi ambiti e risponde a due esigenze ben precise – commenta il presidente della nuova realtà, Raffaele Drei -: da un lato la necessità di fare ricerca e sviluppare innovazioni che rispondano ai bisogni delle filiere agricole e agroalimentari. Dall’altro l’urgenza di dare vita a un dialogo più efficace verso un consumatore sempre più esigente e informato ma che troppo spesso non è a conoscenza degli sforzi e dell’impegno che il mondo agricolo mette in campo quotidianamente su ambiti cruciali come la sostenibilità, la tutela dell’ambiente, la lotta al cambiamento climatico, la sana e corretta alimentazione. Occorre continuare a ‘fare’, quindi, ma anche cominciare a ‘raccontare’ in modo puntuale ed efficace: Ri.Nova abbraccia la sfida di eccellere in entrambi gli ambiti, facendo innovazione e fornendo un’informazione corretta e accessibile, basata su solidi dati scientifici, alla grande platea dei consumatori. E lo farà mettendo a sistema due eccellenze: CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali, da oltre 30 anni punto di riferimento per la ricerca in ambito agroalimentare e Alimos-Alimenta la salute, realtà specializzata in educazione alimentare e alla sostenibilità operante a livello regionale e nazionale”.

 

Questo progetto guarda al futuro – commenta Antonio Zampiga, ex presidente di Alimos – ed è frutto di una visione chiara: non si può parlare di ricerca senza la capacità di comunicare, non si può parlare di produzione senza parlare di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’obiettivo che CRPV e Alimos si sono date quando hanno scelto insieme di affrontare questo percorso di fusione è quello di ottimizzare le risorse e creare qualcosa di nuovo che sapesse rispondere alle esigenze dei soci, rinnovando il patto mutualistico, e che sapesse parlare alla società nel suo complesso: uno strumento più incisivo ed efficace della somma delle singole parti. Una fusione nata dalla necessità di aumentare il livello di capacità di comunicazione e interlocuzione, avendo ben presente il contesto all’interno del quale opera la nostra Regione, sempre più Europeo ed internazionale e in grado di intercettare le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza per aumentare la competitività dei soci e proiettarli verso le sfide del futuro, sempre più rivolte alla qualità delle produzioni, alla loro sostenibilità, utilizzando come driver la tecnologia e l’innovazione”.

 

“Quello che teniamo a battesimo oggi è un passaggio importante per due realtà con una storia significativa come Alimos e CRPV ma anche per il territorio cesenate e regionale – ha commentato il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca -: Ri.Nova rappresenta una risorsa importante per dare alle imprese del territorio la possibilità di giocare la partita di fronte alle sfide attuali del settore e di vincerla. Il Comune di Cesena ha già avuto e continuerà ad avere contatti con questo polo d’eccellenza e innovazione per dare vita a progetti ancora più interessanti per il nostro territorio, magari insieme ad altri poli di grande valore come la Facoltà di Scienze Tecnologiche e Alimentari e l’Istituto Tecnico Agrario. Il presente, per le imprese agricole, è un presente di cambiamento: Ri.Nova rappresenta un grande driver per rispondere a questa sfida. A nome del territorio non posso che ringraziare e fargli il mio migliore in bocca al lupo”.

 

Le prime sfide che attendono Ri.Nova arrivano direttamente dall’Europa e dal mercato nazionale e internazionale, a partire dagli obiettivi della strategia Farm to Fork: “Oltre a proseguire nel solco dell’impegno di CRPV sul fronte della ricerca e dell’innovazione – prosegue Drei – Ri.Nova avrà il compito di comunicare la sostenibilità delle attività dei nostri soci che rappresentano oltre il 60% della PLV vegetale del territorio regionale, con azioni mirate tese a valorizzare la qualità dei prodotti, il loro valore nutrizionale, l’attenzione all’ambiente che caratterizza i processi produttivi. L’Emilia-Romagna può contare su innumerevoli eccellenze in ambito agricolo e ortofrutticolo in particolare, con caratteristiche organolettiche uniche: i produttori agricoli della nostra regione sono da sempre impegnati sul fronte del risparmio idrico, della riduzione dell’uso della chimica in campo, della tutela della biodiversità”.

 

Il primo obiettivo di Ri.Nova sarà proprio quello di individuare innovazioni e conoscenze che possano fare proseguire questo percorso virtuoso e comunicarlo al grande pubblico. Ma non solo. “A queste attività – conclude Drei - si affiancheranno progetti specifici dedicati all’educazione alimentare per incentivare il consumo dei prodotti agricoli dell’Emilia-Romagna e un’articolata attività pensata per il mondo della scuola e alle diverse community per promuovere la lotta agli sprechi. Sul fronte più prettamente scientifico, infine, è nostro obiettivo quello di rappresentare per l’Emilia-Romagna un punto di riferimento all’avanguardia per la ricerca, una realtà che possa sperimentare e validare le migliori tecnologie e innovazioni che possano fornire alle filiere agricole regionali tutti gli strumenti per vincere la sfida del mercato e del cambiamento climatico”.

A febbraio 2022 Irecoop Emilia-Romagna farà partire un corso da 300 ore per animatore sociale.

L'animatore sociale è una figura che realizza animazione socio culturale e educativa di persone e gruppi che hanno bisogno di sviluppare o mantenere il proprio equilibrio psico-fisico e relazionale.

Chi può partecipare

Il corso è aperto a persone occupate e non occupate con almeno 18 anni e in possesso di un titolo di studio o qualificazione di livello EQF non inferiore al 4° (es. qualifica OSS/certificato IFTS /diploma).

Periodo di svolgimento

Il corso si svolgerà in modalità mista, una parte in videoconferenza e una parte in presenza a Faenza secondo questa suddivisione: 40 ore di teoria in presenza, 140 ore in videoconferenza, 120 ore in stage. Le lezioni si svolgeranno circa 2 volte a settimana, nel pomeriggio.

Attestato

Al termine si riceverà un CERTIFICATO DI QUALIFICA PROFESSIONALE PER ANIMATORE SOCIALE

Costi

€1600 + 2€ di marca da bollo

Iscrizioni

Jessica Cornigli, 0546 665523, corniglij@irecoop.it

Documenti da scaricare

Il programma prevede la partecipazione di giovani solisti e, in particolare, di due giovanissimi musicisti italiani di grande rilievo nel panorama internazionale: il violinista Gennaro Cardaropoli, impegnato nell’ “Inverno” di Vivaldi e il giovanissimo violoncellista Ettore Pagano, 18 anni, che eseguirà le funamboliche variazioni di Paganini sul Mosè di Rossini.

 

Afferma il Maestro Ignacio Abalos Ruiz, direttore artistico della Young Musicians European Orchestra: “E’ sempre un piacere per noi ritornare a Cotignola per presentare alla comunità, che ci accoglie ogni volta con grande calore, l’anteprima dei Concerti di Natale che verranno eseguiti poi a Cervia, Ravenna e Forlì.

Quest’anno a causa delle limitazioni della pandemia non ci sarà possibile eseguire il concerto a Betlemme, ma speriamo di poterci tornare nel 2022 e continuiamo nel frattempo i contatti con il Caritas Baby Hospital che ha sempre bisogno del nostro aiuto”.

 

Ingresso ad offerta libera pro manutenzioni Chiesa di San Francesco in Cotignola.

Prenotazione consigliata al numero: 339-3081658 entro l’11 dicembre

Obbligo di esibizione del green pass rinforzato.

 

Per informazioni: segreteria@emiliaromagnaconcerti.com

Nella mattinata di venerdì 10 dicembre, la cooperativa sociale Domus Coop di Forlì ha aperto le porte al personale dei servizi sociali, agli operatori del settore e a genitori e amici dei ragazzi del Centro diurno per la salute mentale Borgo Benedetta e dell’adiacente Laboratorio San Riccardo, sede dei percorsi riabilitativi di educazione e orientamento al lavoro. La visita si è conclusa nella serigrafia di Lavoro Con, la cooperativa di tipo B dove trovano impiego alcuni ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del laboratorio San Riccardo.

 

Entrando a Borgo Benedetta si viene accolti dal profumo della cucina, che sforna prelibatezze fin dal primo mattino, e dal clima festoso dei ragazzi impegnati nelle diverse attività del centro diurno: c’è chi si dedica all’arte (disegno, fumetto, poesia…), chi pratica attività ludico-motoria e chi si diletta ai fornelli; senza dimenticare attività esterne come gli interventi assistiti con gli animali, la pratica sportiva (dal pattinaggio al nuoto) e il laboratorio teatrale. Molte iniziative hanno preso il via su proposta dei ragazzi, perché il centro diurno prende sul serio e rilancia le vocazioni dei suoi ospiti, ed è pronto ad accogliere altri giovani e adulti con disturbi del comportamento o disagio psichico.

 

“Dopo un periodo lungo di chiusure e restrizioni per la pandemia in corso – racconta Giampaolo Benedetti, coordinatore di Borgo Benedetta – l’Open Day è stato uno spiraglio di normalità che ci ha permesso di riscoprire la dimensione principale del centro diurno: la socializzazione. Qui le persone si incontrano, socializzano, ripartono. Molti ragazzi hanno ritrovato il piacere di far vedere quello che fanno e quello che sono: l’essere visti è importante per ognuno di noi, fondamentale per riconoscersi in un ruolo. La gioia dei ragazzi, ma anche la loro voce tremante per l’emozione quando raccontavano di sé, sono stati per noi il segno tangibile del grado di soddisfazione di far parte di questo gruppo.”

 

Tra le attività di educazione e orientamento al lavoro, sta vivendo un ulteriore sviluppo Ricicletta, l’officina che rimette a nuovo le biciclette. A dare impulso all’attività anche la recente collaborazione col progetto Maglia Rosa Social Bike, per il quale restaura biciclette destinate allo sfascio che vengono poi vendute nel negozio di Corso Mazzini 124 a Forlì.

 

Sempre nel Laboratorio San Riccardo prosegue il lavoro di confezionamento e imballaggio di prodotti vari – dai cosmetici alle magliette – per aziende terze. Al termine del percorso riabilitativo, i ragazzi sono pronti per entrare nel mondo del lavoro. Alcuni di loro hanno trovato impiego nella serigrafia di Lavoro Con, dove si esegue la stampa serigrafica con procedimento manuale su magliette e oggettistica varia.

A febbraio 2022 Irecoop Emilia-Romagna farà partire un corso da 240 ore (168 in aula e 72 di project work) per diventare Manager dei servizi sociali.

il Manager dei servizi sociali ha un ruolo di coordinamento e responsabilità in strutture socio-assistenziali, centri diurni, servizi per minori, attività di assistenza a domicilio e centri socio-riabilitativi.

Chi può partecipare

Il corso è aperto a persone contitolo di studio o qualificazione di livello EQF non inferiore al 4° (es. qualifica OSS/certificato IFTS /diploma).

Come si svolgerà

Le lezioni si svolgeranno o a Faenza, nella sede di Irecoop Emilia-Romagna in via Galilei, 2 o in videoconferenza.

Attestato

Atermine si riceverà un CERTIFICATO DI QUALIFICA PROFESSIONALE DI TECNICO ESPERTO NELLA GESTIONE DEI SERVIZI.

Costi

1600 € + 2 € di marca da bollo.

Iscrizioni

Elisa Nanni, 0546 665523, nannie@irecoop.it

Documenti da scaricare

Sta per partire il corso gratuito per l’ottenimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario (Oss) in provincia di Ravenna. È un progetto della cooperativa sociale Asscor (aderente al Consorzio Solco Ravenna), realizzato dall’agenzia per il lavoro Umana. Il corso è finalizzato all’inserimento lavorativo dei partecipanti, in particolar modo in strutture sanitarie del territorio gestite da Asscor.

 

Il percorso sarà realizzato in collaborazione con un ente di formazione accreditato in Regione Emilia-Romagna, per cui sarà rilasciato un Certificato di qualifica professionale di Operatore Socio Sanitario con valore su tutto il territorio nazionale, previo superamento di esame finale. Le lezioni si svolgeranno dal lunedì al venerdì in una fascia oraria 8.00-18.00 in modalità mista, sia online che in presenza.

Lo stage è previsto in strutture socio assistenziali e sanitarie del territorio. La frequenza è obbligatoria, il corso sarà di 1000 ore.

 

Per poter essere ammessi al corso occorre essere maggiorenni, avere residenza o domicilio in Emilia-Romagna, ed essere in possesso di un titolo di istruzione secondaria di primo grado (licenza media) o titolo di studio estero equivalente.

Per le persone straniere è richiesto un permesso di soggiorno in corso di validità; un titolo di studio tradotto e giurato; la conoscenza base della lingua italiana.

 

È previsto un open day online per ottenere maggiori informazioni sul corso e sulle prospettive occupazionali che offre nella giornata del 16 dicembre (ore 10).

 

Per candidarsi o ricevere i link di partecipazione agli open day: www.umana.it/corso-oss.

La Fondazione Casa Artusi e la cooperativa Terra di Brisighella (in rappresentanza del consorzio di tutela olio Brisighella DOP), ospiti degli eventi organizzati dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, hanno presentato al pubblico internazionale dell'Esposizione Universale 2020 di Dubai alcune delle eccellenze enogastronomiche regionali.

 

La bellezza unisce le persone, è lo slogan sotto cui si è unita l'Italia all'EXPO di Dubai così come Casa Artusi e Terra di Brisighella si sono unite in questa occasione per rappresentare al meglio la bellezza, l'unicità dei sapori e il knowhow Romagnolo.

 

Lo staff della Fondazione Casa Artusi, importantissima quanto storica istituzione atta alla divulgazione della cultura alimentare e della buona cucina nel nome di Pellegrino Artusi, ha organizzato durante il weekend una serie di Show Cooking con protagonisti i prodotti enogastronomici DOP della nostra regione quali la pasta fresca al mattarello, la piadina romagnola, il parmigiano reggiano, gli aceti balsamici e naturalmente l'olio EVO Brisighella DOP.

 

Tra i più importanti eventi del weekend, programmati nel calendario ufficiale di EXPO 2020, Domenica 12 Dicembre si sono svolti lo show cooking e la degustazione guidata dedicati ad ICCA (Internation Centre for Culinary Arts): la blasonata scuola di cucina per la formazione degli chef del futuro a Dubai. Nel weekend inoltre si sono succeduti, con grande successo in termini di partecipazione, numerosi showcooking dedicati al pubblico internazionale dell'EXPO.

Domenica 12 dicembre, al Teatro India di Roma, l'Associazione Tuttoteatro.com ha assegnato a Ermanna Montanari e Marco Martinelli il premio speciale “Renato Nicolini 2021” giunto alla sua ottava edizione. La giuria del Premio intitolato a Renato Nicolini, presieduta da Grazia Maria Ballerini e composta quest'anno da Massimo Marino, Chiara Mignemi, Elisabetta Reale, Attilio Scarpellini e Mariateresa Surianello, ha scelto di consegnare il riconoscimento 2021 a Ermanna Montanari e Marco Martinelli, «due maestri innovatori della scena italiana, attivi da quattro decenni come artisti e animatori culturali». Il premio è consegnato nell'ambito delle finali dei Premi Tuttoteatro.com alle arti sceniche, “Dante Cappelletti”, “Renato Nicolini”, "Miglior Teaser": tre giornate ideate e dirette da Mariateresa Surianello di spettacoli, laboratori e incontri a ingresso libero per guardare alla scena contemporanea dell'oggi e del domani. I fondatori del Teatro delle Albe hanno incontrato il pubblico alla premiazione del 12 dicembre.

 

La motivazione del Premio:
«I fondatori del Teatro delle Albe – indissolubile coppia d'arte – si sono distinti per aver caparbiamente “costruito” un proprio teatro, come luogo di ricerca aperto alla città, luogo di crescita nel confronto con diverse generazioni, spazio di indagine fantasmatica della realtà e della psiche profonda. Martinelli ha scritto, diretto, animato, inventato, costruito teatro, in Italia e all'estero, sempre collaborando nell'ideazione, indissolubilmente, con Montanari. Insieme (e con altri compagni) hanno creato una compagnia come le Albe, capace di conquistarsi, dalla provincia, una rilevanza nazionale e internazionale. Hanno inventato ed esplorato in molte declinazioni quel meraviglioso teatro a partecipazione ante litteram che è stato ed è la non-scuola, esportata in tutto il mondo, a scandagliare e scatenare energie adolescenti. Hanno costruito, senza mai perdere la natura di compagnia indipendente, anzi rafforzarti da questa specificità, un teatro stabile (e insieme corsaro) della città di Ravenna, aperto, curioso del nuovo, suscitatore di energie. Hanno, non in modo secondario, trasformato l'amore per la scrittura – differente nei due, bruciante in entrambi – in un'intensa attività autoriale ed editoriale, realizzando in pieno l'idea di teatro come spazio di cultura attiva. Hanno posto mano a un'impresa ciclopica come quella di portare in scena il poema dantesco, coinvolgendo nel lavoro di ricerca e di realizzazione, centinaia di cittadini di Ravenna e di altri luoghi, realizzando pienamente la natura civile, nazionale, universale della Divina Commedia. Le escursioni sapienti nel mondo del cinema, sempre con Martinelli regista e molto spesso Montanari interprete sensibilissima, hanno aperto, abbastanza di recente nuovi orizzonti, come pure la scuola “Malagola” diretta da Montanari, per un'esplorazione del corpo-voce, delle sue profondità e possibilità».

 

Il Premio “Renato Nicolini”
Istituito nel 2012 punta a individuare, nel panorama nazionale e internazionale, una personalità della cultura che si sia distinta nella progettazione, nella cura e nel sostegno delle attività culturali e artistiche. In questi anni, il riconoscimento è stato assegnato avendo nel pensiero l'operare dell'architetto inventore dell'Estate Romana, emulato in Francia e invitato negli Stati Uniti come portatore di un rinnovamento delle politiche culturali tout court. Con il Premio “Renato Nicolini” si vuole alimentare il lascito dell'architetto, politico e drammaturgo, per una riflessione sullo scambio tra centro e periferie e sul valore degli spazi comuni, all'interno dei quali si innescano processi collettivi di produzione e consumo culturale capaci di trasformare persone e luoghi, premiando una personalità della cultura.

 

Ermanna Montanari \ Marco Martinelli
Coppia d'arte e di vita, Ermanna e Marco sono i capostipiti di un'intera comunità artistica, con il Teatro delle Albe che dalla sua origine, nel 1983, si è ampliato in più direzioni. In questi quasi quarant'anni di attività in ambito teatrale (e non solo), si possono dire essere diventati "maestri di un linguaggio" che innesta la parola nella voce e la drammaturgia nella compresenza tra visibile e invisibile. Portatori di una poetica che attinge dalla tradizione scardinandola, e che non scinde l'arte dall'esistenza, i due artisti concentrano il proprio lavoro nella ricerca d'attore e nella parola, addentrandosi ora in un crinale che attraversa i territori del dialetto romagnolo e della musica elettronica (storici lavori sono L'Isola di Alcina e Luṣ e il più recente fedeli d'Amore, realizzati in collaborazione col musicista Luigi Ceccarelli), ora nella commistione con la cultura africana attraverso il coinvolgimento di attori senegalesi, tra cui Mandiaye N'Diaye, ora componendo affreschi e allegorie corali (Va pensieroPantani e Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, da cui è stato tratto un film presentato al Biografilm festival - ne parla Laura Mariani nel libro Il teatro nel cinema, Luca Sossella Editore, 2021). Mossi da grande afflato comunitario, con Marcella Nonni e Luigi Dadina hanno dato vita nel 1991 a Ravenna Teatro, un centro di ricerca scenica molto partecipato grazie anche alla fondazione della non-scuola, cortocircuito tra gli adolescenti e l'origine dionisiaca del teatro, raccontata da Martinelli in Aristofane a Scampia (Ponte alle Grazie editore), pubblicato in Francia per Actes Sud e vincitore del Premio “Miglior libro sul teatro 2021” dell'Associazione dei critici francesi di teatro, musica e danza. Lavorano ideativamente a quattro mani in modo alchemico e inscindibile, tesi in un forte afflato politico ed estetico, l'una immersa nella ricerca vocale – nel 2021 fonda MALAGOLA scuola di vocalità e centro studi sulla voce insieme a Enrico Pitozzi - e nella creazione scenografica, l'altro dedito alla scrittura e alla regia, con slancio pedagogico. L'intera opera di cui sono artefici – tra la creazione di mondi e l'unicità artistica distintasi sulle scene internazionali – è valsa loro diversi riconoscimenti, tra cui: 14 Premi Ubu, il Golden Laurel al Mess festival di Sarajevo, il Premio Duse, il Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”, quello dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro e il Premio Hystrio. Diverse le pubblicazioni da loro firmate e a loro dedicate, tra queste: Miniature Campianesi di Montanari (Oblomov editore) e il recente L'abbaglio del tempo sempre di Montanari (La nave di Teseo); Ermanna Montanari fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe a cura di Laura Mariani (Titivillus), Acusma Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari di Enrico Pitozzi e Cellula di Pitozzi con Montanari (Quodlibet); Marco Martinelli Un Drammaturgo Corsaro a cura di Maria Dolores Pesce (Editoria&Spettacolo); Nel nome di Dante, diventare grandi con la Divina Commedia di Martinelli (Ponte alle Grazie editore). Le drammaturgie di Martinelli sono pubblicate e messe in scena in dieci lingue e selezionate dai progetti Fabulamundi e Italian and American Playwrights Project.

Sono i bambini e gli adolescenti i destinatari del progetto Inside Out messo a punto dalle cooperative LibrAzione, Educare Insieme e Sacra Famiglia e dall'associazione Semi. Quattro realtà faentine, unite in un'associazione temporanea di impresa, che hanno unito idee e progetti per offrire risposte di socialità ai più piccoli.

Il progetto, che gode del finanziamento del Bando EduCare della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della Famiglia, è stato pensato durante le fasi più dure del lockdown del 2020 al fine di alleviare la difficile situazione, emotiva e sociale di bambini e ragazzi. Gli ideatori hanno orientato la programmazione seguendo 4 linee di intervento - cittadinanza attiva, non-discriminazione, piena partecipazione attraverso l'educazione tra pari e promozione di stili di vita sani -, cercando di favorire nuovi metodi educativi, come l'outdoor education.

“Durante la costruzione del progetto abbiamo cercato di coinvolgere diverse realtà del territorio per poter essere il più possibili capillari e versatili - spiega Doriana Togni, vicepresidente di LibrAzione -. Accanto a noi 4 ideatori ci sono l'Unione dei Comuni e l'Asp della Romagna Faentina, gli Istituti comprensivi della città per un totale di 10 scuole coinvolte e l'Università di Bologna. Il ruolo di quest'ultima è molto importante, perché ci aiuta a dare continuità a Inside Out, accompagnando tutti i partner nella definizione di un modello educativo replicabile in futuro anche in altri contesti”.

Inside Out è composto da una parte più laboratoriale, con iniziative, eventi e workshop dedicati ai bambini e ai ragazzi, e una parte più teorica dedicata invece a insegnanti ed educatori. Le attività sono già iniziate e andranno avanti fino al mese di marzo, quando è prevista la fine del progetto. “Noi, insieme a tutti i partner di Inside Out stiamo però lavorando per proseguire con quanto ideato e messo in rete, continuando a proporre l'approccio dell'outdoor education in ogni contesto, dalle famiglie alle scuole e alle associazioni del territorio - continua Togni -. L'obiettivo è quello di proseguire a lavorare insieme, rafforzando le sinergie nate in questi mesi e proponendo sempre nuove idee con l'obiettivo di promuovere il benessere dell'infanzia e dell'adolescenza”.

La Casa Residenza Tarlazzi-Zarabbini di Cotignola avrà la sua area verde accessibile e sicura, completa di camminamenti protetti, gazebo e panchine, grazie al successo della campagna di raccolta fondi “Un filo verde che ci unisce”, promossa dal Consorzio Solco Ravenna, gestore della struttura, su Ideaginger.it. Il crowdfunding ha oltrepassato i 13.000 euro raccolti, superando l'obiettivo iniziale di 12.000, con il 20% dell'importo offerto dalla Bcc ravennate, forlivese e imolese. 


«Siamo molto commossi dal successo che questa nostra iniziativa ha riscontrato e dal prezioso aiuto che abbiamo ricevuto e che stiamo continuando a ricevere da cittadini, imprese ed enti della città - commenta la coordinatrice della Casa Residenza Nicoletta Vitali -. Vogliamo ringraziare tutti per il prezioso contributo, che ci aiuterà a rendere ancora più accogliente e adeguata la casa dei nostri anziani ospiti».


Il progetto 
La “Tarlazzi-Zarabbini” è una Struttura residenziale che accoglie 40 persone non autosufficienti, a cui è affiancato un servizio di Centro diurno. Il giardino attuale non era utilizzabile, poiché privo di rampe di accesso ai prati, di sentieri lastricati, di panchine o zone ombreggiate. Oltre ai lavori edili e idraulici, necessari per mettere in sicurezza l’area (già finanziati grazie alla BCC - Comitato Locale di Lugo e alle prime donazioni raccolte sul territorio), nella primavera del 2022 si procederà all’installazione di un gazebo fisso e di 3 panchine, e alla messa a dimora di piante e arbusti decorativi: è proprio per finanziare questi interventi che è stata lanciata la campagna, a partire da un progetto della coordinatrice della Casa Residenza, Nicoletta Vitali, coadiuvata da familiari degli ospiti e da operatori, con il supporto del Comune di Cotignola, dell’ASP Bassa Romagna (proprietaria della struttura) e delle associazioni di volontariato del territorio.


Una nuova fase
Dopo aver raggiunto il suo primo obiettivo su Ideaginger, la campagna resta comunque attiva ed è possibile donare attraverso altri canali: tramite versamento all’Iban sul c/c dedicato (Banca Credito Cooperativo Ravennate e Imolese Filiale di Corso della repubblica, Forlì, iban IT76N0854213216000000100029, intestato a Solco Ravenna, causale: Erogazione liberale per Progetto Giardino CRA Tarlazzi); presso la Casa Residenza Tarlazzi, via Rossini 2, Cotignola (si consiglia di prendere un appuntamento allo 0545 42025); presso i Sostenitori Diffusi sul territorio, singoli o aderenti alla rete di imprese “CotignolaInvita” (negozi, artigiani e aziende di Cotignola e frazioni, Bagnacavallo, Faenza e Bagnara, che ospitano la cassetta per le donazioni). Ogni ulteriore contributo verrà impiegato per implementare il progetto, e offrire ai nonni e alle nonne del Tarlazzi-Zarabbini un giardino ancora più bello e ancora più funzionale.

Gemos si è aggiudicata l’appalto per la ristorazione scolastica del Municipio VI a Roma. Un’operazione che si traduce in 12 milioni di euro di fatturato annuo, 75 scuole e circa 10mila pasti al giorno, per una durata di 5 anni complessivi. 


“Siamo molto contenti e orgogliosi di questa aggiudicazione - sottolinea la presidente di Gemos, Mirella Paglierani -. Dopo l’appalto per la ristorazione scolastica del Comune Riccione è la notizia che ci fa ben sperare per un 2022 in crescita e che ci auguriamo proceda senza battute d’arresto. L’aspetto che più ci onora è che si è trattata di una gara in cui non veniva preso come indicatore il prezzo ma la qualità del progetto, dagli alimenti utilizzati al piano di comunicazione interna ed esterna, fino alle iniziative per la promozione di una corretta e sana alimentazione. Sono stati quindi i nostri plus a fare la differenza”.


La gestione di Gemos inizierà con il rientro dalle vacanze di Natale a inizio gennaio 2022. Per essere pronti e perfettamente operativi la cooperativa di ristorazione di Faenza sta lavorando per l’assunzione di 350 nuovi dipendenti e per l’apertura di una filiale con uffici amministrativi e commerciali. “Non vediamo l’ora di inaugurare la nuova sede distaccata - continua Paglierani -. Purtroppo la pandemia non ci permette di organizzare subito degli eventi per incontrare i nostri nuovi lavoratori, ma contiamo, appena sarà possibile, di conoscerli personalmente. Vogliamo raccontare loro il nostro modello di impresa cooperativa, coinvolgerli nelle politiche di welfare riservate a soci e dipendenti, farli entrare a tutti gli effetti nella nostra grande squadra. Una squadra che anche nei momenti più difficili di questi ultimi due anni ha dimostrato capacità di sacrificio, di flessibilità e di resilienza.”


L’appalto ha una durata di 5 anni e riguarda la refezione dei nidi, delle scuole d’Infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado. “Speriamo in questo arco di tempo di dimostrare il valore del nostro lavoro in una regione, il Lazio, dove non eravamo mai stati presenti. Ci auguriamo - conclude la presidente - che questa importante operazione diventi volano per nuove opportunità di crescita e di espansione per la nostra cooperativa che ad oggi, senza considerare i nuovi colleghi di Roma, conta oltre 1.350 lavoratori di cui 730 soci ed è presente in Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria”.
 

Risultati in crescita per il Gruppo Caviro che questa mattina ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 agosto 2021 con un fatturato consolidato di 390 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto al 2020 e sostenendo il livello occupazionale sui territori con un complessivo di 583 persone mediamente impiegate, con un incremento rispetto all’anno precedente di 15 unità. La crescita del Gruppo vitivinicolo romagnolo è stata sostenuta da ottimi risultati dell’export (+17%), di cui vino +6% e B2B +75% e, in particolare, dalle performance straordinarie della società Caviro Extra. La composizione dei ricavi nel fiscal 1° settembre 2020-31 agosto 2021 del Gruppo è così suddivisa: vino 65%, mosti, alcol e acido tartarico 20%, energia e ambiente 15%

 

«In un anno in cui i consumi di vino in Grande distribuzione hanno avuto una flessione abbiamo registrato un deciso aumento sul fatturato trainato principalmente dalle esportazioni. Questo - commenta il Presidente di Caviro Carlo Dalmonte - è di particolare soddisfazione perché, come è noto, lo sviluppo del vino italiano dovrà guardare con sempre maggiore attenzione ai mercati esteri. In generale il Gruppo ha dimostrato grande flessibilità in un anno assolutamente particolare caratterizzato da frenate e ripartenze improvvise. Un legame sempre più stretto con la filiera, i risultati dei tanti investimenti realizzati negli anni per la sostenibilità e una struttura coesa hanno dato concretezza e valore economico alla gestione rendendo Caviro un ‘gigante agile’».

 

Dando un’occhiata ai numeri si evidenzia un ulteriore consolidamento del Gruppo con una netta crescita del patrimonio netto, che passa dagli 89 milioni di euro del 2020 ai 123 milioni di euro del 2021 e l’Ebitda che passa da 27 milioni di euro (incidenza sul fatturato del 7,4%) a 31 milioni di euro (incidenza sul fatturato dell’8%). L’utile di esercizio al 31 agosto 2021 è di 8,7 milioni di euro, mentre gli investimenti realizzati dal Gruppo hanno raggiunto quota 22 milioni di euro. Nel corso della vendemmia 2020 i conferimenti ordinari dei soci sono stati liquidati ad un valore mediamente superiore del 7% rispetto ai prezzi di mercato.


IL VINO
Tra di dati più significativi del segmento vino (società Caviro sca, Cesari e Leonardo da Vinci spa) c’è la crescita del 6% sul mercato estero, un ottimo risultato da ricondurre alla diversificazione dei prodotti con cui il Gruppo si presenta sul mercato, sia dal punto di vista del segmento che del territorio di provenienza (sono 7 le Regioni italiane rappresentate dal Gruppo). Nel comparto daily prevale lo storico marchio Tavernello, il vino più consumato in Italia e il vino italiano più venduto al mondo. Caviro si posiziona infatti al primo posto per le vendite sia nel segmento dei vini confezionati, con una market share del 6,7% a valore e del 13,4% a volume. Nel segmento premium hanno performato bene i brand delle società controllate Leonardo da Vinci e Cesari e il nuovo marchio di Caviro sca Vigneti Romio.
Il Regno Unito, con un peso del 36%, si conferma il primo mercato di destinazione delle esportazioni, seguito da Stati Uniti (12,5%) e Germania (11,5%). Gli altri principali mercati esteri nel mondo del vino sono, in ordine, Canada, Svizzera, Francia, Giappone, Cina e Russia.

 

MOSTI, ALCOL, ACIDO TARTARICO, ENERGIA
Molto bene i risultati di Caviro Extra, società controllata che porta avanti e completa l’economia circolare del Gruppo valorizzando i sottoprodotti della produzione trasformandoli in prodotti nobili, alcol ed energia. Nel 2020/2021 Extra ha conseguito ottime performance dimostrando una buona capacità di aprire nuovi business e conseguendo un incremento di fatturato del 23% rispetto al fiscal precedente. «Il segmento B2B del ‘non vino’ ha evidenziato performance straordinarie, un risultato dovuto a fattori contingenti ma anche alla capacità di Extra di penetrare nuovi mercati - aggiunge Dalmonte -. Il legame con la filiera e gli investimenti in economia circolare sono per noi elementi concreti e non operazioni di puro green washing, questi numeri lo evidenziano».

 

INVESTIMENTI E SOSTENIBILITÀ
Nel 2020/21 l’azienda ha investito circa 22 milioni di euro in impianti e tecnologie rivolti a migliorare le proprie performance ambientali, una direzione, quella della sostenibilità, che il Gruppo porta avanti da anni e che caratterizzerà anche la gestione 2022. Nell’ambito di questo percorso, nel 2021 è stata introdotta la funzione interna Sustainability Management, affidata ad un team di sole donne. Il Sustainability Management ha già definito tre obiettivi strategici che caratterizzeranno il triennio 2021-2024 del Gruppo: «Il primo step sarà la certificazione del Bilancio di Sostenibilità che verrà presentato a marzo 2022 - racconta il Direttore Generale di Caviro SimonPietro Felice -. Entrando poi nel merito dei progetti del prossimo triennio puntiamo all’integrazione del Piano della Sostenibilità con il Piano Industriale a livello di azioni, risorse, costi e investimenti e a portare la sostenibilità in vigna attraverso la diffusione di un protocollo condiviso tra i soci. Il terzo progetto - conclude il Direttore Generale - riguarda la business continuity in ottica di risorse umane e formazione».
 

Il vino emiliano-romagnolo? Bianco, rosso, rosé, ma soprattutto, sempre più “green”. Merito di “VIVI PLASTIC FREE”, progetto presentato da RI.NOVA, società specializzata nella ricerca scientifica in ambito agroalimentare di Cesena, in collaborazione con l’Università di Modena, Cantine Riunite&CIV, Caviro, Terre Cevico, oltre a diverse aziende agricole nel territorio regionale, Irecoop, Sabiomaterials e l’Associazione il Ventaglio di ORAV. Un progetto ambizioso che punta a ridurre la presenza di plastica nel vigneto e in cantina fino al 60%, sostituendola con nuovi materiali ricavati dagli scarti della produzione vitivinicola.

 

“Nella filiera vitivinicola la plastica convenzionale viene utilizzata principalmente per la produzione di tappi per la chiusura di vini e per la realizzazione di legacci da utilizzare sulle viti in fase di allevamento, potatura e nel caso di innesti – spiega Giovanni Nigro responsabile di progetto per Ri.Nova –: con il progetto ‘VIVI PLASTIC FREE’ vogliamo più che dimezzare l’utilizzo di questo materiale, sostituendolo con un biofillerun nuovo prodotto sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico, creato dagli scarti della produzione vitivinicola e che può essere trasformato attraverso un processo replicabile su scala industriale”.

 

Progetto ammesso a contributo nell’ambito del PSR 2014-2020 dalla Regione Emilia-Romagna, Tipo di Operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione: “produttività e sostenibilità dell’agricoltura” Focus Area 3A, “VIVI PLASTIC FREE” parte dalle solide basi poste dal progetto “SOSTINNOVI”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nel triennio 2016-2018, che “ha permesso di individuare il metodo più efficace di produrre il biofiller e di studiarne le possibili applicazioni – prosegue Nigro -. Ora l’obiettivo è quello di tradurre questi risultati in realtà, producendo e utilizzando nuovi legacci biodegradabili e nuovi tappi ecosostenibili che vadano a sostituire quelli attualmente utilizzati, realizzati in plastica convenzionale”.

 

Nuova vita per prodotti di scarto, quindi, nel solco dei principi dell’economia circolare: “La sostenibilità ambientale ed economica oggi è cruciale per qualunque settore produttivo e la filiera vitivinicola non fa eccezione – spiega Nigro -: il comparto sta affrontando l’aumento dei costi delle materie plastiche che ha colpito tutti i settori e, fino a oggi, è stato costretto a gestire i notevoli costi di smaltimento degli scarti di produzione. Grazie a VIVI PLASTIC FREE le aziende potranno recuperare sottoprodotti di campo e di cantina per valorizzarli economicamente e, nel contempo, utilizzare materiali ecocompatibili, biodegradabili e/o compostabili, con un impatto positivo sull’ambiente e sul pianeta”. I tempi di realizzazione? Molto brevi: “Il progetto – conclude Nigro - prevede l’applicazione di tecniche e metodologie innovative già mature dal punto di vista scientifico. Sono convinto che la loro trasferibilità alle imprese del settore potrà avvenire in tempi molto rapidi”.

Sara Pascucci è responsabile della comunicazione di Caviro dal 2015 e manager della sostenibilità dal 2021. Forlivese, classe 1983, ha cominciato a lavorare per il Gruppo faentino nell’anno dell’Expo di Milano, dopo 6 anni di impegno per un’agenzia milanese specializzata in pubbliche relazioni, comunicazione ed eventi. “Sono entrata nel mondo del lavoro nel 2009, a 26 anni, dopo la laurea in Economia aziendale - racconta -. La mia primissima esperienza è stata a Parma, nell’area comunicazione di Barilla, dove sono arrivata grazie a un collegamento con l’Università. Lì ho capito che la comunicazione era la mia strada”.

Dopo il trasferimento a Milano è cominciato il lavoro in agenzia: “un’esperienza forte dal punto di vista della visione. Ho lavorato con tante grandi aziende e associazioni di categoria in qualità di ufficio stampa, organizzazione di eventi e sviluppo area digital - spiega -. Ho fatto un’esperienza diversificata nel mondo food, consumer, arredamento. Inizialmente è stata dura, soprattutto dal punto di vista contrattuale, considerando il costo della vita a Milano”.

Infine, l’approdo in Caviro nel 2015 e il rientro in Romagna: “Dal mio ingresso in Caviro abbiamo lavorato su tutta l’architettura istituzionale, logo, contenuti, linee guida, eventi, e poi abbiamo sviluppato la comunicazione di prodotto digital per i brand principali. L’ultimo tassello di questo percorso è stato diventare manager della sostenibilità, tematica che mi è sempre interessata, fin dalla tesi sulla responsabilità sociale di impresa, e che fa parte del dna di Caviro. Qui infatti si parla di economia circolare da anni, ben prima che questa parola diventasse di uso comune”.

Oggi Sara Pascucci lavora in team con altre 5 persone e l’ufficio comunicazione ha un’età media di 35 anni. Dal punto di vista generazionale, Caviro ha una visione precisa e tra i prossimi obiettivi dell’azienda c’è quello di individuare prassi strutturate che favoriscano il passaggio di testimone. “Il cambiamento c’è e si sente - evidenzia Pascucci -. Oggi in Caviro ci sono tantissime persone giovani anche alla guida di diversi settori, ma la vera sfida è la business continuity, cioè far lavorare bene insieme generazioni differenti e fare sì che la formazione agisca come collante. Questo è tra gli obiettivi che l’azienda si è data nel prossimo triennio”.

Anche se in Caviro c’è una visione legata al ricambio generazionale e alla parità di genere, il settore in cui l’impresa opera, quello agroalimentare, sconta ancora molti pregiudizi. “Se sei donna e sei giovane devi costruirti una credibilità ogni giorno perché parliamo di un comparto prettamente maschile e con un’età media tra le più alte - conferma Pascucci -. In più, il campo della comunicazione è ancora spesso considerato uno spazio alla portata di tutti, in cui non servono competenze tecniche specifiche o visione strategica. Affermarsi è difficile, bisogna lavorare parecchio. Ma dipende da come affronti le cose - conclude -: puoi sentirti penalizzata oppure puoi decidere di guardare oltre e lavorare con determinazione andando avanti per la tua strada, lasciando parlare fatti e risultati”.

*articolo tratto da “In Piazza”, gennaio 2022

La cooperativa sociale La Romagnola di Rimini, specializzata nel trasporto di persone con disabilità, sta portando avanti il proprio lavoro con costanza e determinazione adottando tutte le norme necessarie per garantire viaggi sicuri ai propri utenti. Il presidente Valter Bianchi: “Il nostro è un servizio indispensabile per la comunità, che portiamo avanti da oltre quarant’anni e con 30 automezzi attrezzati e omologati. La realtà attuale ci ha spinti a rivedere l’intera filiera di presa in carico e di cura delle persone, soprattutto quelle che vivono in condizioni di maggior fragilità. È fondamentale che queste persone e le loro famiglie vengano sostenute e accompagnate, allo scopo di evitare che finiscano o ritornino nella completa marginalità sociale facendo enormi passi indietro nei gradi di autonomia e di socialità faticosamente raggiunti nel corso degli anni”.

Oggi i mezzi utilizzati dalla cooperativa vengono sanificati e igienizzati una volta al giorno da un addetto preposto e la responsabilità individuale in carico a ciascun operatore (autisti e accompagnatori) è un altro punto essenziale: “Garantiamo sempre l’uso della mascherina, il distanziamento, l’applicazione delle corrette misure igieniche e un ricambio d’aria costante - prosegue il presidente -. Le regole comportamentali nell’utilizzo del mezzo sono esplicitate da cartelli chiari ed esaustivi”.

Gli sforzi della Romagnola per garantire un trasporto in sicurezza hanno portato a un aumento delle richieste di effettuazione dei trasporti a Rimini e Riccione. “Oggi più che mai, nonostante le numerose incognite, sappiamo che una situazione, per quanto difficile possa essere, va affrontata con coraggio e con la cooperazione e la forza di tutti, guardando con fiducia al futuro perché lo si affronti preparati” conclude Valter Bianchi.

Milano Finanza, nella sezione dedicata alle eccellenze regionali della tradizionale classifica di fine anno pubblicata nell'Atlante delle Banche Leader 2021, mette di nuovo LA BCC ravennate, forlivese e imolese al secondo posto della graduatoria regionale, superata di un soffio (come lo scorso anno) dalla consorella bolognese Emilbanca.

 

Il MF Index su cui si basa la classifica delle Eccellenze regionali è un indicatore che coniuga diversi parametri di bilancio “con l'obiettivo - si legge nell'Atlante - di individuare gli Istituti che hanno saputo abbinare allo sviluppo della massa amministrata la capacità di fare cassa e generare profitti”. Il MF Index si ricava infatti dalla media ponderata dei punteggi attribuiti ai valori di massa amministrata, cash flow e indice di redditività. LA BCC ha ottenuto un MF Index di 8,90 che la colloca ai vertici degli Istituti dell'Emilia-Romagna e tra le prime otto migliori banche di tutto il Paese (considerando quelle con mezzi amministrati inferiori a 60 miliardi).

 

Va evidenziato che ai primi 3 posti in regione si collocano 3 BCC del nostro gruppo (Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea).

 

Anche se i dati definitivi sul Bilancio arriveranno solo tra qualche settimana, il direttore generale Gianluca Ceroni anticipa soddisfazione per il trend di crescita evidenziato da LA BCC anche nell'esercizio 2021: “Negli ultimi 12 mesi abbiamo aumentato i volumi di oltre 800 milioni di Euro superando abbondantemente i 9 miliardi di Euro di masse amministrate, registrando il 9,5% in più del 2020. Contemporaneamente il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è calato sotto lo 0,5% mentre il rapporto crediti deteriorati/impieghi netti è sceso fino a circa il 2%. La cosa che però ci dà più soddisfazione è l'incremento di circa 2.500 clienti e soprattutto i 2.443 nuovi Soci, numeri che confermano la nostra capacità di interpretare il ruolo di banca locale e di credito cooperativo. Questi importanti risultati sono stati conseguiti grazie all'impegno ed all'attenzione a Soci e clienti mostrati dal personale”.

Era il 2 marzo del 1995 quando la cooperativa New Horizon di Rimini apriva i battenti in un’aula, dopo un corso biennale Enaip finanziato dal Fse. Anni di pionierismo, nei quali il movimento cooperativo sociale muoveva i primi passi, istituito dalla Legge 381/91. Il presidente Carlo Urbinati, allora 32enne, ricorda bene quei primi momenti e la sfida che gli si apriva davanti: “Nessuno sapeva se saremmo riusciti a sopravvivere: volevamo dare uno spazio a questi 14 ragazzi svantaggiati, nell’attesa di riuscire a sistemarli singolarmente”.  
Il primo appalto arrivò dal Comune di Rimini: trascrivere i nastri del Consiglio comunale. Poi altri Comuni chiesero lo stesso servizio e la cooperativa si sostenne. “Oggi soltanto l’Acer ci commissiona questo incarico”, sottolinea Urbinati, dal 2020 anche presidente del Csr Consorzio Sociale Romagnolo. Perché sono trascorsi 25 anni, nel frattempo, e New Horizon è cambiata assieme al mondo del lavoro: “A fine anni ‘80 e primi ‘90 comparvero gli antenati dei cellulari e i pc. Era la prima ondata della rivoluzione digitale e noi eravamo lì, pronti a cogliere ogni opportunità di lavoro”. 
È sempre stata questa la forza di New Horizon, racconta Urbinati: non sviluppare un unico settore, facendolo crescere attorno alle competenze dei propri lavoratori, ma ritrovarsi ogni giorno assieme e chiedersi: “C'è questa opportunità di lavoro: si può fare?”. 
I primi anni non sono stati semplici, “ma ci siamo sempre impegnati al massimo. Avevamo capito che era importante anche solo il fatto di esistere e che la cooperativa veniva prima di tutto. Se la cooperativa sopravviveva, allora anche i nostri operatori avevano la possibilità di lavorare”. 
Una volta occupati i primi lavoratori, la cooperativa inizia a crescere, tra ricerca di nuove commesse, passaparola e un pizzico di fortuna: “Non abbiamo un ufficio commerciale, siamo attenti alle gare ma i nostri risultati si basano anche sulle buone relazioni costruite con la qualità dei nostri servizi, che vengono fatti da personale svantaggiato”. Oggi la cooperativa conta 120 dipendenti circa, il 50% appartiene a categorie protette, “ma la percentuale sale se consideriamo le nuove fragilità”. L'ultimo appalto per Hera - consegna kit, spazzamento - ha coinvolto lavoratori nomadi, disabili psichici, fisici, ex tossicodipendenti, ex carcerati. “Un capolavoro sociale, ne siamo orgogliosi”; e i clienti “ci riconoscono la capacità di risolvere problemi, di lavorare bene; premiano la nostra tenacia e la nostra flessibilità: non ci tiriamo mai indietro”. 
Il futuro non spaventa New Horizon. “Adesso viviamo un momento positivo e dobbiamo ringraziare tutte le imprese e gli enti che hanno creduto in noi”. 
La soddisfazione maggiore? “Ancora oggi, quando incontro qualcuno che era con noi i primi tempi, li ricorda come tra i momenti più belli della sua vita professionale: contavano le relazioni e immaginare di costruire qualcosa insieme”. New Horizon continua a farlo tutti i giorni. 
 

Articolo di Riccardo Belotti tratto da In Piazza, gennaio 2022 
 

Nei giorni scorsi si è tenuta nella prestigiosa cornice di Palazzo Ghetti, sede generale di Banca Malatestiana, la cerimonia di premiazione dei tre progetti solidali vincitori del “Bando Natale Insieme Solidale “, indetto da Banca Malatestiana lo scorso settembre.

A fare gli onori di casa il Presidente della Banca Enrica Cavalli assieme al Direttore Generale Paolo Lisi, che hanno consegnato i premi ai referenti delle associazioni vincenti, i cui progetti sono stati scelti direttamente dai Soci della Banca tramite una votazione avvenuta quest’anno in modalità on-line.

Il concorso, giunto alla sua terza edizione, è volto a sostenere progetti di utilità sociale, solidarietà e sostenibilità ambientale a beneficio di tutti.

 “Con grande orgoglio portiamo avanti questa iniziativa che in sole due edizioni ha già restituito al territorio oltre 250mila euro e sostenuto sette importanti progetti. Viviamo in un territorio dove l’associazionismo è molto diffuso e supportato – dichiara il Presidente di Banca Malatestiana Enrica Cavalli - C’è grande sensibilità da parte di tutti e sono tantissime le persone che si impegnano e si prestano quotidianamente per queste realtà di così grande valore per i territori in cui operano. Ogni anno le domande sono tante e tutte meritevoli; ogni volta diventa più difficile restringere la scelta e selezionare i progetti finalisti. “

I vincitori dell’edizione 2021, ADA Onlus con il progetto “Sistema Gigenius “, La Girandola Onlus con il progetto “Allegria in Chirurgia Pediatrica”  e  AISM Rimini con il progetto “ Un mondo libero dalla sclerosi multipla “,  si sono aggiudicati il premio di  40mila euro ciascuno, da destinare alla realizzazione del progetto presentato.

“Tutto il nostro plauso per la preziosa iniziativa che offre  la possibilità di realizzare concretamente progetti che diversamente farebbero fatica a trovare i finanziamenti necessari alla loro realizzazione e che permette  al mondo delle associazioni e onlus di evidenziare criticità o bisogni del nostro territorio – sottolinea il Presidente di “ ADA Onlus”  Ezio Angelini - Con questo importante contributo sosterremo l’acquisto di  un macchinario specialistico di ultima generazione per l’Unità Operativa UOC Gastroenterologia e Endoscopia digestiva,  diretta dal  Dott. Marco di Marco. Un grande grazie va anche dato a tutti vostri soci che hanno votato il nostro progetto e, a voi, che lo avete reso possibile”

“Riteniamo che sia una grande occasione, a disposizione delle associazioni, che operano nell’ambito del terzo settore, per mettere a punto progetti ed iniziative utili per la comunità intera – sostiene il Presidente di “ La Girandola Onlus “, Nicola Colucci - Le associazioni di volontariato, soprattutto in questo momento, stentano a raccogliere fondi per concretizzare progetti e azioni messe in campo negli ultimi anni e questa, da parte della Banca Malatestiana, rappresenta per tutti una grande occasione. Il premio di 40.000 euro, infatti, ci consentirà di realizzare finalmente un progetto che stiamo portando avanti da circa due anni e che coincide con la recente apertura del nuovo reparto di chirurgia pediatrica all’interno dell’Ospedale Infermi di Rimini, di cui ne beneficeranno i bambini ma anche le loro famiglie “

“Non possiamo che ringraziarvi per questa vostra sensibilità e per l’occasione che ci avete dato di partecipare e oggi di potere realizzare il nostro progetto – commenta il Vicepresidente di AISM, Luca Bergnesi- che si propone di dare alle persone con sclerosi multipla risposte efficaci all'indispensabile bisogno di contrastare l'avanzamento della disabilità provocato dalla malattia e di limitare le conseguenze peggiorative dovute alla pandemia. Grazie davvero di cuore a tutti i Soci che ci hanno votato e tutti voi “

Banca Malatestiana non perde occasione per dimostrare lo spiccato interesse per la comunità promuovendo costantemente la cultura della cooperazione e della solidarietà.

“Siamo da sempre vicini alle persone e alle comunità, autenticamente locali e attenti ai bisogni del nostro territorio - dichiara il Direttore Generale Paolo Lisi -  Oggi siamo parte di un grande Gruppo Bancario, Cassa Centrale Banca, ma non abbiamo perso la nostra identità e continuiamo a lavorare come abbiamo sempre fatto,  coerenti con noi stessi e con la nostra natura di banca che ci ha sempre reso “differenti “. Ci congratuliamo con tutti voi per il risultato raggiunto e ci auguriamo di vedere presto realizzati tutti i progetti ”.

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